InfoAut
Immagine di copertina per il post

Contro il ‘modello Marchionne’, verso un autunno di lotta

Con l’avvio della nuova stagione lavorativa e verso un autunno di mobilitazioni (sicuramente non della Cgil), tornano a parlare tribunali, sindacati e Marchionne, ovvero colui che ha ormai ha esportato in Italia un modello difficilmente cancellabile da opinione pubblica e mondo del lavoro.

E’ proprio su questo ultimo punto che vorremmo soffermarci perché crediamo che la partita si giochi tutta lì e non nei tribunali o nelle rivendicazioni (se pur legittime e giuste) della Fiom sul diritto ad essere presenti all’interno dei posti di lavoro. Vero, ora la Cgil Fiom è tornata dentro alla Fiat, ma con quale legittimità? Con quale forza? Ma soprattutto oramai quello che Marchionne voleva fare lo ha fatto e quello che rimane alla cronaca è proprio il suo modello di fabbrica e produzione.

Ribadiamo che le lotte della Fiom sono giuste, ma è stata la strategia che è stata sbagliata, perché ancora una volta il focus si è spostato sul concetto di democrazia all’interno del lavoro, mentre all’inizio di questa questione si doveva fare di tutto per impedire che quel modello venisse messo in atto con tutte le conseguenze del caso, perché di fatto ora quel modello è esportabile in tutte le sue forme.

Emulazioni appunto! Quello che sta succedendo all’interno del nostro paese in ambito lavorativo è proprio il tentativo di emulare il “modello Marchionne” che va a porsi come alternativa alla delocalizzazione selvaggia, anche questa tornata alla cronaca in questi giorni di fine estate. Due metodologie diverse ma con lo stesso principio di fondo. Il primo comincia a prendere forma nella testa degli industriali con tempistiche più lunghe rispetto all’avamposto Fiat, per andare ad affinare meglio quel modello giocando su un doppio filo che li ha poi portati all’ accordo con i confederali di qualche mese fa (un accordo con le gambe corte), mentre la delocalizzazione selvaggia, non trovando vere e proprie opposizioni da parte dei sindacati, fa si che si portino alla disperazione i lavoratori e nel frattempo se ai padroni va male, ristrutturano a bassi costi, utilizzando casse integrazioni e mobilità.

Come per le vicende Fiat, anche in caso di delocalizzazioni, i confederali trincerati il logiche che non reggono più portano i lavoratori a giocare in difesa invece di rilanciare e tentare di attaccare.

Una cosa insegnano comunque queste due vicende: volendo non tutto è perduto, ancora una volta la lotta dei facchini nel mondo della logistica insegna, e dallo smantellamento del mondo del lavoro si possono imparare ed analizzare metodi di lotta per evitare derive Marchionistiche. L’autunno è alle porte e potrebbe portare nuove possibilità di lotta, nuove opzioni per andare a contrastare in ogni punto le strategie della governance: portare in contraddizione le strategie di un sindacato confederale oramai asservito alle logiche del capitale e allargare le parole d’ordine di quest’autunno (una delle quali è #assedio) anche alle lotte nel mondo del lavoro.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

fiatlavoromarchionne

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Diritto all’abitare: presentato il DL Sfratti. Unione Inquilini: “Ennesimo attacco ai diritti di chi vive in precarietà abitativa”

La maggioranza accelera sul “Piano Casa” della premier Meloni, che in realtà è un piano…sfratti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Free Party: a tre anni dall’entrata in vigore del decreto anti-rave migliaia di giovani occupano a Campogalliano (Mo)

Violente cariche e lacrimogeni contro le persone presenti al Witchtek. Ci sono feriti e fermati.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Da Mompantero a Susa, vent’anni dopo: la fiaccolata del movimento No Tav illumina ancora la valle

Vent’anni dopo la battaglia del Seghino, la Valsusa torna a camminare insieme, fiaccola alla mano, per ribadire che la lotta non è mai finita.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Tubercolosi al Neruda: no alle speculazioni sulla malattia

Riprendiamo il comunicato del Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure del Piemonte sulla vicenda che vede coinvolto lo Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Intelligenza artificiale: l’umanità è diventata obsoleta per i padroni?

La distopia è già qui. Negli Stati Uniti, negli ultimi giorni, una pubblicità che sembra uscita da un film di fantascienza è apparsa ovunque.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Manovra 2026: La “responsabile” Meloni, atto terzo. 

Prima di dilungarci nel merito dell’allocazione dei miserrimi 18 miliardi previsti, quattro aggettivi possono sintetizzarne il contenuto. Una manovra “responsabile”, pavida, iniqua e belligerante. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Difendere i padroni. Un commento sulla norma affitti brevi, l’organizzazione delle lotte e l’inasprirsi dei conflitti abitativi a Bologna

Due dirette sulla questione abitativa in Italia, tra le mistificazioni del dibattito pubblico sugli affitti brevi e l’inasprimento del conflitto sulla casa a Bologna.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: lo Spazio Popolare Neruda sotto attacco: la risposta di chi abita e vive lo spazio per la tutela della salute collettiva

Da ieri i quotidiani locali a Torino hanno alimentato la bufera in merito allo Spazio Popolare Neruda dove si è verificato un caso di tubercolosi al quale è seguita un’attenta gestione per la tutela della salute collettiva, sia della comunità che vive e attraversa lo spazio, sia del quartiere e di chi lo anima con le più varie attività. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il problema è il Neruda o l’assenza di prevenzione?

Questa mattina è uscita la notizia su “La Stampa” e altre testate locali riguardo alla presenza di alcuni casi di tubercolosi all’interno dello Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Chi paga il “miracolo economico” (che poi è la solita austerità) del Governo Meloni

Il prelievo fiscale è salito dal 2024 al 2025 dal 41,4% al 42,6% del Pil, toccando un picco da record a danno di milioni di contribuenti con redditi medio bassi

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Lotte operaie: sabato 6 settembre manifestazione SUDD Cobas a Forlì contro caporalato e sfruttamento

Non si placano le proteste dei lavoratori della filiera Gruppo 8 a Forlì e a Cesena. L’azienda vuole delocalizzare gli stabilimenti romagnoli, dai quali escono prodotti di lusso brandizzati Made in Italy.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Calabria: vincere la rassegnazione. Costruire l’alternativa

La Calabria si avvicina a una nuova tornata elettorale e ciò che emerge, senza troppi giri di parole, è l’ennesima prova di quanto poco i principali partiti nazionali tengano davvero a questa terra. In questi giorni assistiamo al solito teatrino: spartizione di poltrone, nomi tirati fuori dal cilindro senza radici, senza sostanza, senza un’idea chiara […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Napoli: scarcerati Angelo e Mimì. Andranno a processo il 12 ottobre. Decine di presidi in tutta Italia

Con le nuove norme introdotte dal governo i due imputati rischiano pene importanti in particolare per l’accusa di resistenza aggravata.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

I Costi Planetari dell’Intelligenza Artificiale

“Artificial Intelligence is neither artificial nor intelligent.” – Kate Crawford, Atlas of AI

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Stop Riamo: giornata a Torino contro riarmo, guerra e genocidio in Palestina

Riprendiamo il programma della giornata dal canale telegram @STOPRIARMO, percorso cittadino e territoriale che intende costruire una dimensione ampia di attivazione contro la guerra, contro il piano di riarmo e vuole opporsi al genocidio in Palestina.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Oltre i Referendum: una sconfitta da capire

Mentre ancora i seggi erano aperti andava in scena il classico psicodramma della “sinistra”. 

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

L’AI, i lavoratori e i rapporti di potere

Dopo l’ondata di attenzione e infatuazione mediatica che ha accompagnato il lancio di ChatGPT e di molti altri strumenti di intelligenza artificiale generativa, dopo che per molti mesi si è parlato di vantaggi per la produttività, o di sostituzione del lavoro (soprattutto delle mansioni noiose e ripetitive) con l’AI, siamo arrivati a un punto dove […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

In cinquemila nello spezzone sociale del primo maggio 2025: l’unica opposizione credibile alla guerra

Lo spezzone sociale del primo maggio 2025 incarna l’unica alternativa reale allo scenario di guerra che sta venendo costruito scientificamente per imporre il ricatto della precarietà e un impoverimento progressivo in tutte le sfere della vita con l’obiettivo della disponibilità alla guerra.