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Caso Cucchi, il comandante: “aiutare i colleghi in difficoltà”.

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Ancora novità sul caso Cucchi. Spunta una frase, relativa ad un intercettazione, in un verbale della Squadra Mobile di Roma depositata agli atti del processo sui depistaggi del caso Cucchi.

“Mi raccomando dovete avere spirito di corpo… se c’è qualche collega in difficoltà lo dobbiamo aiutare…”. Questo è stato riportato al Maresciallo Ciro Grimaldi per conto del comandante del gruppo carabinieri Napoli Vincenzo Pascale, dal collega Mario Iorio. Grimaldi nel 2009 era di servizio nella caserma dove si è consumato il pestaggio nei confronti di Stefano Cucchi. Il messaggio arrivato a Grimaldi doveva servire a convincerlo a ritrattare alcune deposizione che in fase di processo aveva rilasciato. Dichiarazioni che, a quanto pare, mettevano in difficoltà i colleghi
che si erano occupati del foto segnalamento di Cucchi.
Grimaldi dopo quel “consiglio”, in aula, cercò di modificare una dichiarazione precedentemente rilasciata prima di tornare sui suoi passi a causa della contestazione del pm Giovanni Musarò che era già a conoscenza dell’intercettazione.
L’intercettazione in questione è stata inserita nell’inchiesta in corso sui depistaggi che riguardano il caso Cucchi. In particolare sul famoso registro che avrebbe dovuto dare la certezza della presenza di Cucchi in quella caserma dei carabinieri. Ma su quel registro il nome di Cucchi fu cancellato e i Carabinieri del comando provincia di Roma evitarono di acquisirlo e consegnarlo alla magistratura. Si limitarono a copiarne il contenuto, in questo modo lo sbianchettamento del nome di Cucchi non sarebbe risultato.

Nonostante l’evidenza continuano i tentativi del corpo dei Carabinieri di salvare il salvabile. La notizia di queste intercettazioni arrivano a pochi giorni dall’ennesima morte durante un fermo di polizia e le conseguenti dichiarazioni di sostegno ai poliziotti da parte di Salvini. Che dire, questo è lo Stato e noi non ci meravigliamo più. Per tutto questo otterremo giustizia.

 

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