InfoAut
Immagine di copertina per il post

“Parliamone sabato”, i media complici della violenza sulle donne

Sabato pomeriggio, infatti, il programma “Parliamone Sabato” ha discusso della “minaccia straniera” rappresentata dalle donne dell’Est e delle caratteristiche che le contraddistinguono dalle donne italiane. Queste caratteristiche sono state sintetizzate dalla Perego con una slide sullo sfondo dello studio: 1) Sono tutte mamme, ma dopo aver partorito recuperano un fisico marmoreo, 2) Sono sempre sexy, niente tute né pigiamoni, 3) Perdonano il tradimento, 4) Sono disposte a far comandare il loro uomo, 5) Sono casalinghe perfette e fin da piccole imparano i lavori di casa, 6) Non frignano, non si appiccicano e non mettono il broncio.

Le donne dell’est vengono descritte come brave casalinghe, mamme avvenenti che rispettano il loro ruolo e sono disponibili a stare in ogni occasione curate e all’altezza delle aspettative fisiche del propio compagno e in generale del genere maschile. Sembrerebbe dal programma andato in onda che questo tipo di caratteristiche siano competitive in quanto le donne italiane non sempre si dimostrano “conformi” agli standard richiesti. Per questo motivo il maschio latino sempre più spesso volge lo sguardo ad est alla ricerca di quella donna che stenta a trovare in Italia.

La descrizione delle donne dell’est in questi termini è un insulto prima di tutto a loro e poi a tutte le donne che hanno ascoltato questo programma indegno. Sembra di vedere una televendita di tappeti all’asta dove vengono mostrate e vendute al miglior offerente i prodotti migliori per la casa. Solo che questa volta la merce è in carne e ossa: è bionda e ha gli occhi azzurri ma quello che è più importante è che è in grado di soddisfare qualsiasi “vostra” aspettativa e richiesta. A condire il tutto, infatti, perfino la pubblicizzazione di un’agenzia di Verona che dietro il pagamento di 3.000 euro fornisce schede, foto, dati anagrafici e tutto quel che serve per scegliere la compagna ideale dell’est europa. Una pubblicità che rasenta il favoreggiamento della tratta di essere umani per via televesiva a reti unificate.

Il programma della Perego da un lato ha dimostrato un razzismo di alto livello con la riproposizione di stereotipi sulle donne dell’est che hanno origine anche da una costruzione sociale che si è determinata con l’avvento delle badanti nel nostro paese; dall’altro ripropone un modello di donna rilegata in casa che assume il ruolo di brava madre e brava moglie e che rispetta questo ruolo.

Sul primo punto, le donne dell’est immigrate in Italia sono impiegate da tempo come badanti nel ruolo di cura soprattuto degli anziani. Negli anni la narrazione che è stata fatta di queste lavoratrici era quella di approfittatrici e truffatrici dei nostri uomini e in quanto tali meritevoli di essere sottopagate e non in regola. Quante volte è capitato di sentire che il loro obiettivo era quello di entrare nelle nostre famiglie rubarci i nostri uomini per ottenere la cittadinanza? Una vera e propria opera di decostruzione della donna e del proprio corpo per poter mantenere uno stato di sfruttamento bello e buono. Stessa ragione per cui le “nostre” serve che con il loro basso costo del lavoro sostituivano il buco nero lasciato dal welfare statale erano le uniche protette contro la “clandestinità”. Nel 2009 si fece la “sanatoria stranieri colf e badanti” proprio a questo scopo. Le badanti servivano e servono ancora al sostegno della riproduzione sociale perciò legittimate dallo stato ma allo stesso tempo attraverso la costruzione della narrazione “troia dell’est” costrette a subire vessazioni, ad essere sottopagate e senza nessuna tutela e garanzia. Un doppio gioco funzionale a cui contribuisce il programma “Parliamone Sabato” con la narrazione del nemico straniero.

Per quanto riguarda il secondo punto va sottolineato come l’impostazione del discorso e dei dialoghi dei singoli invitati, nonchè della presentatrice, sono tutti subordinati al punto di vista maschile e quello più becero. L’esistenza stessa della donna è descritta in funzione del soggetto maschile. Non ha un’identità nè un’anima, è un oggetto esposto alla valutazione maschile e al suo volere. In questa maniera si avallano tutte quelle dinamiche che da decenni si cerca di smontare in primis quella della violenza che questo tipo di concezione alimenta. In questi mesi migliaia di donne sono scese in piazza contro la violenza maschile sulle donne e nel nostro paese la televisione pubblica alimenta questa stessa violenza consigliando a tutte le donne di assolvere al proprio ruolo sociale, di sottoporsi al volere degli uomini giustificando, quindi, quelle forme di violenza messe in campo ad ogni tentativo di ribellione a questo stesso modello. Questi consigli nel programma della Perego sono stati sostanziati in pratica dalla minaccia straniera: attenzione a tutte le donne d’Italia la donna straniera, quella che vorrebbero tutti gli uomini, potrebbe rubarvi i vostri mariti e i vostri compagni”!Più in basso di così la Rai non poteva andare.

Svelare questi due aspetti, strutturali e sovrastrutturali della condizione delle donne è sempre più urgente. I media producono violenza sulle donne e ne sono complici con le loro narrazioni per costringerci a quel lavoro produttivo e riproduttivo contro cui abbiamo scioperato lo scorso otto marzo mobilitandoci in tutte le città d’Italia. Lo schifoso servizio andato in onda su Rai1 durante il programma “Parliamone Sabato” è la testimonianza esemplare e certamente non isolata della cultura profondamente sessista (e in questo caso anche vergognosamente razzista) che permea i mezzi di comunicazione e tutta la società. Binomio obbligatorio donne-maternità, reificazione del corpo femminile, divisione sessuale del lavoro di cura, stereotipi di genere e razzisti è quanto è stato trasmesso dalla Rai e rappresenta tutto ciò che abbiamo da combattere ogni giorno nella lotta contro tutte le forme di violenza sulle donne, rifiutando e combattendo queste narrazioni e rappresentazioni. Anche per questo abbiamo bisogno che sia #LottoMarzo tutto l’anno!

La rete Non una di meno ha lanciato un presidio sotto la sede della Rai di viale Mazzini a Roma mercoledì 22 marzo dalle ore 14 alle ore 19. https://www.facebook.com/events/192331184597630/?acontext=%7B%22ref%22%3A%223%22%2C%22ref_newsfeed_story_type%22%3A%22regular%22%2C%22action_history%22%3A%22null%22%7D

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Intersezionalitàdi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Non Una di Meno: sciopero femminista e transfemminista dell’8 marzo. La diretta della giornata

Per l’ottavo anno consecutivo, l’8 marzo sarà sciopero femminista e transfemminista globale.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Trieste: in Via Gioia uno spazio di accoglienza negato a due passi dal Silos

A Trieste, città di frontiera che non si riconosce tale, vogliamo mostrare che trovare uno spazio dove accogliere le persone migranti è possibile.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Assemblea nazionale di Non Una di Meno a Bologna. Sabato la “passeggiata arrabbiata”

Sabato 3 e domenica 4 febbraio 2024 due giornate di Assemblea Nazionale organizzate dalla realtà transfemminista Non Una di Meno, presso le aule universitarie di Bologna.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Aborto: il convegno promosso dalla Lega a Montecitorio e’ “l’ennesimo tentativo di normalizzare l’antiabortismo nel nostro paese”

Martedì 23 gennaio, nella sala conferenze della Camera dei Deputati, si è tenuto il convegno antiabortista organizzato dal Centro Studi Politici e Strategici Machiavelli e promosso dalla Lega.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Mai più zitte, mai più sole!

Non una di Meno torna in piazza.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Non Una Di Meno rilancia: mai più sole mai più zitte

Il 16 dicembre Non Una di Meno invita nuovamente a scendere in piazza contro la violenza sulle donne e di genere.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Firme false e assistenza inesistente per i reclusi: la Procura indaga sul Cpr di Milano

Il primo dicembre la Guardia di Finanza ha perquisito la struttura per acquisire documentazione. Il reato ipotizzato per l’ente gestore Martinina è frode in atto pubblico. Un’inchiesta di Altreconomia aveva svelato le “false promesse” della società alla prefettura di Milano

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Una marea in tutta Italia contro la violenza di genere.

Ieri, 25 novembre giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne, oltre ai due cortei nazionali indetti dalla rete di Non Una Di Meno a Roma e a Messina tantissime piazze della penisola si sono riempite di decine di migliaia di persone, come a Milano e Torino, iniziative e cortei anche a Genova, Parma, Perugia, […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

La marea transfemminista inonda Roma. Non Una Di Meno: “Siamo almeno 500 mila”

Con in testa un grande striscione “Transfemministe ingovernabili” è partito questo sabato pomeriggio dal Circo Massimo di Roma l’imponente corteo di Non Una Di Meno contro la violenza sulle donne e la violenza di genere, in occasione della giornata del 25 novembre.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Se domani non torno, distruggi tutto.

Anche a Torino appuntamento per una manifestazione contro la violenza patriarcale sabato 25 novembre alle ore 15 da piazza Carlo Felice.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Il significato conteso del 25 aprile di fronte al genocidio. Spinte e possibilità.

Le iniziative ufficiali del 24 e 25 aprile di quest’anno sono state la dimostrazione della separatezza che intercorre tra il sinistro antifascismo istituzionale e quello quotidiano di chi non si rifugia in un’identità stantia priva di sostanza e attinenza alla realtà.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Puntata speciale 25 aprile: resistenze di ieri e di oggi.

In questa puntata del 25 aprile dell’informazione di Blackout abbiamo voluto sottolineare il legame forte e prioritario che ha la resistenza palestinese oggi con le possibilità che si aprono anche alle nostre latitudini.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Prati urbani e difesa del suolo: i casi di Settimo Torinese e Borgata Parella.

Due prati, due storie. In parte queste storie si specchiano, in parte divergono.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il circo del G7: Extinction Rebellion occupa la tettoia della RAI.

Torino: Due attiviste di Extinction Rebellion hanno occupato la tettoia della RAI, mentre altre sette vestite da clown sono comparse in triciclo davanti all’ingresso. “G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.“G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Andare oltre l’inferno planetario – di Gennaro Avallone

“Non è l’Uomo, ma è il Capitale il responsabile dell’inferno planetario”

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La lotta per fermare il genocidio nelle università statunitensi: un reportage dall’Università del Texas

Abbiamo tradotto questo interessante reportage apparso su CrimethInc sulle proteste che stanno coinvolgendo i campus degli Stati Uniti contro la complicità del governo USA nel genocidio del popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La variante del marmo: così la Regione Toscana vuole rimettere mano al Piano cave

La Giunta Giani ha avviato l’iter per modificare la normativa sulle attività estrattive e aumentare del 5% la capacità autorizzata fino al 2038.

Immagine di copertina per il post
Storia di Classe

A Paolo Borri, detto Pablo.

Breve storia di un partigiano comunista internazionalista, Paolo Borri detto Pablo.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sui fatti di ieri, rispondiamo ai Ministri.

Sui fatti di ieri, tutti i ministri presenti si sono spesi in dichiarazioni abbastanza perentorie e retoriche ai giornali, come al solito ribaltando la realtà e ricostruendo uno scenario molto fantasioso su quelle che sono state le dinamiche della piazza di contestazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contestati i ministri della guerra al Politecnico di Torino

Riceviamo e ricondividiamo il comunicato del CUA di Torino sulla contestazione di ieri al convegno istituzionale tenutosi alla sede del Valentino del Politecnico. Ieri mattina un gruppo di student3 dell’Università di Torino ha contestato il convegno a porte chiuse che si è tenuto al castello del Valentino su tecnoscienza e intelligenza artificiale, con ospiti di […]