InfoAut
Immagine di copertina per il post

Aumentano i costi per la realizzazione del Tav

||||

É notizia di ieri che Telt si trovi messo alle strette dalle aziende francesi che chiedono la garanzia di rientrare negli extra costi previsti per i lavori del Tav a causa dell’aumento dei prezzi sull’energia, un aumento sicuramente derivante dallo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina ma che affonda le radici in precedenza. Infatti, alla Commissione Intergovernativa tenutasi a dicembre a Torino, i mercati risultavano essere già in allarme per il caro energia e già si stimava un aumento del 6,5% (ossia 559 milioni in più del previsto) per il 2020/21. Aumento questo che, secondo i calcoli di Telt, sarebbe rientrato negli standard considerati accettabili grazie alla stabilità degli indicatori negli anni precedenti.

Eppure questo giochino non ha retto e, anzi, i nodi vengono al pettine dopo pochi mesi. Ad ora, Telt ha costituito un’unità di crisi per monitorare gli aumenti e per tenere a bada le richieste da parte delle imprese d’Oltralpe alle quali sono stati appaltati i lavori per un totale di 4 miliardi, ma è già chiaro che gli extra costi ammonteranno al 20% in più e che le imprese chiederanno garanzie per proseguire i lavori. Il presidente di Confindustria Piemonte, Marco Gay ieri presente a Chiomonte, parla di richieste di “adeguamento a due cifre” da parte delle imprese e sarebbe logico pensare che la stessa reazione l’avranno le industrie italiane coinvolte nell’opera. Le promesse di Mario Virano secondo i cui calcoli tutto andrà bene hanno l’aria di fare acqua da tutte le parti sin da ora.

Il limite della decenza, lo sappiamo, è stato oltrepassato ormai da tempo da parte di lorsignori e oggi non fanno altro che confermare quanto i loro interessi e profitti calpestino dignità, necessità e priorità della popolazione. Ma davanti a uno scenario come quello attuale che si somma a due anni di pandemia, malagestione della sanità e delle risorse, è profondamente inaccettabile permettere che Telt e la sua cricca pensino di poter rimaneggiare indisturbati la montagna di soldi pubblici destinati a un’opera inutile e devastante come il Tav, pensando di poterne spendere ancor più del previsto. Davanti a una guerra come quella in corso in Ucraina, che vede coinvolti gli Stati e i governi di tutto il mondo e che, oltre ai drammatici costi umani, sta iniziando a produrre un’accelerazione della crisi economica e sociale generale, chi ancora pensa di poter rincorrere l’attuazione di questo progetto è completamente cieco di fronte al cortocircuito del sitema politico economico globale. In Val di Susa il Movimento No Tav sa bene dove dovrebbero confluire le risorse pubbliche, dalle piccole opere di tutela del territorio alla sostenibilità ambientale, dalle infrastrutture per l’adeguamento della sanità e della scuola alla vivibilità dei territori e l’accesso ai servizi. Non penseranno di poter agire indisturbati, qua le priorità sono altre e la prospettiva una sola: resistere e lottare insieme per una vita più giusta.

Da notav.info

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

chiomonteguerrano tav

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La truffa del Ponte continua

Alla vigilia della trasmissione del dossier alla Corte dei Conti, annunciata da Salvini come tappa decisiva dopo l’approvazione del CIPESS, denunciamo ancora una volta l’enorme operazione di propaganda e saccheggio che si nasconde dietro la parola “ponte”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Le grandi opere, ovvero i giocattoli di Salvini

Non lo chiamavano “Trinità” ma “bimbominkia” e anche “cialtrone” e “incapace”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Stati Uniti: ambiente e terre pubbliche sotto attacco

La tavolata della ventina di rappresentanti delle Big Oil (le grandi aziende energetiche statunitensi), svoltasi presso la tenuta trumpiana in Florida nell’aprile del 2024, è ormai passata all’incasso

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Messina: in 10mila al corteo No Ponte

Sapevamo che sarebbe stato un corteo imponente. Non immaginavamo tanto.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TAV tra milioni, polizia e teatrini: la farsa continua in Prefettura

Mentre si cerca di presentare una Valle pacificata, l’apparato politico-industriale a sostegno dell’opera Tav Torino-Lione si riorganizza attraverso l’ennesimo incontro in Prefettura, volto a rafforzare il controllo poliziesco del territorio e a ottenere nuovi finanziamenti pubblici.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Al via il campeggio No Pizzone II

Il coordinamento No Pizzone II organizza l’11 e 12 agosto 2025 a Rocchetta al Volturno (IS) due giornate di confronto, escursioni e proposte collettive contro la speculazione energetica e la marginalizzazione dei territori. Il programma definitivo.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sul tentativo di discredito del Movimento No Tav in seguito alla marcia del 26 luglio: la parola al Comitato di Susa

Si é appena conclusa la 9a edizione del Festival Alta Felicità.

Un’edizione ricchissima, giovane (nel corpo e nello spirito), colorata, consapevole, affamata di verità, coinvolgente, inclusiva.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Taranto: il sindaco Bitetti ritira le dimissioni e partecipa all’incontro al ministero. Slittate le decisioni sull’ex-ILVA il 12 agosto

Gli ambientalisti denunciano ciò che emerge chiaramente dalle carte: il processo di decarbonizzazione, se attuato, verrà portato a termine tra 10-12 anni.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il ponte della propaganda: il 9 agosto corteo No Ponte a Messina

Messina. Manca poco alla prossima manifestazione No Ponte. L’appuntamento è il 9 agosto alle 18.00 a Piazza Cairoli. Di seguito l’appello del movimento No Ponte.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Taranto: il sindaco si dimette di fronte alla rabbia dei cittadini per il dossier Ilva

Il sindaco di Taranto Piero Bitetti si è dimesso in seguito alla contestazione da parte dei cittadini sul suo ruolo nel dossier Ilva.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Assemblea sulle scuole: organizziamoci per liberare le scuole dalla guerra

Partecipa anche tu all’assemblea sulle scuole che si terrà il 6 settembre a Venaus, per organizzare forme di lotta concrete che dalle scuole siano in grado di inceppare la macchina bellica.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Pensare l’Europa oggi: spazi e soggetti delle lotte in tempo di guerra

Come agiamo dentro questo quadro e che cosa vuol dire opporsi alla guerra e al riarmo in questa situazione?

Immagine di copertina per il post
Formazione

Guerra alla guerra nelle università

Assemblea nazionale universitaria, 13-14 settembre, Pisa

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

‘Nessun paradiso senza Gaza’: intervista esclusiva di Palestine Chronicle al rivoluzionario libanese Georges Abdallah

Traduciamo da The Palestine Chronicole questa lucida e approfondita intervista del 13 agosto 2025, a Georges Abdallah.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Porti, ferrovie e nuove basi: così il governo Meloni sta militarizzando l’Italia

Il governo accelera sulle infrastrutture militari: nuovi porti, ferrovie e basi in tutta Italia, mentre cresce la protesta contro il traffico di armi

Immagine di copertina per il post
Formazione

Guerra alla guerra: come organizzarci nelle scuole?

Nei contesti che attraversiamo occorre ripartire dalla concretezza del rifiuto per sabotare e opporsi realmente alla ristrutturazione, definendo con l’esperienza pratiche di conflitto riproducibili per bloccare sul nascere la guerra.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’11 settembre No al summit della guerra a Roma!

È stato annunciato dal Sole 24 Ore il primo “Defence Summit”, appuntamento programmato dal giornale di Confindustria per l’11 settembre a Roma.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vicenza – Corteo 13 settembre: “No more bases”

Il corteo è stato organizzato in occasione dell'”Italia-America Friendship Festival” organizzato dall’amministrazione e dalla National Italian American Foundation (NIAF) in occasione dei per i 70 anni di presenza delle basi militari in città.