InfoAut
Immagine di copertina per il post

Turchia: l’ipocrisia di Erdogan e il ruolo di Ankara in Medio Oriente. Intervista a Murat Cinar

“La Turchia risulterà l’unico membro della famiglia Nato ad avere un dialogo con Hamas?”

È questa la domanda provocatoria con cui Murat Cinar, giornalista ed esperto di Turchia, apre una finestra su quelli che potrebbero essere gli obiettivi di lungo periodo di Erdogan e i nuovi scenari internazionali alla luce degli importanti eventi politici che, di recente, hanno visto protagonista la Turchia.

In merito all’incontro svoltosi il 6 novembre ad Ankara tra il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, e il Segretario di Stato statunitense Antony Blinken, Murat effettua una lettura accurata di quelli che sono i delicati e ambigui rapporti che da tempo Erdogan intrattiene sia con Israele, sia con gli Stati Uniti. Quello di lunedì è stato infatti il primo dialogo ufficiale tra Turchia e Usa dallo scorso 7 ottobre e, nonostante sia sempre più evidente lo scontro tra Israele e Turchia sulla Palestina, Turchia e Stati Uniti sembrano ora aver trovato un accordo riguardo alla necessità di impedire che i civili vengano colpiti a Gaza, sulla necessità di inviare aiuti umanitari e sulla cosiddetta soluzione a due Stati.

Ma non è stato l’unico evento a tema Palestina che ha messo al centro la Turchia negli ultimi giorni. Il giorno precedente l’incontro tra Blinken e Fidan, un gruppo di manifestanti pro-Palestina della Humanitarian Relief Foundation ha protestato all’esterno di una base militare statunitense ad Incirlik, nel sud-est del Paese. Contrariamete, però, ad altre recenti manifestazioni in supporto al popolo palestinese, la polizia turca ha disperso i manifestanti con i lacrimogeni. “Assistiamo alla grande ipocrisia di Erdogan – racconta Murat – e al fatto che anche all’interno delle formazioni fondamentaliste in Turchia, ma non soltanto, ci siano delle divisioni talmente nette e chiare da attivare meccanismi di aggressione.  Il quadro è molto complesso e, allo stesso tempo, estremamente semplice, perché ci permette di capire i limiti del fondamentalismo e del nazionalismo di Erdogan, limiti che arrivano ai confini dei rapporti commerciali con Israele”.

A latere di questo complesso quadro di rapporti internazionali, si è inserita anche la nomina del politico turco Özgür Özel, eletto nuovo segretario del CHP e, per estensione, nuovo capo dell’opposizione in Turchia. Per Murat la sua elezione è “una novità molto positiva”, tuttavia il primo, vero banco di prova saranno le prossime elezioni amministrative, previste tra meno di un anno, perché “dopo 25/30 anni il partito di Erdogan ha perso le ultime amministrative a Istanbul, ad Ankara e non solo, dunque le prossime avranno per lui un valore di rivincita”.

Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, Murat Cinar, giornalista ed esperto di Turchia. Ascolta o scarica

da Radio Onda d’Urto

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

erdoganpalestinaturchia

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La lotta per fermare il genocidio nelle università statunitensi: un reportage dall’Università del Texas

Abbiamo tradotto questo interessante reportage apparso su CrimethInc sulle proteste che stanno coinvolgendo i campus degli Stati Uniti contro la complicità del governo USA nel genocidio del popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contestati i ministri della guerra al Politecnico di Torino

Riceviamo e ricondividiamo il comunicato del CUA di Torino sulla contestazione di ieri al convegno istituzionale tenutosi alla sede del Valentino del Politecnico. Ieri mattina un gruppo di student3 dell’Università di Torino ha contestato il convegno a porte chiuse che si è tenuto al castello del Valentino su tecnoscienza e intelligenza artificiale, con ospiti di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Milano: 25 Aprile con la resistenza palestinese

Milano – Per un 25 Aprile con la Palestina, Piazza Duomo h. 13:30.
La Resistenza non è soltanto memoria, ma è oggi. Palestina libera!

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: i Me`phaa di Tilapa creano sistema di giustizia a difesa del loro territorio

Il popolo Me`phaa di Tilapa, Guerrero, ha presentato il proprio sistema di giustizia denominato Sicurezza di Protezione Territoriale Indigena (Serti), per “difendere il territorio da una prospettiva indigena, olistica e integrale”, di fronte alle minacce di progetti minerari, saccheggio territoriale e controllo dei gruppi del crimine organizzato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Protezione Civile: 2.000 palestinesi scomparsi a seguito del ritiro delle forze israeliane da alcune aree di Gaza

La Difesa civile della Striscia di Gaza ha rivelato in un comunicato divulgato domenica che circa duemila palestinesi sono stati dichiarati dispersi in varie aree dell’enclave dopo il ritiro delle forze di occupazione israeliane (IOF) da esse.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un documento trapelato dal New York Times su Gaza dice ai giornalisti di evitare le parole: “Genocidio”, “Pulizia Etnica” e “Territorio Occupato”

Nel mezzo della battaglia interna sulla copertura del New York Times riguardo la guerra di Israele, i principali redattori hanno emanato una serie di direttive.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

USA per la Palestina: dipendenti Google licenziati e studenti alla Columbia University sgomberati dalla polizia

Negli Stati Uniti proteste in corso a sostegno del popolo palestinese, per il quale diversi settori della società civile si sono mobilitati.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giornata di mobilitazione per il clima e a sostegno della Palestina.

Da Nord a Sud Italia questa mattina lo sciopero climatico lanciato da Fridays For Future ha riempito le piazze di giovani e giovanissimi che hanno ribadito le connessioni stringenti tra la devastazione dei territori e le guerre, rappresentando un forte grido in sostegno alla Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello alla mobilitazione in sostegno alla popolazione di Gaza ed alla resistenza palestinese

Ci appelliamo a tutt3 coloro che vogliono sostenere la resistenza del popolo palestinese per difendere una prospettiva universale di autodeterminazione, uguaglianza, equità e diritti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attacco iraniano a Israele: quali conseguenze per il Libano?

Lo Stato ebraico potrebbe intensificare la lotta contro Hezbollah, ma secondo gli esperti una guerra aperta sul territorio libanese è improbabile.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Il significato conteso del 25 aprile di fronte al genocidio. Spinte e possibilità.

Le iniziative ufficiali del 24 e 25 aprile di quest’anno sono state la dimostrazione della separatezza che intercorre tra il sinistro antifascismo istituzionale e quello quotidiano di chi non si rifugia in un’identità stantia priva di sostanza e attinenza alla realtà.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Puntata speciale 25 aprile: resistenze di ieri e di oggi.

In questa puntata del 25 aprile dell’informazione di Blackout abbiamo voluto sottolineare il legame forte e prioritario che ha la resistenza palestinese oggi con le possibilità che si aprono anche alle nostre latitudini.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Parigi: marcia contro il razzismo e islamofobia vietata dalla prefettura.

Il 21 aprile è prevista una importante marcia contro il razzismo e l’islamofobia, per la tutela dei giovani che nei quartieri popolari sono sistematicamente obiettivo della violenza e del razzismo della polizia e dello Stato.

Immagine di copertina per il post
Culture

Altri Mondi / Altri Modi – Conclusa la seconda edizione. Video e Podcast degli incontri

La seconda edizione del Festival Altri Mondi/Altri Modi si è chiusa. E’ stata un’edizione intensa e ricca di spunti: sei giorni di dibattiti, musica, spettacoli, socialità ed arte all’insegna di un interrogativo comune, come trovare nuove strade per uscire dal sistema di oppressione, guerra e violenza che condiziona quotidianamente le nostre vite?