InfoAut
Immagine di copertina per il post

Incendio all’ex tabacchificio di Sparanise: un rogo dovuto alla speculazione

Sparanise (Caserta). Quante volte le nostre mamme ci hanno rivolto queste parole come un rimprovero, un monito, un’esortazione? Un gioco dal quale stare lontani, con rischi che, come ci lasciava intendere il tono della mamma, era meglio non correre.
 
Questo gioco però qualcuno lo pratica ancora, a dispetto di ogni avvertimento o raccomandazione.
 
Il parco giochi di questi “bambinoni” è stato, non casualmente, individuato nell’ex tabacchificio di Sparanise lo scorso 7 maggio. Nelle prime ore del pomeriggio, infatti, nello stabilimento che da anni versa in uno stato di abbandono e degrado, è stato appiccato un incendio. Data la vicinanza alle abitazioni e la posizione centrale (400 metri da corso Matteotti), focolai e fumo sono stati notati fin da subito, permettendo ai vigili del fuoco di gestire quello che poteva essere un enorme disastro ambientale, con 40.000mq di amianto che hanno rischiato di andare in fiamme.
 
Per fare il punto: a dicembre la Regione Campania ha stanziato 7 milioni di euro nell’ambito del “Patto per il Sud” per la bonifica dell’ex tabacchificio, soldi che gestirà il Comune di Sparanise mediante apposita gara d’appalto.
 
Tuttavia, si tratta di una bonifica da effettuarsi in danno: a fine operazioni la società proprietaria dello stabilimento, riconducibile all’avv. Mario Natale (notoriamente sfortunato visto che non è la prima volta che acquista uno stabilimento funzionante che prima chiude e poi prende fuoco, lasciando dietro di se disoccupazione e macerie), sarà ritenuta debitrice dei 7 milioni necessari alla messa in sicurezza di un’area industriale completamente coperta da amianto e al cui interno ci sono solventi e sostanze chimiche che necessitano uno smaltimento speciale.
 
E qui cade il sospetto che dietro tutto ciò ci sia un colpo di mano, un tentato scacco matto.
 
Proseguendo sempre per ipotesi (abbiamo imparato da piccoli ad unire i puntini numerati e farne uscire un disegno), ci chiediamo: cosa sarebbe successo se tutto lo stabilimento fosse andato in fumo? Se il tetto in amianto fosse stato coinvolto dalle fiamme crollando definitivamente?
 
Bene, la prima conseguenza sarebbe stata l’avvelenamento per amianto di un intero paese e del suo circondario, campi coltivati compresi. La seconda il risparmio di milioni di euro da parte di chi ha l’obbligo di bonificare.
 
Certo, è evidente, le ipotesi sono ipotesi, ma nel dubbio è meglio chiarire una cosa:
NON SCHERZATE CON IL FUOCO!
 
Ed il fuoco siamo anche noi che viviamo questo territorio e che lo difendiamo ad oltranza.
 
I vostri interessi, in nome dei quali avete lucrato sui bisogni di una Comunità per anni, lasciandoci in eredità il disastro della discarica della ex Pozzi e un mostro ecologico che quotidianamente minaccia la salubrità della nostra aria, sono legati a un progetto di arricchimento famelico che ha devastato e saccheggiato la collettività, sottraendo pezzi di territorio alle comunità calene. Tuttavia come è noto, da tempo l’Agro Caleno ha scelto di lottare, di organizzarsi per riprendersi ciò che gli appartiene e di issare un muro contro la speculazione che aggredisce l’ambiente e le nostre vite.
 
Quindi, cari affaristi della menzogna e del disastro, ritenetevi “sgamati” e copritevi bene le spalle, perché se appiccate il fuoco, quello di una comunità, rischiate di non riuscire a sottrarvi alle fiamme, rischiate di rimanere bruciati dal fuoco della rivolta.
 
Spazio CALeS, via Fabbrica delle Armi bianche – Sparanise

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il circo del G7: Extinction Rebellion occupa la tettoia della RAI.

Torino: Due attiviste di Extinction Rebellion hanno occupato la tettoia della RAI, mentre altre sette vestite da clown sono comparse in triciclo davanti all’ingresso. “G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.“G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La variante del marmo: così la Regione Toscana vuole rimettere mano al Piano cave

La Giunta Giani ha avviato l’iter per modificare la normativa sulle attività estrattive e aumentare del 5% la capacità autorizzata fino al 2038.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Congo: la maledizione del cobalto

Quando Roger Milolo ha lasciato la sua città natale al confine tra la Repubblica Democratica del Congo (RDC) e lo Zambia per lavorare come operatore in una miniera di cobalto, sperava che la sua sarebbe stata una storia “dagli stracci alla ricchezza”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Gavio e ndrangheta. Le mani dei boss del cemento su TAV ed autostrada

Facciamo il punto su quanto emerso finora dall’indagine Echidna che ha scoperchiato il vaso di pandora dei rapporti tra politica, criminalità organizzata e imprenditori in Piemonte nel segno del cemento.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

I giorni delle canaglie

Questi primi di aprile sono giorni in cui si torna a parlare delle collusioni fra personaggi legati alla malavita, politici locali e imprese che gestiscono gli appalti per lavori direttamente o indirettamente legati alle grandi opere in Piemonte: sono i giorni delle canaglie.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bologna: un “mondo a parte” che non si lascerà mettere tanto facilmente da parte

Breve reportage sulla grande assemblea che si è tenuta l’altro ieri al parco Don Bosco: centinaia le persone accorse dopo il rilascio senza misure cautelari del diciannovenne arrestato la notte prima.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Francia: sostegno alle 17 persone arrestate dalla polizia antiterrorismo in seguito alla campagna di azione nazionale contro il mondo del cemento

Lunedì 8 aprile, 17 persone sono state arrestate in Normandia e nell’Ile de France in un’operazione condotta dalla Sottodirezione antiterrorismo. Alcuni di loro sono stati portati nella sede di Levallois-Perret e potrebbero rimanerci per 96 ore.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

PFAS: tre domande per capire ogni cosa sugli inquinanti eterni

I PFAS sono oggetto di una proposta di legge ambientale esaminata il 4 aprile. Questi inquinanti eterni, onnipresenti nei nostri prodotti di consumo, sono tossici per l’uomo.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TAV = Mafia. Nuove prove del coinvolgimento della ‘ndrangheta nel TAV Torino – Lione.

Negli scorsi mesi è venuta fuori, come succede ciclicamente, una polemica bipartisan sulla scritta che svetta sul Musiné all’ingresso della valle che recita TAV = Mafia. Oggi veniamo a conoscenza attraverso una notizia apparsa sul tg regionale che esistono nuove prove del coinvolgimento delle ‘ndrangheta nelle opere propedeutiche al TAV Torino – Lione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bologna: giovane aggredito e picchiato dai Carabinieri al Parco Don Bosco.

Nella “democratica Bologna” tre volanti dei carabinieri aggrediscono e picchiano un giovane all’interno del parco Don Bosco.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Il significato conteso del 25 aprile di fronte al genocidio. Spinte e possibilità.

Le iniziative ufficiali del 24 e 25 aprile di quest’anno sono state la dimostrazione della separatezza che intercorre tra il sinistro antifascismo istituzionale e quello quotidiano di chi non si rifugia in un’identità stantia priva di sostanza e attinenza alla realtà.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Puntata speciale 25 aprile: resistenze di ieri e di oggi.

In questa puntata del 25 aprile dell’informazione di Blackout abbiamo voluto sottolineare il legame forte e prioritario che ha la resistenza palestinese oggi con le possibilità che si aprono anche alle nostre latitudini.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Prati urbani e difesa del suolo: i casi di Settimo Torinese e Borgata Parella.

Due prati, due storie. In parte queste storie si specchiano, in parte divergono.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Andare oltre l’inferno planetario – di Gennaro Avallone

“Non è l’Uomo, ma è il Capitale il responsabile dell’inferno planetario”

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La lotta per fermare il genocidio nelle università statunitensi: un reportage dall’Università del Texas

Abbiamo tradotto questo interessante reportage apparso su CrimethInc sulle proteste che stanno coinvolgendo i campus degli Stati Uniti contro la complicità del governo USA nel genocidio del popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Storia di Classe

A Paolo Borri, detto Pablo.

Breve storia di un partigiano comunista internazionalista, Paolo Borri detto Pablo.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sui fatti di ieri, rispondiamo ai Ministri.

Sui fatti di ieri, tutti i ministri presenti si sono spesi in dichiarazioni abbastanza perentorie e retoriche ai giornali, come al solito ribaltando la realtà e ricostruendo uno scenario molto fantasioso su quelle che sono state le dinamiche della piazza di contestazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contestati i ministri della guerra al Politecnico di Torino

Riceviamo e ricondividiamo il comunicato del CUA di Torino sulla contestazione di ieri al convegno istituzionale tenutosi alla sede del Valentino del Politecnico. Ieri mattina un gruppo di student3 dell’Università di Torino ha contestato il convegno a porte chiuse che si è tenuto al castello del Valentino su tecnoscienza e intelligenza artificiale, con ospiti di […]