InfoAut
Immagine di copertina per il post

Gli 80 euro di Zuckerberg. Contro il reddito da Facebook

||||

Da Effimera riportiamo l’articolo di Claudio Ceruti

 

Noi produciamo dati, Facebook ci guadagna sopra, ergo Zuckerberg deve darci dei soldi. Un concetto che circola da un po’ di tempo, ma che è riemerso ultimamente alla luce del dibattito sulla crescente automatizzazione del lavoro.

Sulle autorevoli pagine del Financial Times John Thornhill, con un articolo intitolato Why Facebook should pay us a basic income, ha esortato Mark Zuckerberg a dare seguito in prima persona alle parole da lui pronunciate davanti alla platea degli studenti di Harvard: “We should explore ideas like universal basic income to give everyone a cushion to try new things”.

 
Secondo il commentatore del Financial Times, Facebook guadagna sulla enorme quantità di dati prodotti attraverso l’uso collettivo del social network e quindi dovrebbe restituire una parte dei profitti in forma di reddito di base, anche per iniziare a prevenire la profetizzata disoccupazione di massa causata dalla crescente innovazione tecnologica.

Una proposta che appare rivendicativa e in qualche misura persino oppositiva, ma che in realtà conferma il modello predatorio di Facebook. Thornhill evita accuratamente una riflessione sulla natura dei dati e del loro contesto di produzione: ogni nostra relazione sociale, ogni nostra attività, ogni nostra vita, si cristallizza in una traccia digitale pronta ad essere immagazzinata ed analizzata; una continua generazione di dati di cui non conosciamo praticamente nulla – non sappiamo quando stiamo generando dati, in che quantità e in che modo. Sappiamo solo che le nostre interazioni collettive vengono standardizzate e compresse per facilitare la loro messa a valore, fino al punto da condizionare le nostre relazioni.

Un meccanismo sfruttato al limite dagli influencers che scalano il grafo sociale disegnato dai social network attraverso la produzione di contenuti che più si adattano a metriche di misurazione quali diffusione, riproducibilità, immediata fruizione; in questo modo, a colpi di “metti il like e condividi”, raggiungono le posizioni apicali del grafo che permettono di guadagnare attraverso i social, e plasmano al tempo stesso la sfera relazionale collettiva sulla base della fruibilità algoritmica.
Siamo così l’oggetto di un gigantesco condizionamento operante delle nostre interazioni, che sottrae le potenzialità liberatorie della tecnologia in favore di un asservimento atto alla predazione da parte dei pochi soggetti in grado di estrarre valore dall’oceano informazionale.

Più che chiedere reddito sarebbe quindi più opportuno far luce sulle dinamiche di assoggettamento che predano, ingabbiano e modificano le nostre vite.
Anche nel caso in cui ritenessimo ineluttabili queste dinamiche e volessimo trovare una forma di compensazione a questo assoggettamento, la formula dati in cambio di soldi non è percorribile in quanto nega la fondamentale dimensione sociale dei dati. In questo modo tutto si riduce ad uno scambio mercantile che separa il singolo dalle molteplicità del divenire collettivo che sfuggono alla valorizzazione capitalistica, che preclude le possibilità di una fruizione e produzione dei dati che non sia in funzione della predazione, che illude di una liberazione dal lavoro che in realtà è la messa al lavoro dell’essere collettivo.
Al posto di un immagine di libertà, di autonomia, di sperimentazione comune di vite prive del ricatto del salario, la proposta del “reddito da Facebook” rimanda a quel futuro distopico descritto in una puntata della serie Black Mirror dove tutti sono obbligati a pedalare su delle cyclette per produrre energia e generare in cambio una valuta chiama Merito.

Non è quindi inverosimile che il CEO di Facebook accetti la proposta di costituire un basic income con fondi privati. In fin dei conti, Thornhill sta semplicemente chiedendo a Zuckerberg di iniziare a spargere briciole del suo profitto senza contestarne il dominio e le pratiche di controllo, ma anzi affermandole e estendendole.
È una proposta che si adatta anche all’ideologia anarcocapitalista della Silicon Valley: i guru dell’innovazione si presentano da sempre come risolutori dei problemi che uno stato inefficiente non può o non vuole risolvere, proponendone il superamento attraverso la tecnologia. Ovviamente la sostituzione dei servizi pubblici, o meglio la loro fagocitazione, è sempre in funzione del profitto e dell’aumento del numero di utenti: Uber estende il suo mercato andando a sopperire alle mancanze dei trasporti pubblici, Google installa nuove connessioni ultra veloci nelle città USA non coperte e Facebook fornisce dispositivi economici per la connessione internet ai paesi in via di sviluppo.
Un trionfo del progresso tecnologico che rende obsoleta ogni forma di governo esistente, se non quella dei padroni dell’informazione.
Perché quindi non intervenire anche nel Welfare, perché non anche nella diretta gestione della cosa pubblica? Il tutto mantenendo le forme di dominio e le diseguaglianze del turbo capitalismo dell’innovazione.
Un intervento così invasivo che getta scenari inquietanti sulla serie di incontri che Zuckerberg ha tenuto in ognuno dei 50 stati americani poco tempo fa: la copertura mediatica costante, i temi trattati, il taglio stesso delle fotografie a corredo del road trip dell’ex studente di Harvard, hanno portato molti commentatori a definirlo come una sorta di campagna elettorale presidenziale.
Di certo, dopo aver visto Trump alla Casa Bianca potrebbe succedere di tutto.
Anche un Mark Zuckerberg che diventa presidente elargendo 80€ per utente. Pardon, basic income.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

facebookreddito

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Uscita la legge europea sull’Intelligenza Artificiale: cosa va alle imprese e cosa ai lavoratori

Il 13 marzo 2024 è stato approvato l’Artificial Intelligence Act, la prima norma al mondo che fornisce una base giuridica complessiva sulle attività di produzione, sfruttamento e utilizzo dell’Intelligenza Artificiale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il colore dei manganelli

Quei fatti si inseriscono in un contesto nel quale la repressione – nelle piazze, nei tribunali, nelle carceri, nei centri di detenzione per migranti – è diventata strumento ordinario di governo

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La crisi nel centro: la Germania nell’epoca dei torbidi. Intervista a Lorenzo Monfregola

La Germania, perno geopolitico d’Europa, epicentro industriale e capitalistico del continente, sta attraversando senza dubbio un passaggio di crisi.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Guerre, decoupling ed elezioni negli USA. Intervista a Raffaele Sciortino

Le prospettive del conflitto sociale saranno sempre più direttamente intrecciate con le vicende geopolitiche mondiali, con l’evoluzione delle istanze che provengono da “fuori” e dunque anche con la tendenza alla guerra scaturente dall’interno delle nostre società

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Per una lettura condivisa sul tema pensionistico

All’innalzamento dell’età pensionabile va aggiunto poi un ulteriore problema: mentre gli  importi pensionistici vengono progressivamente abbassati la convenienza  del pensionamento anticipato diminuisce.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Digitalizzazione o giusta transizione?

Sfinimento delle capacità di riproduzione sociale, economia al collasso e aumento del degrado ecologico: di fronte a queste sfide per il settore agricolo non basta il capitalismo verde

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Agricoltori calabresi in rivolta, un’analisi

Ancora sulle proteste degli agricoltori, pubblichiamo questa interessante analisi sulle mobilitazioni in Calabria apparse originariamente su Addùnati il 24 gennaio.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

C’era una volta… oppure c’è ancora Marx?

Non resta dunque, a chi scrive, che lasciare ai lettori il piacere di scoprire, ancora una volta insieme a Marx, una possibile alternativa all’attuale modo di produzione e ai suoi flagelli ambientali, sociali, economici, militari, razziali e di genere.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La lezione della rivolta dei trattori: l’ecologia sarà contadina e popolare o non sarà

Mentre i blocchi continuano un po’ ovunque, presentiamo alcune posizioni circa la presente situazione espresse dal punto di vista dei Soulèvements de la terre.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Roma: Reddito contro Rendita, tre giorni per il diritto all’abitare lancia la proposta di mobilitazione nazionale per il 19 ottobre

Dall’8 al 10 settembre si è svolta a Roma presso Metropolix la tre giorni “Reddito contro rendita. Dalla parte del diritto all’abitare.”

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Reddito contro Rendita. Dalla parte del diritto all’abitare

Dall’8 al 10 settembre si terrà a Roma a Metropoliz una importante tre giorni sull’abitare ed il reddito indetta dai Blocchi Precari Metropolitani. Di seguito riprendiamo l’appello.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ci vuole un reddito!!! 27 maggio Manifestazione nazionale a Roma

Sulle nostre spalle c’è tutto il peso della fatica quotidiana, di chi porta avanti il nostro Paese lavorando nei bar, nei magazzini, nei campi, nelle fabbriche.
Sulle nostre spalle la difficoltà di mettere insieme il pranzo con la cena per via del carovita, di affitti sempre più cari.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Nasce da Napoli una convergenza sociale a difesa del reddito e contro le politiche di sfruttamento e cancellazione dei diritti del Governo Meloni

Diverse centinaia di persone hanno partecipato all’assemblea popolare a difesa del reddito di cittadinanza e per la sua estensione che si è tenuta venerdì nel pieno centro storico di Napoli presso il cortile di Santa Chiara vicino Piazza del Gesù.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Reddito alimentare: l’importanza di un dibattito critico

Nell’ultima legge di Bilancio è stato introdotto il Fondo per la sperimentazione del Reddito alimentare. Si baserà sull’“erogazione, a soggetti in condizioni di povertà assoluta, di pacchi alimentari realizzati con l’invenduto della distribuzione alimentare”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Manovra antisociale: la dignità del rifiuto

La questione del reddito di cittadinanza è uno dei temi centrali all’interno della manovra di bilancio del neo governo Meloni. Nel ritardo più assoluto nel chiudere la manovra entro l’anno il governo, tra uno strafalcione e l’altro, inizia a porre alcuni elementi sul tavolo, dichiarando quali sono le priorità e cosa sacrificare sull’altare della suddivisione della torta. Entro domattina all’alba la votazione dovrà essere conclusa.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

LAVORO, REDDITO E CONSUMO (II)

Quale senso ha oggigiorno il lavoro salariato? Se la tendenza in Occidente è quella di un peso specifico sempre minore del lavoro salariato come componente fondamentale di riproduzione del capitale, come si mantiene la società dei consumi?  La risposta non è semplice, l’analisi delle attuali tendenze del mercato del lavoro, inducono ad immaginare lo sviluppo […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

LAVORO, REDDITO E CONSUMO (I)

Il lavoro, nella sua essenza di processo trasformativo, non è una prerogativa dell’essere umano; macchine e animali possono svolgere molte mansioni, ma soprattutto le macchine le quali, in ragione dell’avanzamento tecnologico, tendono a sostituire il lavoro umano.  Quindi il lavoro in sé, come fonte di profitto per chi lo utilizza, organizzandolo in un processo razionale, […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Fuggire dal lavoro. “Prima che sia troppo tardi”

Questo vuol essere un breve commento ad un’intervista rilasciata per “De Heeling” (Olanda) da Marguerite van den Berg, autrice del saggio “werk is geen plossing” [Il Lavoro non è una soluzione]. L’autrice incomincia spiegando la genesi del suo libro, avvenuta in piena pandemia, sicuramente un periodo in cui sono emerse con più forza le contraddizioni […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

CHE COS’E’ IL METAVERSO? DI DISTOPIA, AVATAR E ALTRI INCUBI VIRTUALI

Metaverso (in inglese Meta-verse) è un termine coniato da Neal Stephenson in Snow Crash, un libro di fantascienza cyberpunk del 1992, descritto come una sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar. Nel 2021, però, il termine assume una nuova forma, quando Facebook decide di […]