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Nelle strade di Kobane [Video]

Siamo a Kobane. Dal settembre scorso, simbolo e arena di scontri tra i jihadisti dello Stato Islamico dell’Iraq e della Siria, che seguono pedissequamente il programma di avanzata, e i combattenti curdi dell’Unità di Protezione Popolare.

Secondo i dati dell’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani le vittime sono ormai salite a quasi 1200.

Le porte di Kobane sono custodite dai mortai. Fuoristrada grigi scuri, con le bandiere nere dello Stato Islamico tatuate sulle porte e con MG30 al seguito, sfrecciano ferocemente sulla Halnaj-Kobani, strada a sud-est della città. C’è chi ancora non vuole lasciare la casa dove è cresciuto e le strade dove correva da bambino.

La quotidiana pace di Kobane, si è trasformata nel fragore dei proiettili che crivellano gli edifici crollati, delle auto bruciate, degli spari e delle esplosioni. E la battaglia non accenna a finire: giochi di controllo di strade ed edifici continuano nella zona a sud-est.

Angoli senza luce, sono il teatro distrutto e asserragliato di una città diventata un forte militare. Non ci sono più ospedali pubblici funzionanti e le scorte di medicine stanno finendo. Svuotati i negozi di alimenti e bevande per i combattenti e per i civili. Lungo le strade dritte ed infinite spesso non si incontra nessuno.

Le vie sono piene di buche, di mucchi di spazzatura e di macerie. Sono pattugliate da soldati a volte nemmeno riconoscibili dalle uniformi. Volti incorniciati da una folta barba, muscolosi ma zoppicanti. Le serrande sono abbassate, le porte e le finestre scure sono chiuse sul mondo.

da Nena News

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