InfoAut
Immagine di copertina per il post

No Tav: siamo la montagna che si difende… da 18 anni!

Si è conclusa ieri la tre giorni No Tav in occasione dell’8 dicembre di quest’anno. Un anno che ha visto un’accelerazione da parte di chi devasta la montagna e di chi reprime chi la difende in particolare in questi ultimi mesi.

da notav.info

L’attacco congiunto di questura, procura di Torino e Telt compiuto nei confronti del movimento No Tav si è giocato sul terreno giudiziario, tramite la messa sotto sequestro dei presidi dei Mulini e di San Didero, per completare parte dell’allargamento del cantiere di Chiomonte sotto la copertura di una nuova inchiesta fuffa. Il popolo No Tav ha risposto sin da subito alla prepotenza dei sostenitori del cemento e del tondino stracciando i sigilli del cantiere di San Didero e attuando un lavoro di monitoraggio nella sua amata Val Clarea, sapendo che in vista dell’8 dicembre il sostegno di tutte e tutti coloro che, pur non abitando la Val Susa si sentono valsusini nello spirito, si sarebbe fatto un passo avanti nel ribadire chi sta dalla parte giusta senza abbassare la testa. E così è stato. Migliaia e migliaia di persone sono giunte a Susa venerdì 8 dicembre, dai paesi dall’alta alla bassa Val Susa, dalla cintura di Torino, dalla città, da tantissime città della nostra penisola ma anche da oltralpe, grazie alla presenza di un nutrito gruppo di No Tav francesi. 10 mila persone hanno marciato sotto la neve e la pioggia da Susa a Venaus, luogo simbolo per la vittoria del movimento No Tav, luogo caro per la sua capacità di accogliere ogni estate momenti fondamentali per le vite in lotta di tutti e di tutte. La partecipazione delle amministrazioni di valle ha sottolineato che, nonostante le narrazioni che vorrebbero questa battaglia con un risultato scontato, chi gestisce il territorio e ha a cuore la sua tutela sa da che parte mettersi in marcia, mostrando capacità di unione di intenti e di vicinanza con una popolazione che non si arrende.

Questa tre giorni si è svolta intorno a una novità nel territorio valsusino, un’occupazione temporanea all’interno della ditta ex Roatta a Bruzolo, emblema degli ecomostri abbandonati sul territorio della Val Susa, puntellato da rottami di cemento che negli anni hanno subito incuria e lasciano una traccia visibile di cosa significhi il fallimento del sistema di sviluppo come lo vorrebbero i fanatici del tav. Ancora una volta si nota con gioia come il movimento No Tav riesca ad essere catalizzatore per tantissimi e tantissime giovani che da tutta Italia arrivano in questi luoghi con la fame di curiosità di comprendere come la realtà del movimento sia capace di rilanciare ancora, con la disponibilità di mettersi in gioco e la voglia di stare insieme.

In questa occupazione si sono susseguiti diversi momenti di incontro e di conoscenza del territorio, come ad esempio la gita sui terreni di Farmacia Viva a Santa Petronilla per vedere da vicino un’esperienza di presa in carico di terreni e di loro coltivazione e cura, oppure la passeggiata di domenica mattina partita dall’autoporto di Susa e continuata sulla piana di Susa, in cui è stato spiegato il futuro previsto per questa porzione di territorio, il tutto issando bandiere No Tav lungo la statale e concludendo poi con un pranzo condiviso al presidio di San Giuliano.

Ieri il pomeriggio è stato animato da un dibattito dal titolo “Mega-opere mega-eventi: no grazie!” per sottolineare i fili rossi che si intrecciano tra le tante lotte del Paese e oltralpe, con particolare riferimento alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 e a come questi eventi, che necessitano di innumerevoli opere accessorie, siano la concretizzazione di un sistema di profitto che distrugge gli ecosistemi minando alla base la vivibilità dei territori e dei loro abitanti. Infine, si è tenuto anche un workshop di primo soccorso insieme a medici volontari che hanno messo a disposizione i loro saperi. In serata, dopo la cena al salone Polivalente di San Didero, è stato raggiunto il presidio e il cantiere che è stato poi circondato da centinaia e centinaia di No Tav. Le reti arancioni usate per sequestrare il presidio sono state divelte e usate per impacchettare il cantiere, rispedendo al mittente il pacchetto. Sugli altri lati del cantiere i fuochi d’artificio hanno illuminato la notte colpendo il fortino che dal 2021 desertifica e mangia boschi e terreni, militarizzando completamente un’area ergendola a manifesto della devastazione e dello sperpero del denaro pubblico. Alcune fonti riportano inoltre che nella serata di ieri è stato anche fatto un “saluto” alla ditta Eslo Silos responsabile del movimento terra dei cantieri e complice della devastazione della Valle.

Che dire, il movimento No Tav ha voluto mostrare ancora una volta che il cammino è ancora lungo, le armi degli speculatori e il magnamagna continua ad essere allettante, i cantieri sono il teatro prediletto di pagliacciate alla Salvini che tornerà a fare visita da queste parti, eppure la storia sta dimostrando che ci sono tutte le carte in tavola per resistere un metro, un centimetro più di loro.

Avanti No Tav!

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

8 dicembrechiomontemarcia popolarenotavsusavenaus

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il circo del G7: Extinction Rebellion occupa la tettoia della RAI.

Torino: Due attiviste di Extinction Rebellion hanno occupato la tettoia della RAI, mentre altre sette vestite da clown sono comparse in triciclo davanti all’ingresso. “G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.“G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La variante del marmo: così la Regione Toscana vuole rimettere mano al Piano cave

La Giunta Giani ha avviato l’iter per modificare la normativa sulle attività estrattive e aumentare del 5% la capacità autorizzata fino al 2038.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Congo: la maledizione del cobalto

Quando Roger Milolo ha lasciato la sua città natale al confine tra la Repubblica Democratica del Congo (RDC) e lo Zambia per lavorare come operatore in una miniera di cobalto, sperava che la sua sarebbe stata una storia “dagli stracci alla ricchezza”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Gavio e ndrangheta. Le mani dei boss del cemento su TAV ed autostrada

Facciamo il punto su quanto emerso finora dall’indagine Echidna che ha scoperchiato il vaso di pandora dei rapporti tra politica, criminalità organizzata e imprenditori in Piemonte nel segno del cemento.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

I giorni delle canaglie

Questi primi di aprile sono giorni in cui si torna a parlare delle collusioni fra personaggi legati alla malavita, politici locali e imprese che gestiscono gli appalti per lavori direttamente o indirettamente legati alle grandi opere in Piemonte: sono i giorni delle canaglie.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bologna: un “mondo a parte” che non si lascerà mettere tanto facilmente da parte

Breve reportage sulla grande assemblea che si è tenuta l’altro ieri al parco Don Bosco: centinaia le persone accorse dopo il rilascio senza misure cautelari del diciannovenne arrestato la notte prima.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Francia: sostegno alle 17 persone arrestate dalla polizia antiterrorismo in seguito alla campagna di azione nazionale contro il mondo del cemento

Lunedì 8 aprile, 17 persone sono state arrestate in Normandia e nell’Ile de France in un’operazione condotta dalla Sottodirezione antiterrorismo. Alcuni di loro sono stati portati nella sede di Levallois-Perret e potrebbero rimanerci per 96 ore.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

PFAS: tre domande per capire ogni cosa sugli inquinanti eterni

I PFAS sono oggetto di una proposta di legge ambientale esaminata il 4 aprile. Questi inquinanti eterni, onnipresenti nei nostri prodotti di consumo, sono tossici per l’uomo.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TAV = Mafia. Nuove prove del coinvolgimento della ‘ndrangheta nel TAV Torino – Lione.

Negli scorsi mesi è venuta fuori, come succede ciclicamente, una polemica bipartisan sulla scritta che svetta sul Musiné all’ingresso della valle che recita TAV = Mafia. Oggi veniamo a conoscenza attraverso una notizia apparsa sul tg regionale che esistono nuove prove del coinvolgimento delle ‘ndrangheta nelle opere propedeutiche al TAV Torino – Lione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bologna: giovane aggredito e picchiato dai Carabinieri al Parco Don Bosco.

Nella “democratica Bologna” tre volanti dei carabinieri aggrediscono e picchiano un giovane all’interno del parco Don Bosco.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

G7 clima, energia e ambiente: basta con i crimini ambientali, basta greenwashing, basta Tav!!!

Il 28, 29 e 30 aprile, Venaria sarà il palcoscenico del G7 dedicato all’energia, al clima e all’ambiente.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Richiesta sospensione al CSM per Bucarelli, pm anti-No Tav

Ancora guai per il PM Enzo Bucarelli, che negli ultimi anni si è distinto per le persecuzioni nei confronti dei No Tav.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No Tav: cosa sta succedendo a Salbertrand?

Ai margini del parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand sono arrivati jersey di cemento, griglie metalliche e concertina necessari per il cantiere dello svincolo del cantiere Tav.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TriNO dice NO al deposito unico di scorie nucleari.

Sabato 3 febbraio si terrà un appuntamento di informazione e mobilitazione sul territorio del vercellese oggetto di autocandidatura da parte del Comune di Trino per ospitare il deposito unico di scorie nucleari.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Salvini: i ministri passano, i No Tav restano

Oggi, nel giorno previsto per la visita di Salvini al cantiere di Chiomonte, i No Tav si sono dati appuntamento per contestare la presenza del ministro all’inaugurazione del tunnel di base e il passaggio di testimone alle ditte appaltatrici.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

8 dicembre 2023 – In 10mila di nuovo in marcia contro il Tav!

Una grande marcia popolare ha attraversato ieri le strade della valle. 10mila No Tav, partiti da Susa, hanno riempito la statale per raggiungere Venaus dopo 18 anni dalla battaglia che ci ha permesso di riconquistare quelle terre che oggi ospitano il presidio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Marcia popolare No Tav: venerdì 8 dicembre Susa-Venaus.

Da sempre l’8 dicembre per il Movimento No Tav è un momento di ricordo della grande giornata di lotta e resistenza del 2005 ma è soprattutto uno sguardo che dal passato volge al futuro per continuare la battaglia contro il progetto del treno ad alta velocità Torino Lione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Trento: sabato 14 ottobre corteo No Tav contro la Circonvallazione

Comitati e singoli cittadini contrari all’opera avevano ragione: questo progetto è una bomba ecologica puntata su Trento e su tutto l’asse dell’Adige.