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Walter Ulanowsky

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Nato a Trieste il 6 giugno 1923,trasferitosi a Genova per intraprendere gli studi universitari, è raggiunto dalla notizia dell’armistizio mentre sta svolgendo il servizio militare come ufficiale di complemento. Per sottrarsi alla cattura sceglie insieme ad altri commilitoni di unirsi immediatamente ai primi nuclei armati che nel gennaio 1944 danno vita alla III brigata Garibaldi Liguria. La formazione, che raccoglie giovani provenienti dalla Liguria nord occidentale, dalle zone piemontesi di Ovada, Novara e Tortona, ma anche molti militari sbandati, raggiunge rapidamente la consistenza di 800 effettivi; e il 6 aprile è investita da un imponente operazione di rastrellamento. Lo scontro è durissimo e la brigata ne esce decimata: parte dei partigiani catturati sono giustiziati sul luogo stesso della cattura nell’eccidio della Benedicta; i più sono invece condotti a Genova e incarcerati nella IV sezione del carcere di Marassi, come detenuti politici a disposizione del comando tedesco. Mentre altri arrestati sono in seguito deportati in Germania.

Era il 10 aprile 1944. “Josef”, nome di battaglia di Walter, viene portato nel carcere di Marassi, vi fu rinchiuso nella IV Sezione, a disposizione delle SS tedesche che lo seviziarono per alcune settimane. Il 16 maggio il giovane partigiano fu processato dal Tribunale tedesco che lo condannò a morte. Tre giorni dopo avvenne l’esecuzione nei pressi del Colle del Turchino, dove Ulanowsky cadde con altri sedici partigiani e quarantadue prigionieri politici uccisi per rappresaglia. Lo studente, prima di essere ucciso, era riuscito a scrivere un messaggio ai genitori e alla fidanzata

 

1) LETTERA A GIORGINA

 

“Cara Giorgina mia,

quando riceverai questa mia lettera io non sarò più vivo. Con la mia morte è stato troncato il mio sincero e grande proposito di farti felice. Credi mia cara, ne avevo tutte le intenzioni, io sentivo con tutto il cuore l’affetto che d’altra parte io non ho mai nascosto, che avevo per te. Tu eri per me la vita, eri per me la ragione di vita. Tutto eri per me. La morte non mi ha mai fatto paura; l’ho accolta serenamente, fiducioso in Dio. Prima di chiudere gli occhi su questa terra, essi hanno rivisto in un baleno tutto il periodo del nostro idillio. Le lacrime mi hanno offuscato la vista, né ormai nulla avrei potuto vedere. Lo so, cara mia piccola fidanzata, che ti ho dato un grande dolore. Ero cosciente del tuo amore, l’ho sempre letto nei tuoi begli occhi azzurri, l’ho letto nelle pagliuzze d’oro delle tue pupille. Tu sei e sarai sempre mia, non importa niente se io sono morto, il mio amore non è cosa terrena, è immortale. Mia dolce Giorgina sono le ultime mie parole, le ultime volte che ti chiamo Giorgina e ne sento l’estrema dolcezza. Ti prego di dimenticarmi perché non voglio, come non ho mai voluto, la tua tristezza. Cerca di dimenticarmi e cerca di scordare tutto il nostro amore; esso è stato un sogno, un dolce sogno, troppo bello per continuare ad essere realtà. Sì, era troppo bello. Credo, io non rimpiango di morire; nella mia brevissima permanenza tra i vivi sono stato felice con te, ho toccato i vertici più alti delle possibilità e delle dolcezze umana. Rimpiango solo il nostro amore che è stato così tragicamente troncato.

Cerca di dimenticarmi, il tuo Walter lo vuole; io di lassù voglio vederti felice, voglio vedere sempre i tuoi occhi sorridenti. Mia cara bambina, ti bacio sulla fronte;piango, non per paura della morte, ma perché so di non vederti mai più. Tuo, solo tuo come prima, ora, sempre “Walter”

 

2) LETTERA ALLA MADRE, PADRE E WANDA, SCRITTA IN DATA 16-05-1944, GENOVA :

 

Cara Mamma, Papà, Wanda,

riceverete questa mia ultima lettera quando ormai io non appartengo più al regno dei vivi. La fatalità volle che io mi sia trovato in una posizione che fu tragica per me. Sono calmo, perfettamente di mente e di corpo. Non ho paura di morire, l’unica cosa che mi dispiace é il vostro dolore. Siate forti e coscienti dell’accaduto. Cara mamma, perdonami se qualche volta ti ho fatto arrabbiare, credi mammina ti voglio tanto bene, come tanto bene voglio a papà ed alla mia cara Wanda a cui suggerisco di studiare tanto per il suo bene. Ricevete tanti baci dal vostro figlio che tanto vi ha voluto bene anche se non ha saputo dimostrarvelo.”Walter

 

3) LETTERA A TUTTI

 

Sono stato scelto, prescritto per morire. Sacrifico la mia vita per l’ideale più puro, più nobile – la libertà umana. Chiudo gli occhi. Penso Vedo. Mia madre piangente. Non piangere, mamma, muoio ma, vivrò nei cuori di quelli che rimangono. Mamma cara non piangere, la fierezza dell’aver donato un figlio – per la libertà – ti sostenga e sii orgogliosa di tuo figlio. Sappi che mai fuggii davanti al nemico. I vili che fuggirono sono ora in salvo certamente. La mano della giustizia li raggiungerà. Col loro tradimento; noi saremo condannati a morte. Non ho paura della morte, sai mamma; l’affronterò sereno, guarderò negli occhi coloro che mi fucileranno. Gli occhi mi bruciano, sono sbarrati nel buio. Penso. Il mio cervello, non ha attimo di sosta. Rivedo tutto ciò che di più bello trascorsi, vissi nella mia vita.

Rivedo la mia Giò; sarà a Tortona. Chissà cosa farà, dove sarà. Ella ha fatto della mia vita un sogno, una sofferenza perché l’amo tanto tanto. Ella non sa, non immagina ove e come sono ridotto. Ho la faccia rossa di sangue, la saliva è rossa. Sono sconvolto internamente. Vedo la morte che mi invita a seguirla. Visioni pazzesche. Papà, mamma, Wanda, Giorgina, e tutti miei cari quanto mi spiace il lasciarvi, il non vedervi più. No! non voglio morire. Il cuore mi batte come se dovesse scoppiare …. Mi vedo là contro il muro … poi cadere … sono morto. Mi sembra d’impazzire. A volte il cervello si calma. Perché sono qui, perché domattina mi fucileranno ? Per la libertà.”

 

http://www.resistenzapp.it/personaggi.php?Id=2

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