InfoAut

Effetto Savianeide

Sintomatici gli slogan ed i coretti che si sentivano questa mattina nel corteo studentesco del 22 dicembre. Indicatori degli umori delle piazze studentesche scontratesi in faccia al titano della letteratura, al gigante della morale, al colosso dell’opinione, al mito. “Saviano fatti i fatti tuoi, alla riforma ci pensiamo noi”. Il destino dei miti è arcinoto, endemico della costruzione simbolica ed iconica del brand funzionante di turno. Eroi di carta che debbono, prima o poi, fare i conti con il reale. Eroi di cartapesta che sono obbligati, prima o poi, ad essere esplulsi dalla rappresentazione. Il potere, dentro la dimensione della società mediale, si serve della potenza di codeste icone per potersi riprodurre, per governare l’esistente e venderlo come più dolce, per spacciare una concezione di democrazia negoziabile anche/seppur nella sua unilateralità, per sussumere e tentare di inglobare anche le spinte contrarie ed ostinate nel nugolo della pacificazione sociale.

Un signore come mister Saviano, nel nostro paese, è funzionale a questo gioco. L’innocenza e l’ingenuità non possono essere le eterne scusanti/scorciatoie di chi mangia ad un tavolo apparecchiato, con particolare gusto, da tempo. Finita la credibilità dell’epopea savianoide della genuinità e dell’inconsapevolezza: l’estensione dei sorrisi nel teatrino della Saviano spa esplicita soddisfazione, contentezza e funzionalità: ride la Rai che incassa milioni dagli introiti pubblicitari, ride la Mondadori che sforna copie dopo copie, ride La Repubblica che s’avvezza del posto al sole conquistato. Politica e media si coccolano l’eroe, quando si grida alla censura lo si fa perchè serve farlo mica perchè viga un’ostracismo reale e motivato, quando impazza la polemica da quel piatto ci mangiano in molti, chi accusa chi si difende chi media!

Baraccone dell’irreale. Verrebbe da definirlo così osservando il montare ondivago, intenso e diffuso dell’eroismo che connota la Savianeide. Spesso le leggende si frantumano nelle modalità più semplici, a volte inaspettate. Probabilmente è quello che è accaduto dal 15 dicembre, con le reazioni che la lettera di Roberto Saviano agli studenti riottosi del 14 dicembre ha fatto emergere ed esplodere. In tutte le facoltà d’Italia è stata respinta quella lezione professorale, moralista e condannatoria comparsa sulle pagine de La Repubblica; una molteplicità di comunicati delle assemblee studentesche ha dato la cifra della risultante dell’operazione politico/mediatica. La rete, a partire dai commenti alla lettera postata online su repubblica.it, è stato sommersa dall’indignazione dei vecchi, novelli e mai fans. Saviano, chi sei per selezionare quanto si può fare e cosa no in piazza? Saviano, chi sei per emettere sentenze su la rabbia collettiva espressasi il 14 dicembre a Roma? Saviano, chi sei per narrare della profondità o meno dello stato di precarietà che pervade le nostre vite? Saviano, chi sei per insegnarci a vivere? Questa la sintesi di scritti che restano, nell’ineludibilità di parole e frasi non solamente dirette dall’inevitabilità del momento ma dettate dalla necessità di smettere i panni degli spettatori plaudenti, per indossare quelli di autodeterminati protagonisti, connatazione particolare che non può che parlarci – e molto! – di questo movimento studentesco!

Raccogliamo di seguito alcuni dei tanti scritti che hanno infestato la rete in reazione alla lettera:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Gli Stati Uniti e il «capitalismo fascista»

Siamo dentro a una nuova accumulazione primitiva, a un nuovo ciclo strategico innescato da Trump.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Israele sta perpetrando un olocausto a Gaza. La denazificazione è l’unica soluzione possibile

Il micidiale etno-suprematismo insito nella società israeliana è più radicato di Netanyahu, Ben Gvir e Smotrich. Deve essere affrontato alla radice.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Restare a galla insieme in un mondo difficile: Bilancio 2024 delle questioni del lavoro in Cina (pt.1)

Traduciamo questo contributo da Chuangcn.  Prefazione a cura di Chuang.  Dal 2020, un gruppo anonimo di netizen si riunisce per redigere una rassegna annuale delle lotte del lavoro (o, nella loro terminologia, “incidenti nel diritto del lavoro”) e delle tendenze sociali ad esse collegate in Cina. L’iniziativa è guidata dall’utente WeChat “Chiapas Eastern Wind TV” […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La questione della Palestina nel mondo di lingua cinese

Nell’ottobre 2023, con l’operazione “Diluvio di al-Aqsa” lanciata da Hamas e la brutale risposta di Israele, il movimento di solidarietà con la Palestina è ricomparso in Cina.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La società della resistenza e la liberazione degli oppressi. La lunga storia di Hezbollah

Appena il governo di Beirut ha deciso il disarmo di Hezbollah, immediatamente nella capitale sono scoppiate proteste e cortei, non solo opera del partito sciita, ma di molti altri partiti e semplici cittadini.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

I signori della terra: i latifondisti transnazionali e l’urgenza di una redistribuzione

Troppa terra in poche mani: le dieci multinazionali che controllano milioni di ettari

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

‘Nessun paradiso senza Gaza’: intervista esclusiva di Palestine Chronicle al rivoluzionario libanese Georges Abdallah

Traduciamo da The Palestine Chronicole questa lucida e approfondita intervista del 13 agosto 2025, a Georges Abdallah.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

E’ uno sporco lavoro / 3: Hiroshima Nagasaki Russian Roulette

Sono ancora una volta delle parole, in parte esplicite e in parte giustificatorie, quelle da cui partire per una riflessione sul presente e sul passato di un modo di produzione e della sua espressione politico-militare.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il laboratorio della guerra. Tracce per un’inchiesta sull’università dentro la «fabbrica della guerra» di Modena

Riprendiamo questo interessante lavoro d’inchiesta pubblicato originariamente da Kamo Modena sul rapporto tra università e guerra.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Più conflitti, meno conflitti di interesse

“Le mie mani sono pulite” ha detto il sindaco Sala nella seduta del consiglio comunale dove ha sacrificato il suo capro – l’assessore all’urbanistica Tancredi, coinvolto nelle indagini della procura milanese su alcuni (parecchi) progetti di trasformazione urbana.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Livorno: cronache di un blocco. In supporto alla Flotilla le lotte non si fermano

Mercoledì 23. Dopo tre giorni di presidio al Molo Italia è arrivata l’ufficialità che la nave americana SLNC SEVERN non avrebbe sbarcato al porto di Livorno i mezzi complici del genocidio in Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Trump ritira il visto anche al colombiano Petro: troppo filopalestinese e anti-Usa

Alla tribuna dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Gustavo Petro ha scelto ancora una volta di alzare la voce contro quello che definisce l’ordine globale dell’ingiustizia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il popolo ecuadoriano continua lo sciopero nazionale

L’Ecuador sta vivendo uno sciopero nazionale convocato dalla Confederazione delle Nazionalità Indigene (CONAIE) e da altre organizzazioni. L’aumento dei combustibili e i dettami del FMI ne sono la causa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Napoli: protesta all’aeroporto contro l’arrivo di soldati e turisti israeliani, “Zionist not welcome”

Azione all’aeroporto internazionale di Napoli-Capodichino per denunciare l’arrivo di un nuovo volo israeliano.

Immagine di copertina per il post
Culture

Lo schianto di un imperialismo straccione

Una rivoluzione che, se aveva fatto scrivere ad una importate testata giornalistica britannica che: «Il capitalismo è morto in Portogallo», aveva avuto però i suoi effetti più sconvolgenti e duraturi in Africa, nei territori un tempo facenti parte dell’”impero” portoghese: Angola, Mozambico, Guinea Bissau e Capo Verde.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La chiamata del porto. Convegno internazionale dei lavoratori portuali a Genova, in sostegno al popolo di Gaza e contro la guerra

Al via la due giorni organizzata dal Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali per discutere di boicottaggio e strategie di lotta contro la logistica israeliana, il commercio di armi a scopo bellico e a sostegno del popolo di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Inaugurazione del Salone dell’Auto a Torino: la protesta silenziosa delle Red Rebels di Extinction Rebellion

La cerimonia di inaugurazione del Salone dell’Auto 2025 è stata disturbata da Extinction Rebellion, con la presenza muta e solenne delle Red Rebels. Una critica al modello di mobilità e sviluppo che ogni anno viene riproposto nel centro di Torino e una denuncia della presenza di aziende coinvolte nelle operazioni di Israele a Gaza e in Cisgiordania.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Trieste: contro la logistica di guerra sciopero e presidio al porto

E’ iniziato alle 6 di ieri mattina il presidio al porto di Trieste dove ha attraccato la nave MSC Melani III.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

La tecnologia non salverà il mondo: Intelligenza artificiale e data center, tra false promesse e sfruttamento dei territori.

Un invito al dibattito in occasione della Italian Tech Resistance che si terrà a Torino dal 1 al 3 ottobre presso gli spazi del Comala.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Milano: convalida degli arresti ai domiciliari e divieto di andare a scuola per i due minori fermati il 22 settembre

La giudice del Tribunale per i minorenni di Milano Antonella De Simone ha convalidato gli arresti e disposto come misura cautelare i domiciliari per due studenti di un liceo milanese, un ragazzo e una ragazza di 17 anni, accusati di resistenza aggravata e danneggiamenti dopo il corteo di lunedì a Milano.