InfoAut
Immagine di copertina per il post

SISMA EMILIA: il 7 dicembre i terremotati tornano in piazza

 

In questi mesi sono state molteplici le iniziative dei comitati che agiscono sul territorio, Sisma.12 in primis, e che sono riusciti a portare a casa alcuni risultati, sebbene ancora moltissimo rimanga da fare. Per queso, è stata indetta una manifestazione a Mirandola per il 7 dicembre, a distanza di circa un anno da quando migliaia di terremotati scesero in strada per chiedere il rispetto dei propri diritti.

 

Infatti, si tratta proprio di diritti, dato che si sta negando il diritto alla ricostruzione attraverso un impianto legislativo fatto di  burocrazia che in concreto limita fortemente la somma da elargire ai terremotati per ricostruire. Si sa che in tempo di crisi non ci sono i soldi per fare nulla, nonostante i 6 miliardi messi virtualmente a disposizione dalla Cassa depositi e prestiti; fanno eccezione le spese pazze dei consiglieri regionali emiliani oppure i miliardi di euro che (guarda caso) si trovano sempre per finanziare le spesi militari o le grandi opere inutili che devastano l’ambiente e riempiono le tasche delle solite “cricche”.

 

Alla mancanza dei soldi per ricostruire si aggiunge la scadenza a fine anno della proroga per il pagamento delle rate dei mutui su case inagibili o crollate. Inoltre, le condizioni di vita nel cratere sono in crescente peggioramento, come dimostra l’aumento esponenziale nell’uso di psicofarmaci da parte dei terremotati e le proteste degli “ospiti” dei Moduli Abitati Temporanei (in pratica container), i quali oltre a dover passare le loro giornate in strutture fatiscenti si sono anche visti recapitare bollette dell’elettricità da migliaia di euro.

 

Da parte istituzionale si registra la solita lontananza dai problemi reali della gente, mentre costoro sono impegnati ad elargire vacue promesse e a presenziare ad inaugurazioni di edifici pubblici ricostruiti (spesso con i soldi provenienti dalle donazioni), con le quali si vorrebbe dimostrare che ormai si è tornati alla normalità, anche in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera. Tuttavia, ultimamente la forzatura mediatica si sta rivelando poco efficace, in quanto le contraddizioni presenti sul territorio sono enormi. Allora il commissario Errani, coadiuvato dal fedele scudiero Muzzarelli, ha adottato una strategia diffamatoria nei confronti dei terremotati, mettendo in campo le pratiche più meschine e usando l’arma del ricatto (…stai attento che se vai al comitato poi non ti diamo il contributo). D’altra parte, ciò non ci stupisce, ma appare come il solito copione che viene recitato quando i cittadini si organizzano e lottano dal basso.

 

Con il passare del tempo, i terremotati iniziano ad avere ben chiaro quale sia il fine delle politiche attuate dalla Regione e al tempo stesso cade la maschera dei partiti, dei sindacati e di molte associazioni di categoria, rivelando come costoro avvallino completamente “il verbo” del commissario Errani per non essere estromessi dal grande affare della ricostruzione! Tale presa di coscienza è senza dubbio uno shock per molti abitanti di questo territorio, abituati da sempre ad avere punti di riferimento istituzionali a cui rivolgersi, che invece ora gli voltano le spalle come nulla fosse. Eppure, se in un primo momento tutto ciò ha creato spaesamento e senso di impotenza, ora si inizia a scoprire la forza dell’unione attraverso i comitati e, soprattutto, il piacere di lottare per i propri diritti.

 

Al di là dei  numeri che saranno presenti in piazza sabato 7 dicembre a Mirandola, il meccanismo ormai è innescato. Così, mentre Errani & co. si barcamenano tra ridicoli tentativi di sminuire la protesta, i cittadini del cratere sono sempre più convinti che l’unica strada percorribile sia quella del conflitto.

 

Forza Bassa!

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

comitati popolariModenasismasisma.12

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ponte: avvio dei cantieri rinviato. Ora chiudere la Stretto di Messina S.p.a.

Il comunicato di Antudo a seguito della notizia del rinvio dei cantieri per il ponte sullo Stretto..

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Germania: manifestazioni ecologiste contro Tesla.

Un blocco anticapitalista, berretti blu per riconoscersi, una rapida avanzata per rompere le linee di polizia: questo è ciò che è avvenuto venerdì 10 maggio in Germania, intorno a una gigantesca fabbrica Tesla vicino a Berlino.

Più di mille manifestanti ambientalisti hanno poi nuovamente manifestato sabato 11 maggio contro i piani di Tesla di espandere la sua fabbrica di auto elettriche..

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Vicenza: il Tav vuole travolgere il bosco Lanerossi, rischia anche il CS Bocciodromo

A Vicenza il progetto del Treno Alta Velocità, all’interno del tracciato Brescia-Padova, oltre che ad impattare fortemente sulla città e sulla salute della cittadinanza, rischia di distruggere 11 mila metri quadrati di bosco

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Emilia Romagna: a un anno esatto dalla prima devastante alluvione, qual è la situazione dei territori colpiti?

Furono giorni drammatici, convulsi, in cui non mancò tuttavia uno slancio solidale esteso e diffuso, con ben pochi precedenti.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sulmona: attivisti No Snam invadono il cantiere della centrale

“Abbiamo compiuto una azione di obbedienza civile  per denunciare le illegalità in atto. Chi di dovere agisca”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il circo del G7: Extinction Rebellion occupa la tettoia della RAI.

Torino: Due attiviste di Extinction Rebellion hanno occupato la tettoia della RAI, mentre altre sette vestite da clown sono comparse in triciclo davanti all’ingresso. “G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.“G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La variante del marmo: così la Regione Toscana vuole rimettere mano al Piano cave

La Giunta Giani ha avviato l’iter per modificare la normativa sulle attività estrattive e aumentare del 5% la capacità autorizzata fino al 2038.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Congo: la maledizione del cobalto

Quando Roger Milolo ha lasciato la sua città natale al confine tra la Repubblica Democratica del Congo (RDC) e lo Zambia per lavorare come operatore in una miniera di cobalto, sperava che la sua sarebbe stata una storia “dagli stracci alla ricchezza”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Gavio e ndrangheta. Le mani dei boss del cemento su TAV ed autostrada

Facciamo il punto su quanto emerso finora dall’indagine Echidna che ha scoperchiato il vaso di pandora dei rapporti tra politica, criminalità organizzata e imprenditori in Piemonte nel segno del cemento.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

I giorni delle canaglie

Questi primi di aprile sono giorni in cui si torna a parlare delle collusioni fra personaggi legati alla malavita, politici locali e imprese che gestiscono gli appalti per lavori direttamente o indirettamente legati alle grandi opere in Piemonte: sono i giorni delle canaglie.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Solidarietà a Giovanni Iozzoli

Il giorno 7 maggio 2024 il Tribunale di Modena ha condannato Giovanni Iozzoli, scrittore, delegato sindacale e redattore di “Carmilla online”, al pagamento di circa 20.000 euro (tra risarcimento e spese legali) a favore dell’azienda Italpizza, colosso dell’export agroalimentare emiliano.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Prati urbani e difesa del suolo: i casi di Settimo Torinese e Borgata Parella.

Due prati, due storie. In parte queste storie si specchiano, in parte divergono.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Verso il G7 Ambiente e Energia a Torino: assemblea informativa sul mercato energetico.

Da prima dello scoppio della guerra in Ucraina siamo sottoposti a un continuo rincaro sui prezzi dell’energia, in particolare sul gas.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

VOI SETTE, NOI 99%

Dentro la Reggia di Venaria dal 28 al 30 aprile ci saranno i ministri delle 7 potenze mondiali a parlare di transizione ecologica ed energetica. A Torino si sta costruendo un percorso di avvicinamento che vede coinvolti comitati, associazioni ambientaliste, collettivi studenteschi e giovanili, realtà ecologiste.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Modena: il carabiniere violento già indagato per la morte di Taissir Sakka

Uno dei due carabinieri ripresi nel violento arresto ai danni di Idrissa Diallo il 13 marzo a Largo Garibaldi a Modena è già indagato per la morte di Taissir Sakka avvenuta il 19 ottobre 2023 sempre a Modena

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Il caso di corso Belgio a Torino: un esempio di transizione verde fallita.

In corso Belgio dalla primavera del 2023 è nata un’attivazione spontanea per la difesa di un’alberata composta da 241 aceri che, secondo il Comune di Torino, dovrebbero essere abbattuti per lasciare spazio a un “rifacimento di look” del quartiere. A seguito di questa introduzione tematica verranno pubblicati alcuni comunicati stampa del Comitato Salviamo gli alberi di Corso Belgio, per tenere traccia della vicenda.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

CONFLUENZA.

Abbiamo bisogno di far confluire i nostri saperi e le nostre esigenze per una diversa gestione del territorio e per farlo vogliamo incontrarci. 

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

L’anomalia giudiziaria modenese

Alla luce delle centinaia di imputazioni che nel giro di pochi anni hanno coinvolto militanti, lavoratori e lavoratrici nel modenese, pubblichiamo la segnalazione ricevuta di una iniziativa pubblica che si terrà sabato 25 novembre a Modena per richiamare l’attenzione sul livello repressivo a cui si è giunti in città.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Strage nel carcere Modena: chiesta archiviazione per 120 agenti della polizia penitenziaria

La procura di Modena ha chiesto l’archiviazione per i 120 agenti della polizia penitenziaria che sono accusati di reato di tortura e lesioni personali aggravate in concorso in relazione al fatti avvenuti l’8 marzo del 2020.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Le pesantissime condizioni di lavoro nell’industria delle carni a Modena

C’è un conflitto tra fornitori di manodopera che pagano i lavoratori a ore – come da contratti stipulati – e l’azienda con la quale i fornitori hanno accordi di produzione legati alla quantità di carne lavorata, di conseguenza l’aumento dell’intensità di lavorazione è giustificato per il raggiungimento di quel tot di produzione necessario a pagare i dipendenti.