Mille al corteo contro il licenziamento di Riccardo Antonini
In mille – studenti, lavoratori, familiari delle vittime della strage, gente comune – sono scesi in piazza; il corteo è partito dalla Casina dei Ricordi, proprio vicino via Ponchielli, teatro della strage del 29 giugno del 2009, il lungo serpentone ha poi attraversato le strade cittadine per arrivare fino alla stazione ferroviaria.
Tanti striscioni in solidarietà a Riccardo, per chiedere più sicurezza sui treni e verità e giustizia per la strage di Viareggio; “Mauro Moretti, mettitelo in testa, Viareggio non si piega, continua la protesta” è uno degli slogan che hanno accompagnato la manifestazione, ancora una volta quindi la città si scaglia contro l’amministratore delegato di ferrovie dello Stato, indagato nel processo per la strage.
A fine corteo è Riccardo Antonini a prendere parola: “non mi tapperanno la bocca , sono al fianco dei familiari delle vittime della strage e faremo il possibile perché non venga dimenticata come tante altre stragi italiane rimaste impunite”. Riccardo ha poi ricordato che oggi è il quarto anniversario della Thyssen Krupp di Torino e ha aggiunto che negli ultimi quattro anni in ferrovia ci sono state 33 vittime sul lavoro, una strage alla quale dire basta.
Ha poi preso la parola Daniela Rombi, una dei familiari delle vittime; Daniela ha ricevuto un’offerta di 480.000 euro per rinunciare alla costituzione di parte civile nel processo, soldi che non ha accettato, affermando che sarebbe bene che venissero investiti nella sicurezza dei treni affinchè stragi come quella di Viareggio non avvengano mai più.
Un’intera città ha mostrato oggi la volontà di non arrendersi davanti all’arroganza di chi vorrebbe perseguire la strada delle stragi impunite riducendole a “spiacevoli episodi” (così l’ad Mauro Moretti ha definito la strage del 29 giugno 2009).
Viareggio si è stretta ancora una volta attorno ai familiari delle vittime e a Riccardo Antonini, che insieme a tanti altri lavoratori, lotta giorno dopo giorno per la sicurezza sui treni. La battaglia per il reintegro di Riccardo è una battaglia per i diritti che va portata avanti collettivamente proprio come ha domostrato Viareggio oggi.
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