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8 dicembre: per un futuro libero da guerre, sfruttamento e devastazioni

Ieri il popolo No Tav è tornato in marcia per la giornata dell’8 Dicembre! Non la semplice celebrazione di quel giorno di 17 anni fa, quando la Valle si riprese l’area di Venaus destinata al primo cantiere dell’opera, ma una e vera e propria giornata di Lotta, alla moda nostra, in stile No Tav.

da notav.info

Diverse migliaia di persone, tra cui molti giovani, hanno dato vita, oggi, ad una manifestazione ricca di interventi e proposte, dalla contrarietà alla guerra alla tutela dei territori, dal diritto delle giovani generazioni a costruirsi un futuro con delle reali prospettive a chi vive la valle e vede milioni di euro buttati nei cantieri, a fronte della dismissione di sanità, welfare e opere di sicurezza per il territorio.

Voci ricche di tanti sì, sogni e sguardi di speranza verso il futuro, insieme ad un grande No ad un Sistema che continua a devastare, uccidere e affamare i popoli del Mondo. Non è mancato un pensiero per i tanti No Tav ancora reclusi e per chi, nelle aule di Tribunale, continua ad affrontare la repressione di uno Stato vendicativo.

La manifestazione, partita da Bussoleno, è sfilata compatta fino a San Didero, per poi dividersi in due tronconi poco prima del cantiere e raggiungere le reti della vergogna. La protesta, poco gradita ai “guardiani” del cantiere in divisa blu, è stata attaccata da un fitto lancio di gas lacrimogeni tirati sui manifestanti che però hanno a lungo resistito.

Questo 8 dicembre di lotta si è poi concluso con una deliziosa zuppa al piazzale del presidio e tanto vin brûlé per scaldare i partecipanti infreddoliti dalle rigide temperature valsusine.

In questa giornata, rumori di sfondo, sono state le dichiarazioni del Ministro, ora delle Infrastrutture, Matteo Salvini che, come i suoi predecessori, parla di lavori che da adesso in poi andranno avanti a tutta velocità. Ma si sa, la realtà è ben altra e parla di sprechi, ritardi, costi spropositati per un’opera dannosa e oggi più che mai inutile! Ne abbiamo sentite tante in questi anni, sono passati governi e le dichiarazioni roboanti hanno sempre avuto poco valore per noi ma soprattutto alla conta dei fatti: la realtà è che i lavori in Valle sono fermi alla Preistoria e noi continuiamo ad essere un popolo impossibile da dominare e distruggere.

Avanti No Tav! Fino alla vittoria!

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