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In Perù le comunità indigene sequestrano due petroliere per far sentire la propria voce

Il 7 giugno nella regione amazzonica del Perù un gruppo di indigeni a bordo di canoe ha assaltato e sequestrato due navi petrolifere appartenenti alla Petro Tal, nota azienda petrolifera attiva in Amazzonia. Durante l’attacco, a base di bombe incendiarie, è stata coinvolta e sconfitta anche una nave militare peruviana.

L’episodio non è isolato: da diversi anni la comunità indigena, nonostante le divisioni interne, combatte lo sfruttamento della foresta amazzonica chiedendo maggiori diritti e tutele, sia alla Petro Tal che al governo peruviano. In questo caso a scatenare l’attacco è stata la rabbia accumulata contro l’azienda petrolifera che, per contratto, risarcisce con un misero 2,5% dei guadagni le popolazioni del luogo, cifra spesso simbolica visto che non si hanno dati a riguardo.

Per far sentire la propria voce le comunità locali ricorrono ad azioni eclatanti, come quella avvenuta il 7 giugno, anche se spesso le trattative si concludono in un nulla di fatto. Le navi e il relativo equipaggio sono stati comunque rilasciati dopo quattro giorni in seguito a un accordo con la Petro Tal, putroppo subito infranto da quest’ultima.

Ne abbiamo parlato con Umberto Mazzantini di Lega Ambiente Arcipelago:

Due articoli di Reuters sulla vicenda:

Two oil tankers attacked by indigenous protesters in Peru’s Amazon, PetroTal says

Indigenous protesters in Peru’s Amazon release captured oil tankers

da Radio Blackout

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