InfoAut
Immagine di copertina per il post

Il movimento 77 romano si spacca

||||

“TESTIMONIANZA DI VINCENZO MILIUCCI”

 

Alla vigilia della manifestazione dei metalmeccanici, il 2 dicembre a Roma, il movimento si spacca in due assemblee…

D Come due assemblee...?

Miliucci – Si defilano un centinaio di compagni e compagne che seguiranno le indicazioni moderate dei cosiddetti “11” – Bemocchi, Mordenti, D’Arcangelo, D’Avossa, Striano… – che si riuniranno a Lettere. Nonostante le accuse — quelle ricorrenti di “prevaricazione assembleare”, o quelle di “non essersi sottratti allo scontro con l’apparato poliziesco” rivolte agli autonomi e alla dirigenza del movimento, questa colorita pattuglia, da una parte soffriva del complesso gruppettaro del leader, dall’altra non voleva sopportare le difficoltà e i rischi di un movimento di opposizione assediato… che doveva poter contare quasi esclusivamente sulle proprie forze. E non erano tanto le analisi a divergere quanto i comportamenti. Quelli del “gruppo degli 11” erano tesi a trovare sempre e comunque un accomodamento… se non improntati a rinuncia riguardo agli obiettivi da perseguire, in ciò incalzati dall’influenza che melliflui esponenti del Pdup e qualche dirigente sindacale esercitava su di loro. Così che con l’approssimarsi della calata dei metalmeccanici a Roma, costoro fecero di tutto perché il movimento si accodasse ad uno dei tre cortei, quello dell’Ostiense, invece di sostenere l’autonomia del movimento che intendeva sì partecipare, ma in forma critica, con la propria specificità, a partire dal concentramento naturale, dall’Università. “Gli 11” così facendo, non solo non ottennero lo scopo di rendersi visibili, stante il cordone sanitario decretato, anche nei loro confronti, dal servizio d’ordine sindacale, ma permisero il forsennato scatenamento della polizia all’Università: da qui l’appellativo di “Zombies” rivolto loro. Il movimento non venne scalfito da quel frazionismo, troppo grande era la differenza tra quanto si rappresentava nell’assemblea di Legge, noi, in confronto a quella di Lettere, loro. Tuttavia, nonostante qualche trascurabile scontro fisico, non ci fu interruzione di rapporti, anzi trovammo motivi di ricomposizione come avvenne nella preparazione dell’enorme manifestazione del 12 dicembre a Roma…

D – Com’era composto il movimento, quali e quante anime, quali le provenienze, quali le caratteristiche delle relazioni interne…

Miliucci – Se vogliamo esemplificare, lì si confrontavano, potremmo definirle così, tre componenti. Un’area moderata, composta dal gruppo di Radio città futura, quelli che mantenevano i contatti col Pdup, alcune strutture residuali di Lotta continua, “gli 11”… Bemocchi veniva con Franco Russo dai Nuclei comunisti rivoluzionari, e poi approdò ad Avanguardia comunista. Un’area centrale, il movimento del ‘77 propriamente detto, il cui nerbo erano l’insieme dei Collettivi e dei Comitati operai e di quartiere, che avevano fatto vivere fin dal ‘75 l’esperienza dell’Assemblea cittadina in cui confluirono gli spezzoni e ciò che rimaneva di Potere operaio, Viva il comunismo, Comunisti libertari… Poi l’area latente delle BR che nel ‘77 ogni tanto faceva trovare qualche pezzo di carta… ma i volantini erano ancora rari – il movimento li ribattezzò “riformisti armati” – e nel ‘78, al tempo del sequestro Moro il movimento, ancora in piedi, prende posizione, s’impegna per il rilascio del prigioniero, condanna senza appello l’esecuzione.

Se parliamo del ‘77 c’è un’egemonia indiscussa dei Volsci. Poi c’è chi si separa, con forme di moderatismo, ovvero si attarda, non regge il passo, ha delle remore, colloquia con Rossanda, con il sindacato; e chi, nella forma semiclandestina, o non ancora clandestina – l’area della struttura più forte degli armatisti, le Brigate rosse – che invece cominciano a correre, fuggono in avanti.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

autonomia operaiaMILIUCCIroma

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sapienza: un racconto della giornata di ieri (17 aprile)

Il 17 aprile in Sapienza è stata una giornata di lotta e smascheramento dei rapporti che l’università coltiva (e non vuole interrompere) con la guerra e Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: un altro sabato di mobilitazione popolare in tutta Italia

Giornata di mobilitazione sabato 2 marzo 2024 in Italia in solidarietà con la Palestina e il popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Roma: manganellate della polizia sugli studenti a Montecitorio

Le forze dell’ordine in tenuta anti sommossa hanno caricato gli studenti dei collettivi degli istituti occupati che tentavano di raggiungere Palazzo Chigi. Fermi e identificazioni

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La complessità degli elementi che convergono – Intervista a Toni Negri del 13 luglio 2000

Riprendiamo di seguito da Conricerca questa interessante intervista a Toni Negri del 13 luglio 2000 in cui ripercorre il suo percorso politico ed alcuni tratti salienti delle sue teorie. Buona lettura!

Immagine di copertina per il post
Formazione

Se ne è andato Toni Negri: filosofo e militante

Se ne è andato all’età di 90 anni Toni Negri. Tra i maggiori filosofi italiani del ‘900, Negri è stato uno dei principali teorici dell’operaismo fin dalla sua nascita.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Scuola Resistente: viaggio dentro gli istituti romani occupati

Una critica è rivolta anche verso una scuola concepita come azienda o come “ufficio di collocamento” e non, come pretendono gli stessi studenti, come luogo di cultura.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP28: Extinction Rebellion tinge di verde i fiumi italiani. “I governi parlano, la Terra affonda”

Roma, Venezia, Milano, Torino, Bologna: i fiumi delle principali città italiane sono stati tinti di verde da Extinction Rebellion, con un colorante innocuo, per denunciare l’ennesimo fallimento politico della COP28 e dei governi mondiali nel contrastare la crisi climatica e la sesta estinzione di massa.

Immagine di copertina per il post
Culture

Quarticciolo contro l’assedio

Sabato 9 dicembre 2023 h 18.00 alla Palestra Popolare al Quarticciolo Via Trani 1

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Roma: arrestati 12 attivist* di Ultima Generazione

Ieri mattina, dodici attivisti aderenti alla campagna FONDO RIPARAZIONE di Ultima Generazione hanno bloccato l’autostrada A12 a Fiumicino per 30 minuti in un’azione di disobbedienza civile nonviolenta.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

La marea transfemminista inonda Roma. Non Una Di Meno: “Siamo almeno 500 mila”

Con in testa un grande striscione “Transfemministe ingovernabili” è partito questo sabato pomeriggio dal Circo Massimo di Roma l’imponente corteo di Non Una Di Meno contro la violenza sulle donne e la violenza di genere, in occasione della giornata del 25 novembre.