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Sciopero dell’alternanza: cariche sul corteo degli studenti a Firenze

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Oltre cento studenti e studentesse delle scuole superiori sono scesi in piazza ieri pomeriggio a Firenze per far sentire la loro voce sul sistema di sfruttamento dell’alternanza scuola-lavoro.

“Lavoriamo noi, guadagnano loro” scandiva il corteo, che ha sanzionato McDonald e Eataly, aziende che hanno preso a lavorare migliaia di studenti in alternanza in tutta Italia.

Gli studenti hanno poi raggiunto la Camera di Commercio, dove hanno lanciato del letame, per denunciare che non solo nell’alternanza gli studenti non sono pagati, ma che la Camera di Commercio finanzia con 400 euro a studente le aziende che decidono di sfruttare l’opportunità di avere manodopera gratuita.

Qui la polizia, per impedire che la contestazione alla Camera di Commercio andasse avanti, ha caricato il corteo e fermato due studenti. Gli studenti e le studentesse non hanno fatto un passo indietro e non si sono fatti intimidire dalla polizia schierata a difesa degli interessi economici legati al meccanismo dell’alternanza -“a quanto pare la nostra era una voce troppo scomoda” – e hanno continuato la manifestazione.

Tante voci si sono fatte sentire nel corso della manifestazione, testimonianze di come i progetti di alternanza spesso non abbiano niente di formativo, ma siano caratterizzati da mansioni ripetitive, dal fare le fotocopie al preparare panini. E di come con il lavoro degli studenti in alternanza le aziende coprono posti di lavoro per cui altrimenti dovrebbero assumere dipendenti.

Ma soprattutto si è espressa l’indisponibilità a lavorare senza essere pagati: le aziende non solo guadagnano sul lavoro gratuito, ma vengono anche finanziate per aderire al progetto, gli studenti da parte loro sono costretti a spendere soldi per pagare cibo e trasporti e molto spesso a rinunciare al tempo libero fuori dall’orario scolastico, che si tratti dei pomeriggi, dei week-end o delle vacanze estive.

“Se dobbiamo lavorare vogliamo essere pagati – affermano – non ci bastano le chiacchiere sulle esperienze formative e la promessa che questo ci aiuti a trovare un lavoro in futuro. Non ci caschiamo in questa illusione, sappiamo benissimo che il mondo del lavoro per i giovani è caratterizzato da precarietà, paghe bassissime e nessuna garanzia. Quello che ci vogliono davvero insegnare con l’alternanza è ad essere sempre disponibili, a subire qualunque cosa perché ci servirà in futuro, a pensare che l’importante è lavorare, anche se non ti pagano. Ma noi non ci stiamo.”

La piazza ha espresso solidarietà allo studente che a Carpi ha subito sanzioni disciplinari dalla sua scuola per aver criticato l’alternanza.

Il corteo si è concluso in piazza santo Spirito, dove si è riunito ai due studenti fermati nelle cariche, rilanciando la manifestazione del 25 aprile alle 9.30 in piazza Santa Croce: “Le istituzioni oggi ci hanno dimostrato ancora una volta che per liberarci dal ricatto e dallo sfruttamento, dobbiamo liberarci da loro.”

 

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