InfoAut
Immagine di copertina per il post

Le bandiere YPJ / YJŞ sventolano orgogliosamente su Raqqa come vendetta per tutte le donne

||||

Raqqa era la cosiddetta capitale dell’ISIS. Quando le YPJ (Unità di difesa delle donne) ha preso una posizione di primo piano nell’operazione per liberare Raqqa, si sono impegnate a vendicare le donne vittime di massacri. Ora le bandiere del YPJ e YJŞ sventolano nel centro della città di Raqqa.

Il 70% della città di Raqqa, che l’ISIS aveva dichiarato sua capitale, è stato cancellato dalle bande dell’ISIS. All’oggi la città non è completamente liberata, ma già sono state piantate e sventolano nel centro le bandiere dell’esercito femminile del Rojava, delle unità di difesa delle donne YPJ e della forza militare delle donne di Shengal, YJŞ (unità femminile di Shengal).

Le combattenti si stanno vendicando, giorno per giorno, per i femminicidi compiuti dall’ISIS. Le urla e le grida di donne che chiedono aiuto non riempiono più l’aria della città di Raqqa. Ora solo gli ululati delle guerrigliere.

Quando l’Operazione Ira dell’Eufrate è stata lanciata, le Unità di difesa delle donne (YPJ) hanno annunciato che sarebbe stata un’offensiva svolta sotto il comando delle donne. C’era un significato dietro questo. Quando nel 2014 l’ISIS si dichiarò “stato islamico”, ha diretto i suoi attacchi principalmente contro le donne. Nelle loro prediche avevano di mira le donne e, così, imposero terribili leggi sui loro corpi. Le bande dell’ISIS hanno violentato, massacrato e rapito migliaia di donne e le ha vendute come schiave. In particolare durante il loro attacco a Shengal hanno rapito migliaia di donne delle comunità Êzidî e le hanno vendute nei mercati degli schiavi. E la maggior parte di queste è stata inviata a Raqqa. Ogni pezzo di terreno della città di Raqqa è macchiato con il sangue di queste donne, uccise, violentate e vendute. Le donne sono state colpite nel loro cuore e il cervello. In risposta a tutto questo, le combattenti donne hanno fatto giuramento di colpire duramente il cuore e il cervello dell’ISIS.

LA YPJ ERA LA PROMESSA DELLE DONNE

L’YPJ ha fatto questa promessa a tutte le donne e ha condotto la sua lotta su questa base. Dopo un po’ anche le unità femminili di Shengal sono partite per unirsi all’operazione. Le combattenti YJŞ hanno dichiarato: “Noi, le donne Êzid, ci stiamo unendo alla guerra a Raqqa per vendicare tutte le donne”. Le combattenti YPJ e YJŞ hanno preso posizione nelle prime linee di questa battaglia. Così ogni colpo che è stato sferzato alle bande dell’ISIS era parte del risarcimento a tutte le donne.

LE BANDIERE DELL’YPJ E YJŞ SVENTOLANO SULLA CAPITALE DELL’ISIS

Adesso, circa il 70% di Raqqa è stato liberato. E le bande dell’ISIS stanno soffrendo la peggiore delle morti perchè credono che essere uccisi da una donna significhi non andare in paradiso. Quindi le donne li spediscono direttamente all’inferno.

Le bandiere YPJ e YJŞ si agitano orgogliosamente nel vento come risposta storica di ogni singola donna che è stata rapita, venduta e assassinata.

INVECE DEI PIANTI E DELLE GRIDA D’AIUTO, GLI ECHI DEGLI ULULATI DELLE DONNE

Raqqa, testimone da quattro anni delle urla disperate e delle grida d’aiuto delle donne, sta assistendo, oggi, all’ascesa delle donne finalmente libere di portare avanti la propria vendetta storica. Non risuonano più le urla e le grida, ma gli ululati delle combattenti.

da uikionlus.com

 

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kashmir, un attentato riaccende il conflitto tra India e Pakistan: visti revocati, trattati sospesi, venti di guerra

Una notte di sangue sulle montagne del Kashmir ha riacceso un conflitto mai sopito, trascinando India e Pakistan sull’orlo di una nuova escalation.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Chiapas: liberati i due compagni delle basi di appoggio zapatiste sequestrati a fine aprile

Liberati in Chiapas i due compagni delle Basi d’Appoggio Zapatiste sequestrati dal governo federale del Messico e da quello statale del Chiapas il 26 aprile 2025.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Freedom Flotilla: dopo l’attacco israeliano, Malta impedisce i soccorsi

L’incredibile vicenda della nave Conscience della Freedom Flotilla colpita da un attacco di droni in acque internazionali nei pressi di Malta mentre tentava di raggiungere Gaza con un carico di aiuti umanitari è ancora una volta indicativa dell’ipocrisia che regna in Occidente sul genocidio dei palestinesi. Non solo il fatto è stato rapidamente archiviato dai […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma fa affari di guerra in Mozambico dove l’ENI festeggia il centesimo carico di gas

L’Italia rafforza la partnership militare con il Mozambico puntando gli occhi alle imponenti risorse energetiche del Paese africano. di Antonio Mazzeo Dall’8 al 12 aprile 2025 il porto di Maputo ha ospitato la fregata FREMM “Luigi Rizzo” della Marina Militare, unità specializzata nella guerra anti-sottomarini. La fregata italiana proveniva dalle acque antistanti la città di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: nel Guerrero un mare di sangue, un territorio devastato

Questo venerdì è morto Marco Antonio Suástegui Muñoz, storico dirigente del Consiglio degli Ejidos e delle Comunità che si Oppongono alla Diga La Parota (CECOP), dopo che il passato 18 aprile era stato aggredito da un pistolero mentre usciva dalla spiaggia Icacos. di Abel Barrera Hernández Ha perso la vita perché gli hanno sparato in […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attacco di droni contro la Freedom Flotilla diretta a Gaza con aiuti umanitari

Nel cuore della notte tra giovedì 1 maggio e venerdì 2 maggio 2025, la nave della Freedom Flottilla Coalition per Gaza è stata colpita da un attacco di droni. La prua è stata colpita due volte. Le esplosioni hanno provocato un incendio e hanno aperto una breccia nello scafo. Colpito in particolare il generatore di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: bulldozer telecomandati contro la resistenza

Nonostante un rapporto di forza incredibilmente diseguale, la resistenza palestinese continua nelle rovine di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Marocco: i portuali impediscono la consegna di pezzi di ricambio per l’aviazione israeliana

Il regime marocchino sta guidando la normalizzazione con Israele nel mondo musulmano. Nel bel mezzo del genocidio di Gaza, lo Stato marocchino moltiplica i suoi gesti di simpatia verso Israele e persegue partnership commerciali e militari con lo Stato coloniale. tradotto da Contre Attaque Il popolo marocchino rifiuta questa fedeltà e da mesi fa sentire […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Guerra e algoritmi: la nuova frontiera di Israele nella sperimentazione militare a Gaza

Un inchiesta pubblicata oggi (il25 aprile ndr) dal New York Times rivela come Israele abbia trasformato il campo di battaglia in un laboratorio sperimentale senza precedenti per l’intelligenza artificiale applicata alla guerra. Un laboratorio in tempo reale, con esseri umani, spesso civili. da Pagine Esteri Secondo il quotidiano statunitense, citando interviste condotte con nove funzionari israeliani e […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli occhi dell’impero sulle Galapagos

La decisione del presidente ecuadoriano Daniel Noboa di cedere una base nelle Galapagos alle forze armate degli Stati Uniti dovrebbe scuotere la società

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La città cantiere e il mito delle grandi opere: una chiamata dallo Stretto a intrecciare voci, resistenze, immaginari

Ci sono progetti che non si misurano solo in chilometri di cemento, in tonnellate d’acciaio e in cavilli ingegneristici. Progetti che dall’alto piombano sulla vita delle persone imponendo devastazione, macerie e profitto per pochi.

Immagine di copertina per il post
Culture

György Lukács, un’eresia ortodossa / 4 – Il partito e la dialettica marxiana

Il terzo paragrafo del breve saggio è dedicato alla questione del partito e alla sua funzione direttiva nel processo rivoluzionario, qui Lukács offre la più chiara e nitida esposizione della teoria leniniana del partito che il movimento comunista abbia mai elaborato. di Emilio Quadrelli, da Carmilla Ma proprio detta esposizione sarà oggetto di non poche […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La sanità tra finanziarizzazione ed economia di guerra

È un anno, il 2025, caratterizzato dalla Terza guerra mondiale, che rischia di ampliarsi e deflagrare oltre quei “pezzetti”, che percepì e segnalò per primo, solo pochi anni fa, Papa Francesco e dalla svolta protezionistica dei dazi innescata dal presidente USA Trump, un passaggio epocale, paragonabile, per portata storica, agli accordi di Bretton Woods, alla […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Blackout in Spagna: un segnale inascoltato

Cercando i fatti Giorgio Ferrari ci guida tra speculazioni, bugie e contraddizioni.