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I governi progressisti latinoramericani in preda a derive reazionarie


Vari governi progressisti latinoamericani, in particolare del Cono Sur, che avevano fatto sorgere immense speranze non solo nelle popolazioni dei loro paesi ma anche in quelle dei paesi limitrofi e nella comunità  dei militanti internazionalisti, si sono ingaggiati in questi ultimi mesi in misure  che rimettono in questione non solo l’appoggio di cui avevano usufruito all’interno, ma anche del rispetto e della solidarietà dei militanti internazionalisti.


In Bolivia Evo Morales
, dopo vari tentativi d’introdurre misure economiche che avrebbero colpito duramente le classi popolari, perde sempre più la sua popolarità all’interno del paese; in Brasile la neo presidente eletta, si trova confrontata a una serie di rivolte operaie nel settore dell’energia: 20.000 lavoratori della costruzioine della centrale idroeletrica di Jirau (prevista nel cuadro del grande progetto governamentale PAC : programma di accelerazione della crescita)  oltre allo sciopero, hanno bruciato gli uffici della direzione e oltre cinquanta pulman addibiti al trasporto del personale; altri due caniteri di costruzione di centrali idroeletriche sono stati bloccati da oltre 30.000 lavoratori in sciopero, oltre 300.000 lavoratori di due raffinerie si sono egualmente messi in sciopero. Questa situazione rischia di rimettono in discussione i progetti faraonici del governo, (previsti nella PAC), il quale si é limitato a esortare il patronato ad ammiliorare le condizioni dei lavoratori.

In Venezuela é l’attitudine di Chavez verso i militanti internazionalisti che preoccupa, dopo la consegna di militanti baschi e ultimamente di militanti della FARC, ma soprattuto di Joaqui Perez Becerra giornalista colombiano con nazionalità svedese consegnato senza nessuna forma di processo alle autorità colombiane, che ha provocato la reazione di oltre cinquanta organizzazioni, sindacati e partiti della sinistra venezuelana che hanno sempre sostenuto Chavez; senza contare le reazioni all’estero.

Infine l’Argentina, paese non esattamente governato da un esecutivo di sinistra sul modello Morales-Chavez ma che aveva comunque fatto uscire il paese da una crisi economica che aveva messo in ginocchio l’Argentina all’inizio del 2000 e aveva annullato la legge d’amnistia per i responsabili della dittatura, presentandosi come il governo dei diritti dell’uomo. Oggi il paese si ritrova effettivamente con 280 militari condannati o sotto processo ma anche con oltre 6000 lavoratori o militanti sotto processo, la persistenza di una poverta estrema e strane alleanze elettorali dove il partito governativo si é alleato, nella prospettiva delle prossime presidenziali, con Menem, ex presidente responsabile della disastrosa crisi del 2001 e della legge d’amnistia per i generali torturatori e assassini che questo governo aveva annullato.

Da una parte questi governi operano per una migliore intregrazione economica politica e cultuirle di questi paesi, elemento questo certamente positivo, ma nello stesso momento sembra che cio’ si stia costruendo anche attraverso il silenziamento di tutte le opposizioni interne.

 

Un’intervista con Enrico sulla situazione sociale in Argentina:

 

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Vari governi progressisti latinoamericani, in particolare del cono sur, che avevano fatto sorgere immense speranze non solo nelle popalzioni dei loro paesi ma anche in quelle dei paesi limitrofi e nella comunità  dei militanti internazionalisti, si sono ingaggiati in questi ultimi mesi in misure  che rimettono in questione non solo l’appoggio di cui avevano usufruito all’interno ma anche del rispetto e della solidarietà dei militanti internzionalisti. In BoliviaEevo Morales dopo tentativi d’introdurre misure economiche he avrebbero colpito duramente le classi popolari perde sempre più la sua popolarità all’interno del paese; in Brasile la tutta recentemente neo presidente eletta, si trova confointata a una serie di rivolte operaie nel settore dell’energia 20000 lavoratori della costruzioine della centrale idroeletrica di Jirau (prevista nel cuadro del grande progetto governamentale PAC : programma di accelerche della crescita) dove oltre allo sciopero sono stati bruciati gli uffici della direzione e oltre cinquanta pulman addibiti al trasporto del personale, altri due caniteri di costruzione di centrali idroeletriche sono stati bloccati da oltre 30000 lavoratori in sciopero, oltre 300000 lavoratori di due raffinerie si sono egualmente messi in sciopero. Questa situazione rischia di rimettono in discussione i progetti faraonici del governo, (previsti nella PAC), il quale si é limitato a esortare il patronato ad ammiliorare le condizioni dei lavoratori. In Venezuela é l’attitudine di Chavez verso i militanti internozionalisti che preoccupa, dopo la consegna di militanti baschi e ultimamente di militanti della FARC, ma soprattuto di Joaqui Perez Becerra giornalista colombiano con nazionalità svedese consegnato senza nessuna forma di processo alle autorità colombiane, che ha provocato la reazione di oltre cinquanta organizzazioni, sindacati e partiti della sinistra venezuelana che hanno sempre sostenuto Chavez; senza contare le reazioni all’estero. Infine, in Argentina, che pour non essendo governato da un governo definibile di sinistra, ma che aveva comunque fatto uscire il paese da una crisi economica che aveva messo in ginocchio l’Argentina all’inizio del 2000, e che aveva annullato la legge d’amnistia per i responsabili della dittatura, presentandosi come il governo dei diritti dell’uomo, si ritrova oggi effettivamente con 280 militari condannati o sotto processo ma anche con oltre 6000 lavoratori o militanti sotto processo, la persistenza di una poverta estrema e strane alleanze elettorali dove il partito governativo si é alleato, nella prospettiva delle prossime presidenziali, con Menem, ex presidente responsabile della disastrosa crisi del 2001 e della legge d’amnistia per i generali torturatori e assassini, e che questo governo aveva annullato.
Da una parte questi governi operano per una migliore intregrazione economica politica e cultuirale di questi paesi, elementoc ertamente positivo, ma nello stesso momento sembra che cio’ si faccia anche attraverso il silenziamento di tutte opposizioni interne.

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