InfoAut
Immagine di copertina per il post

No Muos: tre giorni di lotta contro la guerra in contrada Ulmo

Anche quest’anno in movimento no muos ha attraversato i territori della sughereta di Niscemi.

Dal 4 al 6 di agosto infatti si è tenuto il campeggio nel presidio di contrada Ulmo, che ha visto la partecipazione di comitati, movimenti, compagni e compagne da ogni parte della Sicilia e non solo. In continuità con l’intenzione di crescita esplicitata dai/lle partecipanti al campeggio dell’anno scorso, sia i momenti assembleari sia il corteo e l’organizzazione della vita al presidio sono stati attraversati con spirito di cooperazione, dimostrando come il movimento sia determinato nello sviluppare l’efficacia della propria organizzazione e della sua apertura alle lotte di ogni territorio. Con l’intenzione di collettivizzare e condividere la conoscenza del territorio della Sughereta dove sorge il mostro del MUOS, il primo giorno del campeggio i/le partecipanti si sono incamminati insieme per un trekking esplorativo, terminato con la visita della secolare quercia da sughero della Contrada.

La devastazione ambientale che la militarizzazione comporta, visibile nettamente da un lato all’altro della recinzione della base militare, è stata in generale un filo rosso riemerso durante l’assemblea plenaria del giorno successivo. Diverse e plurime lotte territoriali hanno raggiunto il presidio per discutere della relazione tra l’escalation bellica che stiamo vivendo e l’implementazione delle politiche estrattiviste sui territori. Esperienze come quella del comitato contro l’imposizione dell’Inceneritore a Gela, che è riuscito a fermare questo ulteriore impianto mortifero, e del comitato contro il poligono militare di Punta Izzo, nel quale l’Esercito Italiano sta nuovamente svolgendo esercitazioni seminando piombo e crateri, hanno manifestato insieme a molte altre l’interesse di voler guardare ogni attacco come parte di un progetto nemico. Un progetto che vede la Sicilia come un territorio da poter lacerare e snaturare per disporre di un asettico nodo logistico che ponga la NATO e l’Italia in una posizione di vantaggio militare nel Mediterraneo e non solo.

La guerra come metodo strutturale del capitalismo per legittimarsi e scaricare la violenza delle proprie crisi sulle comunità è una condizione che caratterizza fortemente la contemporaneità che viviamo, e a partire da questa consapevolezza è stata condivisa l’urgenza di attivare dei processi reali di opposizione, che sappiamo agire sinergicamente e costituire una risposta unitaria. Le date del 21 di ottobre e del 4 novembre sono emerse come occasioni per poter organizzarsi secondo degli obiettivi comuni e concreti, che non vedano la giornata di mobilitazione in Sicilia come il fine ma un punto di partenza. Sicuramente la data del 21 assume una centralità strategica per l’autunno e per l’anno avvenire: la scelta di mobilitarsi al livello nazionale scegliendo i territori, come la Sicilia e la Toscana, in cui la guerra assume delle forme esplicite, in cui convogliare da nord e sud Italia verso queste due mete segna un passaggio verso la costruzione di un movimento più ampio e processuale che abbia la direzione di fermare l’escalation bellica e fermare la guerra.

Un importante contributo è stato quello del Movimento No Ponte, che ha sottolineato come ad oggi sia lo stesso Ministro delle Infrastrutture a evidenziare l’utilità militare dell’opera. Così quando un progetto di questo tipo viene imposto su un territorio comporta una doppia militarizzazione, che riguarda sia lo scopo e l’economia a cui l’infrastruttura è finalizzata, sia quella necessaria alla “sicurezza”, che tenga lontani movimenti e contestazioni. A sottolinearlo è stato l’intervento del Movimento No Tav, che nel 2021 ha visto il più alto numero di agenti presenziare nel territorio della Valdisusa. Lo stesso giorno dal presidio è partito il corteo verso il Cancello 1. In centinaia, seguendo il percorso lungo le reti della base, sono giunti/e dal punto in cui sono visibili le parabole del MUOS, rappresentazione plastica dell’occupazione militare nell’isola. Domenica si è svolta infine l’assemblea di chiusura del campeggio, che ripercorrendo i giorni precedenti ha posto i primi passi verso l’autunno di lotta e l’anno a venire.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

devastazione ambientaleguerranatoniscemino muossicilia

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Emilia Romagna: a un anno esatto dalla prima devastante alluvione, qual è la situazione dei territori colpiti?

Furono giorni drammatici, convulsi, in cui non mancò tuttavia uno slancio solidale esteso e diffuso, con ben pochi precedenti.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sulmona: attivisti No Snam invadono il cantiere della centrale

“Abbiamo compiuto una azione di obbedienza civile  per denunciare le illegalità in atto. Chi di dovere agisca”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il circo del G7: Extinction Rebellion occupa la tettoia della RAI.

Torino: Due attiviste di Extinction Rebellion hanno occupato la tettoia della RAI, mentre altre sette vestite da clown sono comparse in triciclo davanti all’ingresso. “G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.“G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La variante del marmo: così la Regione Toscana vuole rimettere mano al Piano cave

La Giunta Giani ha avviato l’iter per modificare la normativa sulle attività estrattive e aumentare del 5% la capacità autorizzata fino al 2038.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Congo: la maledizione del cobalto

Quando Roger Milolo ha lasciato la sua città natale al confine tra la Repubblica Democratica del Congo (RDC) e lo Zambia per lavorare come operatore in una miniera di cobalto, sperava che la sua sarebbe stata una storia “dagli stracci alla ricchezza”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Gavio e ndrangheta. Le mani dei boss del cemento su TAV ed autostrada

Facciamo il punto su quanto emerso finora dall’indagine Echidna che ha scoperchiato il vaso di pandora dei rapporti tra politica, criminalità organizzata e imprenditori in Piemonte nel segno del cemento.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

I giorni delle canaglie

Questi primi di aprile sono giorni in cui si torna a parlare delle collusioni fra personaggi legati alla malavita, politici locali e imprese che gestiscono gli appalti per lavori direttamente o indirettamente legati alle grandi opere in Piemonte: sono i giorni delle canaglie.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bologna: un “mondo a parte” che non si lascerà mettere tanto facilmente da parte

Breve reportage sulla grande assemblea che si è tenuta l’altro ieri al parco Don Bosco: centinaia le persone accorse dopo il rilascio senza misure cautelari del diciannovenne arrestato la notte prima.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Francia: sostegno alle 17 persone arrestate dalla polizia antiterrorismo in seguito alla campagna di azione nazionale contro il mondo del cemento

Lunedì 8 aprile, 17 persone sono state arrestate in Normandia e nell’Ile de France in un’operazione condotta dalla Sottodirezione antiterrorismo. Alcuni di loro sono stati portati nella sede di Levallois-Perret e potrebbero rimanerci per 96 ore.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

PFAS: tre domande per capire ogni cosa sugli inquinanti eterni

I PFAS sono oggetto di una proposta di legge ambientale esaminata il 4 aprile. Questi inquinanti eterni, onnipresenti nei nostri prodotti di consumo, sono tossici per l’uomo.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

La truffa del G7: i ministri dei Paesi più industrializzati e inquinanti al mondo annunciano false promesse per fronteggiare la questione climatica.

Riflessioni e valutazioni conclusive di una settimana di mobilitazione, scritte a più mani tra chi ha partecipato al percorso di costruzione della contestazione.

Immagine di copertina per il post
Formazione

La parte del torto

Una riflessione che parte da alcune studentesse e studenti della Sapienza in merito alla mobilitazione per il boicottaggio degli accordi università-Israele.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Contro la vostra “pace” e il vostro “lavoro” la lotta è solo all’inizio

Primo maggio a Torino: con la resistenza palestinese, contro il governo della crisi sociale.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La contraddizione ecologica e l’opposizione alla guerra: riflessioni sulla mobilitazione contro il G7 Ambiente e Energia.

Le giornate di mobilitazione appena trascorse e quelle che abbiamo di fronte ci dicono alcune cose rispetto alle tendenze dell’oggi, dei soggetti che si muovono, delle lotte che si intrecciano. Prima di pubblicare il contributo di notav.info che ritorna sulle ragioni della mobilitazione verso il G7 Ambiente Energia di Venaria e sulla cronaca delle giornate di lotta, diamo alcuni spunti di riflessione..

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Puntata speciale 25 aprile: resistenze di ieri e di oggi.

In questa puntata del 25 aprile dell’informazione di Blackout abbiamo voluto sottolineare il legame forte e prioritario che ha la resistenza palestinese oggi con le possibilità che si aprono anche alle nostre latitudini.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Tamburini di guerra

Mentre gli stati continuano ad ammassare armamenti il tentativo di condizionamento dell’opinione pubblica sull’inevitabilità della guerra raggiunge nuove vette, tra giornalisti che lodano i benefici per l’economia dell’industria delle armi, propaganda nelle scuole e proposte politiche scellerate.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giornata di mobilitazione per il clima e a sostegno della Palestina.

Da Nord a Sud Italia questa mattina lo sciopero climatico lanciato da Fridays For Future ha riempito le piazze di giovani e giovanissimi che hanno ribadito le connessioni stringenti tra la devastazione dei territori e le guerre, rappresentando un forte grido in sostegno alla Palestina.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

“Siamo dalla parte giusta della storia”. Luigi ci scrive dal carcere

Luigi ci scrive dal carcere. Pubblichiamo di seguito il testo.