InfoAut
Immagine di copertina per il post

Askatasuna: annullata con rinvio dalla Cassazione l’associazione a delinquere, ma la procura procede con gli arresti su altri reati

Ieri a Torino è andata in scena l’ennesima lunga giornata di resistenza contro il tentativo di Questura e Procura torinese di gettare discredito e soffoccare le lotte di Askatasuna, del Movimento No Tav e dello Spazio Popolare Neruda.

Di seguito riprendiamo il comunicato del Centro Sociale Askatasuna

DAVANTI AI VOSTRI ARRESTI LA NOSTRA ASSOCIAZIONE A RESISTERE E’ LA PROVA SCHIACCIANTE CHE ABBIAMO RAGIONE!

Oggi abbiamo ricevuto l’esito della Cassazione sul ricorso della Procura di Torino : una prima evidenza che l’associazione a delinquere inizia a scricchiolare dato che il capo 1 non è stato accolto ed è stato rinviato al riesame. Poco dopo la conferenza stampa chiamata davanti allo Spazio Popolare Neruda per condividere quanto deciso dalla Cassazione sono stati eseguiti gli arresti : carcere per Giorgio, domiciliari per Alice e Andrea, restrizioni e braccialetto elettronico per Umberto già ai domiciliari, aggravamento delle misure per altri tre compagni e compagne (firme giornaliere e bigiornaliere oltre a divieti di dimora dai comuni della Val Susa).

Ma facciamo un passo indietro.

Il fatto che la Cassazione non abbia accolto il capo 1 (ossia associazione a delinquere) rinviando al riesame possiamo dire con serenità che si tratti di una partita che abbiamo vinto.

Occorre un breve riassunto di quanto accaduto finora rispetto all’inchiesta “Sovrano”. A marzo siamo venuti/e a conoscenza, dopo un’operazione di polizia, che per tre anni la Questura di Torino aveva condotto un’inchiesta per Associazione Sovversiva (con l’utilizzo di intercettazioni, microspie e pedinamenti) nei confronti di decine di attivisti ed attiviste No Tav, del Centro Sociale Askatasuna e dello Spazio Popolare Neruda. Lo stesso giudice istruttore aveva rilevato l’infondatezza dell’accusa di Associazione Sovversiva e dunque erano state applicate misure cautelari per i singoli reati. La PM Pedrotta aveva ricorso in appello, dove il tribunale aveva riconfigurato il reato in Associazione a Delinquere comminando nuove misure cautelari, su questo è stato fatto ricorso in Cassazione che si è espressa oggi.

Dobbiamo attendere le motivazioni della decisione, ma possiamo già affermare che il tribunale di Cassazione non ha ritenuto sufficientemente giustificata la sentenza del riesame nel merito del Capo 1, cioè l’Associazione a Delinquere. Dunque è evidente quanto sosteniamo da mesi, cioè che l’accusa di Associazione a Delinquere nei confronti di 16 attivisti/e No Tav, del Centro Sociale Askatasuna e dello Spazio Popolare Neruda dimostra di fare acqua da tutte le parti.

Il processo per associazione a delinquere va avanti ma è evidente che un pronunciamento come questo prima o poi dovrà essere tenuto in conto. Contemporaneamente una serie di misure cautelari sono comunque state confermate, rispetto ad eventi interni al procedimento in corso, ma sono le stesse che in questi mesi sono state man mano attenuate dai giudici. Questo poteva rappresentare un’occasione per la Procura di Torino di dimostrare un barlume di onestà intellettuale nel tener conto delle decisioni del tribunale (che è lo stesso ad aver alleggerito le misure) o decidendo di non eseguire gli arresti per i compagni e le compagne, per poi vederli liberare dopo poco tempo.

Eppure, come nelle migliori sceneggiature d’azione, possiamo anche già dichiarare che la procura non ha colto questa occasione, infatti poco dopo la conferenza stampa la digos di Torino accompagnata da numerose camionette si è presentata davanti al Neruda per eseguire l’arresto di Alice. Contestualmente, sono stati eseguiti gli arresti in carcere e ai domiciliari per gli altri compagni.

L’assurdità di quanto successo è evidente: pur di eseguire gli arresti e perpetrare la farsa di questo tentativo la procura si assume la responsabilità di effettuare un’ulteriore privazione delle libertà a compagni e compagne che molto probabilmente verranno liberati molto presto. Questo perché sarà lo stesso tribunale che ha già alleggerito le misure a dover rispondere alle istanze di liberazione.

Andando oltre al riassunto di questo giogo di una certa originalità che speriamo non farà giurisprudenza se ancora qualcuno vorrà credere in una qualche forma di giustizia, è importante mettere sul piatto alcuni dati, come è stato sottolineato durante la conferenza stampa di oggi.

Non appena un procedimento esce al di fuori dei soliti pm e dei soliti tribunali, nel momento in cui qualcuno esterno a questo circuito prende parola il risultato è che viene denunciata una situazione che non funziona come dovrebbe. L’impianto scricchiola, e sonoramente.

Se dalla nostra abbiamo la consapevolezza che sia fondamentale lottare in questo mondo di ingiustizie e lo facciamo alla luce del sole, senza sottrarci alle nostre responsabilità, dato che non è la prima volta in cui si paga il fatto di essere scomodi, dalla loro hanno meccanismi tortuosi, atti a screditare, discriminare e pronti a fare carte false per impedire di organizzarsi per lottare. Dalla nostra abbiamo anni di lotte che di fronte alla caccia al militante per cancellarle sono e saranno sicuramente più forti.

Lo dimostra il movimento No Tav che anche oggi durante la conferenza stampa ha preso parola per sottolineare che l’associazione a delinquere esiste ma sta nei loro palazzi, nel loro potere, nella loro smania di eliminare le voci contro. Come Perino ha sottolineato durante la conferenza stampa, avrebbero potuto accusarci di Associazione a Resistere e ne saremmo stati tutti orgogliosi.

Anche Nicoletta nel suo intervento ha ribadito una realtà : qui non ci sono persone deboli con cui i più forti se la stanno prendendo, ci sono persone forti della nostra sorellanza, della nostra fratellanza, e della nostra solidarietà che è ciò che si riesce a mettere di traverso di fronte a chi vuole silenziare chi lotta, di fronte a chi vuole schiacciare il diritto alla gioia e al poter vivere in un mondo bello e più giusto.

Lo dimostra il muro popolare degli occupanti e delle persone arrivate immediatamente in solidarietà davanti al Neruda nel momento in cui il braccio della procura è venuto a eseguire gli arresti. Una forza palpabile espressa dalle parole delle donne del Neruda, dagli abbracci e dagli occhi pieni di rabbia ma consapevoli di essere dalla parte giusta.

“Voi volete distruggere la felicità di chi vive qui!” queste sono le parole che possono riassumere questo momento, questo tentativo infame di criminalizzare chi si batte per un vivere dignitoso.

Associazione a Resistere non è solo uno slogan è un modo di essere. Alla faccia dei tribunali, continuando a costruire un mondo di liberazione!

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Il caso Luigi Spera, il vigile del fuoco che chiedeva pace, ed ora è imprigionato in alta sorveglianza

Luigi Spera, attivista palermitano del movimento Antudo, arrestato a marzo con l’accusa di aver sanzionato la sede di Leonardo,  si trova recluso nel carcere di Alessandria, rinchiuso nella sezione di alta sorveglianza riservata ai detenuti condannati per reati eversivi

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

No Tav: Nicoletta è di nuovo ai domiciliari

Nicoletta da ieri è nuovamente agli arresti domiciliari. Il provvedimento è stato emesso dalla giudice Elena Massucco in seguito alla condanna definitiva per evasione di 1 anno e 9 mesi.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No Tav: sabato 15 giugno manifestazione popolare contro Grandi Opere Inutili e mafie

Che le grandi opere siano terreno fertile per le mafie non è una sorpresa. L’enorme scritta che ormai da 15 anni compare sul fianco del Musinè “TAV= MAFIA”, ne è una testimonianza concreta.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Fino a 25 anni di carcere a chi manifesta per “impedire di realizzare un’opera pubblica”

Con un emendamento presentato al ddl sicurezza dal deputato Igor Iezzi, attualmente in discussione in commissione Affari Costituzionali, la Lega propone l’inserimento di una nuova aggravante dei reati contro la pubblica incolumità che sembra ritagliata sulla variegata rete di attivisti che da anni protestano contro le grandi opere.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Nascono i Gio, “teste di cuoio” contro le rivolte nelle carceri

È nato per sedare le rivolte in carcere, il Gruppo di intervento operativo (Gio), creato come reparto specializzato della Polizia penitenziaria. Lo ha istituito il ministro di Giustizia Carlo Nordio con un decreto ministeriale del 14 maggio, anche se la pianificazione risale ai tempi in cui Marta Cartabia sedeva in via Arenula. 

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ponte: avvio dei cantieri rinviato. Ora chiudere la Stretto di Messina S.p.a.

Il comunicato di Antudo a seguito della notizia del rinvio dei cantieri per il ponte sullo Stretto..

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Vicenza: il Tav vuole travolgere il bosco Lanerossi, rischia anche il CS Bocciodromo

A Vicenza il progetto del Treno Alta Velocità, all’interno del tracciato Brescia-Padova, oltre che ad impattare fortemente sulla città e sulla salute della cittadinanza, rischia di distruggere 11 mila metri quadrati di bosco

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La polizia odia i/le giovani

Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un inasprimento della violenza poliziesca e delle intimidazioni nei loro confronti.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La voce per la Palestina non si arresta!

Torino, presidio al commissariato San Paolo oggi pomeriggio alle ore 18 per Sara.

Di seguito pubblichiamo il comunicato del coordinamento cittadino Torino per Gaza.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Luigi scrive dal carcere speciale di Alessandria

Luigi ci scrive dal carcere di Alessandria. Pubblichiamo di seguito il testo.