InfoAut
Immagine di copertina per il post

Ponte sullo Stretto. Canti, conti e cazzate di Webuild & C.

Il Ponte sullo Stretto “opera vetrina dell’ingegneria italiana nel mondo”. E’ la definizione utilizzata dal colosso delle costruzioni Webuild nel comunicato stampa in cui si annuncia la “consegna della documentazione di aggiornamento del progetto definitivo” alla Società Stretto di Messina Spa.

di Antonio Mazzeo

In attesa di conoscere tutti gli “aggiornamenti” previsti per bypassare le innumerevoli criticità di ordine tecnico-ingegneristico, socio-ambientale ed economico dell’infrastruttura di collegamento stabile tra Scilla e Cariddi c’è un passaggio nella nota di Webuild che colpisce per pressapochismo e ridicola propaganda.

“La struttura accoglierà due carreggiate stradali con tre corsie per direzione (due di marcia e una di emergenza) e una linea ferroviaria a doppio binario, consentendo un flusso di 6.000 veicoli all’ora e fino a 200 treni al giorno, rivoluzionando la mobilità dell’area e dell’intero Sud Italia”, enfatizza il grande gruppo economico-finanziario.

Lascio agli economisti e accademici la disamina scientifica dello “studio” economico e trasportistico di Webuild e mi permetto solo di fare un paio di conti con il pallottoliere per evidenziare l’insostenibilità e il sovradimensionamento dei dati.

L’attraversamento del Ponte di 6.000 veicoli all’ora corrisponde a 144.000 mezzi al giorno cioè 52.560.000 all’anno. Relativamente ai treni (oggi un numero corrispondente alle dita di una mano a seguito del progressivo smantellamento nello Stretto del traffico ferroviario da parte di Trenitalia), i 200 quotidiani corrisponderebbero a 73.000 treni all’anno.

Immaginiamo che veicoli e treni viaggino sul Ponte con un numero davvero minimo di passeggeri, 2 per auto e non oltre 200 per convoglio ferroviario, come dire uno spreco immane di risorse finanziarie per privati e Trenitalia.

Relativamente ai veicoli in un anno transiterebbero così 105.120.000 passeggeri, mentre in treno 14,600.000 persone. Complessivamente sarebbero 119.720.000 transitanti, un valore di quasi dodici volte in più di quello che è stato calcolato per l’anno 2022 dall’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto.

Nello specifico l’Autorità ha documentato che tra i Porti di Messina, Villa San Giovanni e Reggio Calabria “transitano ogni anno oltre 10.000.000 di passeggeri, sia a piedi che a bordo di circa 1.800.000 autovetture e 400.000 mezzi pesanti ai quali si aggiungono più di 1.500.000 di passeggeri e 800.000 tra mezzi pesanti ed autovetture sulle tratte Tremestieri-Villa San Giovanni-Reggio Calabria”.

Data la previsione del costo dei pedaggi per mezzi veicolari e pesanti di due/tre volte in più del valore del biglietto oggi pagato sulle navi traghetto, è proprio inimmaginabile che tutti gli automezzi sceglieranno il Ponte (vedi quanto accade nel Canale della Manica, dove il Tunnel registra annualmente deficit economici enormi proprio perché chi viaggia tra Francia e Regno Unito continua a privilegiare il traghettamento).

Ma immaginiamo pure uno scenario in cui nessun traghetto dovesse più viaggiare nello Stretto. L’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto ha stimato che un quarto dei transitanti sono pendolari che si spostano quotidianamente soprattutto per lavoro tra le provincie di Messina e Reggio Calabria: sarebbero loro disponibili a sottoporsi a defaticanti e lunghissimi tran tran tra i due capoluoghi per chilometri e chilometri tra tunnel, gallerie e viadotti, quando adesso possono raggiungere i centri cittadini in aliscafo con tempi di percorrenza inferiori ai 20/30 minuti? Impossibile crederci.

Un quarto di 10 milioni corrisponde a 2.500.000 passeggeri, cioè 2.500.000 persone che non devono sbattersi per raggiungere i maxi-piloni tra Scilla e Cariddi ma che necessitano invece di mezzi navali veloci, comodi ed ecologicamente sostenibili.

Conti finali, insomma, solo 7.500.000 passeggeri attraversano annualmente lo Stretto viaggiando su percorrenze medio-lunghe. Ma Webuild farà le cose in grande, ci sarà spazio per tutte e tutti, quasi quindici volte la domanda di mobilità reale. Di numeri e cazzate meglio spararne tanti e tante. Tanto paga lo Stato.  

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

grandi opere inutilino ponteponte sullo strettoWebuild

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ponte: avvio dei cantieri rinviato. Ora chiudere la Stretto di Messina S.p.a.

Il comunicato di Antudo a seguito della notizia del rinvio dei cantieri per il ponte sullo Stretto..

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Germania: manifestazioni ecologiste contro Tesla.

Un blocco anticapitalista, berretti blu per riconoscersi, una rapida avanzata per rompere le linee di polizia: questo è ciò che è avvenuto venerdì 10 maggio in Germania, intorno a una gigantesca fabbrica Tesla vicino a Berlino.

Più di mille manifestanti ambientalisti hanno poi nuovamente manifestato sabato 11 maggio contro i piani di Tesla di espandere la sua fabbrica di auto elettriche..

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Vicenza: il Tav vuole travolgere il bosco Lanerossi, rischia anche il CS Bocciodromo

A Vicenza il progetto del Treno Alta Velocità, all’interno del tracciato Brescia-Padova, oltre che ad impattare fortemente sulla città e sulla salute della cittadinanza, rischia di distruggere 11 mila metri quadrati di bosco

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Emilia Romagna: a un anno esatto dalla prima devastante alluvione, qual è la situazione dei territori colpiti?

Furono giorni drammatici, convulsi, in cui non mancò tuttavia uno slancio solidale esteso e diffuso, con ben pochi precedenti.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sulmona: attivisti No Snam invadono il cantiere della centrale

“Abbiamo compiuto una azione di obbedienza civile  per denunciare le illegalità in atto. Chi di dovere agisca”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il circo del G7: Extinction Rebellion occupa la tettoia della RAI.

Torino: Due attiviste di Extinction Rebellion hanno occupato la tettoia della RAI, mentre altre sette vestite da clown sono comparse in triciclo davanti all’ingresso. “G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.“G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La variante del marmo: così la Regione Toscana vuole rimettere mano al Piano cave

La Giunta Giani ha avviato l’iter per modificare la normativa sulle attività estrattive e aumentare del 5% la capacità autorizzata fino al 2038.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Congo: la maledizione del cobalto

Quando Roger Milolo ha lasciato la sua città natale al confine tra la Repubblica Democratica del Congo (RDC) e lo Zambia per lavorare come operatore in una miniera di cobalto, sperava che la sua sarebbe stata una storia “dagli stracci alla ricchezza”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Gavio e ndrangheta. Le mani dei boss del cemento su TAV ed autostrada

Facciamo il punto su quanto emerso finora dall’indagine Echidna che ha scoperchiato il vaso di pandora dei rapporti tra politica, criminalità organizzata e imprenditori in Piemonte nel segno del cemento.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

I giorni delle canaglie

Questi primi di aprile sono giorni in cui si torna a parlare delle collusioni fra personaggi legati alla malavita, politici locali e imprese che gestiscono gli appalti per lavori direttamente o indirettamente legati alle grandi opere in Piemonte: sono i giorni delle canaglie.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No Ponte: partono gli espropri.

In questi giorni sui giornali locali e nazionali sono state pubblicate le liste delle procedure per l’esproprio delle aree interessate alle opere anticipate per la realizzazione del ponte sullo Stretto.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Messina: l’inganno del ponte

Mark Twain ha detto un giorno che «è molto più facile ingannare la gente, che convincerla che è stata ingannata».

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Resistenza, repressione e lotta contro il Mountain Valley Pipeline a sei anni di distanza in Appalachia

Da oltre sei anni, gli abitanti degli Appalachi conducono una campagna non-stop di azioni dirette per fermare la costruzione dell’oleodotto Mountain Valley Pipeline (MVP), il cui progetto è in ritardo “di sei anni sulla tabella di marcia e di circa mezzo miliardo di dollari sul budget”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TAV: il punto sui lavori preliminari

Dicembre 2023: già per i lavori preliminari continua l’accumulo di consistenti ritardi sui cronoprogrammi

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La Montagna non è un parco divertimenti e la nostra vita non è un gioco

Appello per una settimana di mobilitazioni diffuse nei diversi territori per denunciare l’insostenibilità ambientale, economica e sociale delle Olimpiadi 2026 nonché l’essere paradigmatiche di un modello di sfruttamento turistico delle Terre Alte altrettanto insostenibile per ecosistemi e popolazioni montante

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ancora una grande giornata di lotta del popolo No Ponte

Si erano illusi di trovare un territorio pacificato. Si erano illusi che sarebbero bastate poche balle per convincere gli abitanti dello Stretto.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Rapporto ISPRA sul consumo di suolo: Veneto e Lombardia le regioni con piu’ cemento. Alta velocita’ e piattaforme logistiche la causa

Sono stati pubblicati mercoledi 26 ottobre dall’ Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) i nuovi dati sul consumo di suolo in Italia.