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Provocazioni Choosy..

Non ci stupisce più ormai la cifra stilistica che il Ministro della Devastazione Sociale Elsa Fornero ancora una volta ha utilizzato nel suggerire ai precari e alle precarie del nostro paese di essere un pochino meno “choosy”.

 

Più che essere scandalizzati ed indignati, due stati d’animo che in realtà dovrebbero essere ormai patrimonio minimo di ogni persona pensante in questo paese, andrebbe ragionata per bene, in termini di efficacia, la risposta da dare all’ennesima arrogantissima provocazione dell’Elsa fu piangente.

 

Da un lato vediamo come la semplice indignazione da tastiera non sia assolutamente, almeno in questo caso, pungente nel rispondere alla Fornero, ma anche sia inutile a livello politico. La Fornero infatti non teme la reazione della Rete, proprio perchè il suo obiettivo è aprire una discussione su questi temi; l’importante non è come se ne parla, diceva qualcuno, ma che se ne parli.

 

L’intenzione della Fornero altro non è che continuare a battere il ferro finchè è caldo. Sfrutta questo contesto di accettazione bipartisan delle misure di austerity (certificate oggi anche dall’Fmi come definitivamente fallimentari) per aprire uno spazio di dibattito politico in cui i media compiacenti possano inserirsi a capofitto a ribadire i dogmi della tecnicità montiana.

 

Come leggere sennò l’editoriale di Elena Loewenthal sulla Stampa oggi, che dall’alto del suo scranno ben pagato riprende pari pari le parole della Fornero ammantandole addirittura di santità? Aspettiamo solamente un appello ai migranti ad essere meno choosy anche loro nello scegliere da quale datore di lavoro farsi rapinare con il ricatto del permesso di soggiorno..

 

Ma forse il vero obiettivo politico dell’Elsa piangente è che la parte più debole e ricattata del precariato – davvero obbligata a non poter essere schizzinosa nello scegliere tra un lavoro nel call center di una grande ditta italiana, uno offerto dalla camorra, uno stage non pagato dall’università – possa essere al suo fianco nel fare fronte comune contro chi invece ancora non si vuole piegare all’idea che ci si debba adeguare agli effetti impoverenti ma non casuali di questo utilizzo tecnico della crisi del capitalismo finanziario.

 

A che ci serve l’indignazione allora? Migliaia di tweet con hashtag #choosy non apriranno al 99% alcuno spazio politico che levi la spregevole ministra dal suo scranno! La risposta più adeguata alla Fornero è assolutamente quella messa in campo subito dopo a Nichelino (To) da chi ha avuto la decenza di cacciarla dalla conferenza a cui era stata invitata.

 

Le provocazioni tecniche è il momento di inziare a rispedirle al mittente, aprendo un forte terreno di lotta che porti nei territori l’indisponibilità a sottostare a questi ricatti. Altrimenti rimarrà soltanto materiale buono per qualche storify, e per una rimodulazione della cultura politica riguardo al tema del lavoro in questo paese.

 

Forse è vero. In Italia i giovani non sono al passo di quelli del resto dell’Europa. Dovrebbero guardare ai loro colleghi in Spagna, Grecia, Portogallo..forse una volta che si saranno presi la loro piazza Syntagma o la loro Puerta del Sol, perderanno quell’aria choosy e finalmente dimostreranno all’Elsa piangente quanto sanno essere determinati..

 

Maria Meleti

 

 

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