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Primo giorno di presidio all’Anomalia

Già nella tarda mattinata lo spiazzale antistante l’Anomalia era stato riconquistato e la solidarietà che arrivava da un ampissimo spettro di realtà cittadine arrivava accolta da un’incessante battitura delle ringhiere che circondano lo spiazzale. Un pranzo sociale, ma soprattutto la rabbia in corpo di chi infoltiva il presidio ha sostenuto senza soste l’incessante battitura fino alla nutritissima assemblea pubblica delle 18.

Lì l’affetto della città è arrivato caloroso, e lì è stato deciso di rendere permanente il presidio, montando tende e decidendo di non abbandonare il posto neanche di notte, decisi a riconquistarlo il più presto possibile.

Il presidio è stato accompagnato poi da una dimostrazione all’aperto della palestra popolare Antifa fight-club, che non si fa certo fermare dalla temporanea mancanza di spazi al coperto per allenare i corpi e le menti di chi vive lo studentato.

Alle 22 il coup de théâtre: al rettorato la normalità di un evento della rassegna “univercittà”, rassegna che ha l’ambizioso obiettivo di aprire l’università alla città ma voluta dallo stesso rettore che chiude ai suoi studenti e alla città gli spazi dell’università, è stata interrotta dall’irruzione di un centinaio tra chi riempiva il presidio davanti l’Anomalia.

Gli occupanti e i simpatizzanti dell’Anomalia hanno aperto lo striscione “La Galla sceriffo, fuori la polizia dall’università”, hanno conquistato il palco e portato nel cuore dell’amministrazione universitaria le proprie ragioni. Lì hanno ricevuto la solidarietà e il calore sia del pubblico che degli attori sul palco, che hanno salutato con applausi gli studenti che tornavano al loro presidio, nuovamente pronti a difendere il proprio spazio, e sempre più impazienti di riconquistarselo.

 

Leggi il comunicato degli occupanti sull’azione in rettorato.

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