InfoAut
Immagine di copertina per il post

Omaggio a Cristophe, il pugile parigino

||||

Pubblichiamo la traduzione di questa lettera giunta al settimanale francese Lundi.am in omaggio a quello che verrà identificato come Cristophe Dettinger, il pugile che ha difeso i gilet gialli durante la mobilitazione di sabato scorso a Parigi. Nelle ore successive alla manifestazione, le immagini di Cristophe che fa indietreggiare a pugni una linea di poliziotti in assetto anti-sommossa hanno invaso le televisioni francesi e i media italiani suscitando forti emozioni. Da una parte lo choc e la condanna da parte della politica e del giornalismo, dall’altra una forte simpatia popolare per questo ex-campione dei pesi massimi leggeri. Per lui e la sua famiglia è stata organizzata una raccolta fondi spontanea che ha raggiunto quota 117’000 euro in meno di 48 ore mentre un video pubblicato dalla suocera poco prima del suo arresto, in cui Cristophe spiega le ragioni del suo gesto, ha già ricevuto oltre un milione e mezzo di visualizzazioni. 

Non ero a Parigi questo weekend. Portavo il mio Gilet Giallo in una città del sud, dove eravamo più numerosi delle scorse settimane. Ciò che ha illuminato la mia giornata, però, non è stata la visione delle centinaia di casacche fosforescenti ma, tornando a casa, la scoperta del video di Cristophe, il pugile parigino. Non firmerò questa lettera col mio nome, mi dispiace per quelli che l’avrebbero apprezzato, ma è a causa della (attenzione giornalisti, turatevi le orecchie) repressione. Ciò che dirò non piacerà alla folla odiosa dei macronisti, ne a quelli che hanno cambiato casacca gialla. Ma, sì, Cristophe è un supereroe. Non perché sa ristabilirsi come Spiderman o perché tira saracche come Sagat. Più semplicemente, ed è cosa rara, perché ci ha mostrato una maniera degna di agire.

Non parlerò del famoso “contesto”. I GG e i loro sostenitori lo conoscono. Il contesto generale: le migliaia di feriti e di arresti arbitrari, le mani strappate e gli occhi spappolati nel silenzio mediatico e con la benedizione del governo. Il contesto particolare: dei gendarmi che bloccano il corteo dei Gilet su un ponte, e che fanno non si sa bene cosa (che buona idea!). I commentatori, loro, se ne fregano del contesto. O meglio, se ne servono esattamente come vogliono, purché permetta loro di far passare i poliziotti come vittime o scusare le loro violenze. A Mantes-la-Jolie la polizia filma dei ragazzini inginocchiati per ore con le mani sulla testa? Si impugna il contesto (de brutti scontri da parte di cattivi ragazzi delle banlieue). A Parigi dei manifestanti tirano oggetti sulla polizia in moto? Si metterà il contesto e le granate (tirate su una folla che non gli aveva chiesto nulla) sotto il tappeto.

No, poco importa il contesto, i video sono bastati a rendermi felice, vedendo Cristophe tuffarsi di testa per cominciare a far indietreggiare una linea di robocop da solo.

In una prima sequenza, si vede quest’uomo, grande, vestito di nero e con un cappello, effettuare una figura aerea, atterrare nonostante tutto sulle gambe, riaggiustare il suo copricapo e poi far susseguire i jab contro lo scudo di un gendarme, che cede sotto i colpi ed è obbligato a indietreggiare mentre i suoi colleghi rinunciano a sostenerlo. Questo video ha provocato la mia ilarità ma anche la solita cacofonia: “violenza”, “inaccettabile”, “intollerabile”, blablabla. Persino la Federazione di Boxe ha fatto un comunicato.

Di quale violenza parliamo? Di quella di un uomo che non ha protezioni, né armi che boxa, in uno contro quattro, contro un poliziotto dotato di gilet rinforzato, scudo, casco con visiera anti-proiettili, ginocchiere, robe sulle spalle, manganello, granate disposte sulla schiena e decine di colleghi intorno. Un uomo a mani nude davanti a un robot (dove è la fessura per infilare i soldi dell’aumento [concesso da Macron per continuare a reprimere le proteste]?). Quali ferite si inventeranno?

Allora si dirà che il tipo è un pugile e che, benché non sia armato, è il suo corpo ad essere un’arma! È vero… è vero che dopo aver eseguito cosi tanti arresti di GG per “attruppamento armato” perché avevano quattro cavolate nel portabagagli, dopo aver confiscato delle maschere a gas (perché comunque se i GG non sputano i polmoni non vale), si potrebbe arrestare i manifestanti a causa del loro corpo o delle loro competenze. Un punching-ball da fiera al pedaggio e si testano i GG uno a uno. Troppo forte? Divieto di manifestare.
Si potrebbe anche imporre i guantoni in corteo.
In realtà non c’è storia. Nel combattimento di Cristophe, c’è sempre la stessa disproporzione tra una polizia sovra-armata da un lato e dei manifestanti che non hanno altro che loro mani.

Non c’è neanche lo scatenarsi di una violenza in quelle immagini. Perché in realtà ciò che “sconvolge” la maggior parte dei politici e dei giornalisti (in fusione da due mesi a questa parte) è che non siamo deboli. Che non diamo l’immagine di gente debole. Quando è ciò che vorrebbero vedere. Ci vorrebbero vedere in primo luogo poco numerosi. Grande è stata la delusione quando a fine giornata il Ministero è stato obbligato di ammettere che si assisteva a una “ripresa” del movimento. Sabato, all’inizio del pomeriggio, il canale LCI titolava “meno di mille manifestanti in tutta la Francia, a parte Parigi”. Meno di mille! Perché mille? Perché non due? “Due gilet gialli avvistati ai lati della D332 con un cric” sarebbe stato quasi più credibile.

Ci vogliono vedere poco numerosi e inoffensivi. Prima ci avrebbero voluto veder fare un pic-nic (il 24 novembre), poi manifestare in gabbia (l’1 dicembre), poi manifestare in stato di fermo (l’8 dicembre), poi non manifestare affatto (durante le feste). Visto che non abbiamo esaudito nessuno di questi desideri dei poliziotti e degli editorialisti, ogni nuova manifestazione delle nostra determinazione è un oltraggio. Ed è dunque qui il vero scandalo: questo sabato non eravamo deboli. Nonostante la conta falsa eravamo numerosi. E nonostante le intimidazioni, le minacce, i blocchi, le perquisizioni non ci siamo lasciati fare. Soprattutto Cristophe.

In un secondo video si vede sulla passerella un corpo a corpo tra Gilet Gialli e gli stessi agenti in assetto anti-sommossa. In mezzo a questa rissa, Cristophe tira dei calci a un gendarme cascato a terra. Secondo scandalo. Oltre a essere violento sarebbe quindi un vigliacco. È vero che non è un gesto di gran classe. Deve saperlo Cristophe visto che pratica la nobile arte. È squalifica assicurata. La zuffa è catturata dalle telecamere sotto-televisive di internet. Che si affretteranno a diffondere gli estratti hollywodiani quasi in diretta. Come qualche settimana prima con gli scontri tra GG e motociclisti della polizia sugli Champs. Con questi video attira-mosche, i merdaioli del governo formeranno la pillolina da far ingoiare alle agenzia di stampa: “linciaggio”, “fazioso”, “antisemiti”! Macron ne ha fatto un rosario il primo dell’anno: è la “folla odiosa” che se la prende contro “gli eletti, le forze dell’ordine, i giornalisti, gli ebrei, gli stranieri, gli omosessuali”. Nei salotti televisivi si richiede a bocca aperta questo genere di zuccherini, i videoclip di “violenze” trovati su internet, titolati in sovraimpressione col linguaggio del partito del presidente.

L’ineguaglianza dei mezzi a disposizione dei belligeranti: un gilet giallo davanti a un’armatura, può spiegare questo genere di colpi bassi. Forse anche la curiosità, che spinge a muovere con la punta di piedi una carcassa di plastica e metallo come a verificare se c’è davvero qualcosa di umano là dentro. Certo di poca classe ma vigliacco pertanto? I GG si ricordano tutti di un evento che permette forse meglio di stabilire cosa è la vigliaccheria. Il primo dicembre (giornalisti: copritevi gli occhi parlerò di violenza della polizia) un uomo è picchiato al suolo da 8 agenti in anti-sommossa. L’hanno inseguito in una strada. Erano armati e l’hanno picchiato a più riprese con i manganelli. Se quest’atto è un una vigliaccheria innominabile non è perché l’uomo era a terra. Non è perché erano 8 contro 1, perché avevano delle armature e lui solo un cappello, perché avevano dei manganelli e lui assolutamente nulla. È perché quei poliziotti sapevano che sarebbero stati coperti. Potevano picchiare senza timore.

Cristophe è stato arrestato dopo qualche ora, perché è stato celermente identificato (non era nemmeno a viso coperto). Se i poliziotti violenti potessero essere identificati altrettanto rapidamente sarebbero puniti non è vero? Il giorno stesso degli exploit di Cristophe, un poliziotto è stato filmato mentre prendeva a pungi un manifestante senza protezioni. La sua identità è stata rapidamente resa nota sui social. Il Procuratore della Repubblica ha comunque deciso di non aprire alcuna inchiesta contro di lui. È libero.

Chi sono i deboli e vigliacchi? Su una rotonda, poi in un corteo, due poliziotti diversi mi hanno detto: “non bisognerà venirci a chiamare quando ci saranno degli attentati”. Sui social diversi poliziotti invitavano Cristophe a un duello, a dei combattimenti di boxe uno contro uno. A Nantes lo stesso sabato un poliziotto portava una maschera di Punisher. È tutto il dramma dei poliziotti: si vedono come degli eroi, degli uomini forti, l’ultima barriera della Francia davanti al caos quando ciò che fanno, da due mesi, tutti i sabati, è tirare proiettili di gomma sulla testa dei liceali, lanciare granate esplosive senza mirare e nella folla, dare colpi di manganello ai vecchi, strappare i telefoni che li filmano, trascinare giovani donne al suolo e per i capelli, confiscare occhialetti da piscina, bloccare la gente su un ponte perché vuole arrivare al parlamento. Abbiamo visto supermen migliori,

Che le cose siano chiare. La debolezza e la vigliaccheria non sono le saracche di Cristophe. È sfigurare manifestanti mentre si nega di mirare alla testa. È fare tutti i giorni il provocatore su Twitter e scappare dalla porta sul retro del Ministero quando qualcuno viene a suonare. È fare una denuncia per “violenza” contro qualcuno che si è appena picchiato. È dire “che mi vengano a prendere” con due elicotteri pronti a decollare nel cortile. È lanciare granate disaccerchianti sulla folla e poi reclamare 45 giorni di prognosi per choc psicologico perché ti hanno lanciato contro due monopattini. È dire “forza e onore” e non avere né l’una né l’altro.

Mi hanno avvertito di “non sostenere Cristophe senza sapere chi è”. Forse è un pedo-nazi o peggio un macronista inflitrato. La questione non è quella dell’uomo né del pugile ma del suo gesto. Che ci ha ridato coraggio e che deve ispirarci. Non significa mettersi a fare boxe inglese. Vuol dire: avanzare, non indietreggiare, restare determinati.

da Lundi.am

 VEDI IL DOSSIER DI INFOAUT: CHI SONO I GILET GIALLI?

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

GILETS JAUNES

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Cronaca e riflessioni sulla mobilitazione per la Palestina a Pisa

In questi mesi Pisa, come molte altre città d’Italia, ha visto e continua a vedere un’intensa e articolata mobilitazione per la libertà della Palestina e per lo stop al genocidio. Dallo scorso autunno, sin dall’intensificarsi dell’offensiva israeliana sulla Palestina e la ripresa dei bombardamenti su Gaza dopo il 7 ottobre, giovani e studentǝ della città […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

“Lavender”: la macchina dell’Intelligenza Artificiale di Israele che dirige i bombardamenti a Gaza

L’esercito israeliano ha contrassegnato decine di migliaia di gazawi come sospetti per l’assassinio, utilizzando un sistema di puntamento AI con scarsa supervisione umana e una politica permissiva per i danni collaterali, rivelano +972 e Local Call.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

ELEZIONI LOCALI DEL 2024 IN TURCHIA

Riprendiamo dall’osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale questo quadro sulle elezioni a livello locale che si sono tenute in Turchia il 31 marzo 2024. Pur non condividendo l’enfasi sulla rinascita della socialdemocrazia, il testo ha il merito di fornire un panorama chiaro sulla sconfitta subita dall’AKP di Erdogan. La Turchia ha vissuto una […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Uscita la legge europea sull’Intelligenza Artificiale: cosa va alle imprese e cosa ai lavoratori

Il 13 marzo 2024 è stato approvato l’Artificial Intelligence Act, la prima norma al mondo che fornisce una base giuridica complessiva sulle attività di produzione, sfruttamento e utilizzo dell’Intelligenza Artificiale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il colore dei manganelli

Quei fatti si inseriscono in un contesto nel quale la repressione – nelle piazze, nei tribunali, nelle carceri, nei centri di detenzione per migranti – è diventata strumento ordinario di governo

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La crisi nel centro: la Germania nell’epoca dei torbidi. Intervista a Lorenzo Monfregola

La Germania, perno geopolitico d’Europa, epicentro industriale e capitalistico del continente, sta attraversando senza dubbio un passaggio di crisi.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Guerre, decoupling ed elezioni negli USA. Intervista a Raffaele Sciortino

Le prospettive del conflitto sociale saranno sempre più direttamente intrecciate con le vicende geopolitiche mondiali, con l’evoluzione delle istanze che provengono da “fuori” e dunque anche con la tendenza alla guerra scaturente dall’interno delle nostre società

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Per una lettura condivisa sul tema pensionistico

All’innalzamento dell’età pensionabile va aggiunto poi un ulteriore problema: mentre gli  importi pensionistici vengono progressivamente abbassati la convenienza  del pensionamento anticipato diminuisce.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Digitalizzazione o giusta transizione?

Sfinimento delle capacità di riproduzione sociale, economia al collasso e aumento del degrado ecologico: di fronte a queste sfide per il settore agricolo non basta il capitalismo verde

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Agricoltori calabresi in rivolta, un’analisi

Ancora sulle proteste degli agricoltori, pubblichiamo questa interessante analisi sulle mobilitazioni in Calabria apparse originariamente su Addùnati il 24 gennaio.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Atena sulla terra

Misurarsi su un piano politico e teorico su come i comunisti si debbano organizzare in un contesto come l’attuale è sicuramente un compito di estrema difficoltà. D’altra parte le opzioni oggi esistenti non ci sembrano soddisfacenti e, soprattutto, crediamo che vadano riviste alla luce di una elaborazione e confronto approfondito.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: più di due milioni e mezzo nelle strade contro la riforma delle pensioni di Macron

Sabato scorso, l’11 febbraio si è tenenuta in Francia l’ennesima giornata di lotta contro la riforma delle pensioni voluta dal governo Macron. La mobilitazione sembra star vivendo un ulteriore crescita a differenza di quanto pronosticato dai commentatori mainstream.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

7 gennaio: migliaia di Gilet Gialli a Parigi

In pochi giorni, un appello dei gilet gialli sui social network ha portato migliaia di persone giù nella capitale, con altre manifestazioni in diverse città della Francia. Un’impresa di questi tempi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gilet Gialli: a che punto siamo quattro anni dopo?

Il 17 novembre 2018, un nuovo tipo di movimento è esploso sotto gli occhi di molti osservatori e ha colto di sorpresa i sindacati e i partiti politici, convinti di avere il monopolio della protesta: il movimento dei Gilet Gialli.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Imponente marcia a Parigi: non abbiamo carburante, ma l’energia della strada!

Ieri si è tenuta a Parigi un’imponente mobiltazione contro il carovita ed emergenza climatica. La marcia era organizzata dall’alleanza di sinistra Nupes e ha visto la partecipazione di diversi settori sociali: lavoratori, giovani dei movimenti climatici e gilet gialli.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Tre anni dopo cosa resta dei “gilet gialli”

Francia, perché l’impennata dei prezzi non porta a un’esplosione sociale? Non c’è un legame meccanico tra un contesto e una mobilitazione. Inchiesta di Mediapart [Joseph Confavreux e Fabien Escalona] Da PopOff – Quotidiano La primavera sarà calda, l’autunno sarà turbolento, l’inverno sarà incessante… Così come la retorica militante ha spesso cercato di mobilitare le sue […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

FRANCIA: IN PIAZZA CONTRO LA LEGGE LIBERTICIDA A TUTELA DELLA POLIZIA

Mobilitazione a Parigi contro un disegno di legge che vieta di diffondere immagini di operazioni di polizia, pena un anno di carcere e una multa da 45.000 euro se le immagini permettano di identificare gli agenti in azione. Un’iniziativa che il ministro degli interni Gerald Darmanin aveva promesso a poliziotti e gendarmi ma che sindacati, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gilet Gialli in piazza: storie di ordinaria repressione nella Francia di Macron

L’atto 101 dei gilet gialli ha visto in particolare una manifestazione che si è tenuta sabato 17 ottobre a Place Bellecour, a Lione. Secondo il sito web di Rue89 Lyon che cita una fonte prefettizia la polizia si sarebbe aspettata uno scontro particolarmente violento questo sabato. Si dice che i “black blocs” siano pronti a trasferirsi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

FRANCIA: I LAVORATORI DELLA SANITA’ CHIEDONO MAGGIORI DIRITTI. SCONTRI A PARIGI

Il personale sanitario in Francia ha ricevuto l’omaggio del governo per i sacrifici affrontati duranti il Covid-19. Il discorso di Macron è stato pronunciato in occasione della festa nazionale del 14 luglio, anniversario della Presa della Bastiglia. Nonostante la retorica dell’esecutivo la piazza parigina è stata attraversata dalle proteste dei lavoratori e della lavoratrici della […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il conflitto sociale in Francia – video

Nonostante i media italiani sorvolino completamente su queste mobilitazioni, in Francia da diversi giorni c’è stata una ripresa del conflitto sociale nelle strade. Probabilmente, anzi, questo non si è mai interrotto, ma durante il periodo di confinamento i diversi soggetti sociali in lotta hanno trovato modi originali per esprimersi e organizzarsi nella quarantena. Adesso assistiamo […]