InfoAut
Immagine di copertina per il post

Italia 2017: i ricchi sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri

greenreport||||

Nel giro di poche ore due rapporti testimoniano la profonda diseguaglianza sociale interna al paese.

Prima un rapporto BCG che afferma come l’1,2% delle famiglie italiane detenga il 20,9% della ricchezza totale del paese, in uno scenario che tenderà ad aumentare ulteriormente nei prossimi anni fino a far possedere al solo 1,2% dei nuclei circa il 25% della quota totale di reddito. Il trend è tralaltro ancora peggiore a livello mondiale, dove l’1% delle famiglie possiede circa il 45% della ricchezza.

Poi un’analisi Istat che mostra come le fasce giovanili della popolazione, e in particolare quelle che abitano nel Centro-Sud, abbiano sempre più difficoltà economiche e non riescano spesso ad arrivare alla fine del mese. Nel paese rimangono 1 milione e 619mila famiglie in povertà assoluta, per un totale di quasi 5 milioni di persone, un dato in linea con gli ultimi tre anni a livello numerico, ma dove è raddoppiata la quota dei nuclei su cui la povertà incide in maniera decisiva e non relativa (famiglie con piu figli, famiglie con unico genitore al lavoro ecc).

Nei giorni in cui passa l’ennesimo salvataggio alle banche, la situazione sociale del paese rimane ampiamente problematica come delineato dai due rapporti, ma come al solito le priorità sembrano altre.

Tra un attacco sull’emergenza migranti e politiche strumentali tra forze politiche a fini di campagna elettorale, è sempre maggiore la distanza dai temi reali che affliggono le vite delle persone, e quando si interviene lo si fa con provvedimenti demagogici che più che risolvere problemi continuano a legare lavoro sfruttato a ottenimento di briciole, innescando ulteriori spirali depressive ( vedi “reddito di inclusione”).

In mancanza di un reale cambio di paradigma sui temi del lavoro e del reddito non si potrà che proseguire su questa strada: la permanenza di crisi e bassa crescita da una parte e la disoccupazione tecnologica dall’altra sembrano essere tendenze di lungo periodo, destinate ad affollare il panorama sociale dei prossimi decenni.

Ogni promessa di ricreare posti di lavoro è pura fuffa, a meno che non si tratti di posizioni vergognose e ricattatorie come quelle previste dai nuovi voucher appena approvati in enorme sfregio al sentito diffuso e sul quale ha messo la faccia l’ineffabile Poletti.

La sfida è riuscire a innescare dinamiche di rifiuto di questa condizione, cercando in primis di creare nuove narrazioni oltre quelle, un po troppo astratte e poco funzionali all’attivazione politica, che riguardano la precarietà come condizione esistenziale. Sin dai prossimi mesi e dal g7 di Torino, bisognerà farsi trovare pronti.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

diseguaglianza

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Aska è di chi arriva. Chiedi del 47

In questo momento più del solito, ma non è un fenomeno specifico di questi giorni, sembra esserci una gara a mettere etichette su Aska e sulle persone che fanno parte di quella proposta organizzativa.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: “difendere l’Askatasuna per non far spegenere la scintilla di ribellione che Torino ha dentro”

“La grandissima manifestazione di risposta allo sgombero è stata la reazione di Torino che si è riversata nelle strade per difendere quella sua radice ribelle che non si vuole che venga cancellata.”

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sgombero Askatasuna. Giorgio Rossetto: “Rispondere logorando l’avversario come in Val Susa”

Bisogna accettare i terreni anche quando non si sono scelti, il terreno del conflitto, della lotta, a volte anche dello scontro e l’esercizio della forza da parte dei movimenti

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Nasce il Presidio Permanente per la Tutela e il Rilancio della Sanità Lametina

Negli ultimi anni le criticità del sistema sanitario calabrese – e in particolare dell’area lametina – hanno raggiunto livelli non più tollerabili per una comunità che ha pieno diritto a servizi efficienti, sicuri e dignitosi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Emergenza sanità in Calabria: serve una reazione decisa e collettiva!

La tragica notizia del cinquantasettenne morto a Lamezia mentre attendeva l’arrivo di un’ambulanza impone una reazione decisa e collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quando il popolo si organizza, il sistema vacilla

L’ultimo periodo di lotte ha mostrato che il potere trema solo quando il popolo smette di obbedire.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

E’ ancora il momento di bloccare tutto!

Il 28 novembre sarà sciopero generale, coordiniamoci in tutte le città, in tutte le provincie, in tutti i paesi per bloccare ancora una volta in maniera effettiva tutto il territorio nazionale.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: Askatasuna ‘bene comune’, iniziati i lavori di riqualificazione

Entra nel vivo la trasformazione dello storico centro sociale Askatasuna di corso Regina Margherita 47 a Torino, occupato 29 anni fa e da allora perennemente sotto minaccia di sgombero, in bene comune.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Una legge di bilancio di matrice classista” quella del governo Meloni. L’analisi del Professor Alessandro Volpi

Si accende il dibattito rispetto alla iniqua manovra del governo, in particolare su fisco e pensioni.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Piano Casa”: il governo Meloni di fronte alla crisi abitativa strutturale

In questi giorni il governo Meloni sta discutendo del “Piano Casa”. Creazione dell’Autorità per l’Esecuzione degli Sfratti, abbreviate le procedure e le tempistiche: tutto sembra aggravare una situazione di crisi abitativa già critica.