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Migliaia e migliaia di fuorilegge?

Una tre giorni che ha visto la zona universitaria riempirsi dei contenuti portati da artisti come Marco Philopat, delle note tra gli altri di Statuto e Almamegretta ma anche di riflessioni collettive portate avanti da comitati e gruppi di lavoro (cittadini e non), collettivi universitari, militanti internazionali.

Una dinamica direttamente correlata al clima di impaurimento e azzittimento del dissenso verso il regime di Berlusconi, praticato da lungo tempo in città. Tornando a qualche diapositiva fa, rivediamo le cariche su studenti e precari che contestavano la Gelmini alla festa del Pdl a inizio Settembre, quelle sugli studenti medi il 25 Novembre e sugli universitari il 30 dello stesso mese.Sempre la stessa storia in occasione della contestazione al Ministro Maroni il 6 Maggio. Senza contare le decine e decine di denunce e i denti, le teste e le braccia rotte di tante e tanti giovani.

Queste ultime denunce arrivano a pochi giorni dalle elezioni amministrative, in un contesto che tirando le somme del passaggio Cofferati&Cancellieri ( sorvoliamo sulla tragicomica parentesi delboniana) vede una Bologna sempre più chiusa e gravata da ordinanze liberticide e opprimenti.

La tre giorni Brain Runner, con i suoi 5000 e più partecipanti, ha mostrato alla città come esista una parte di Bologna che esprime una socialità ed un utilizzo dello spazio pubblico che non vuole essere ulteriormente compresso. Abbiamo a che fare allora con migliaia e migliaia di fuorilegge? Oltretutto in un momento in cui piazza Verdi è murata fisicamente, e in cui gli spazi riservati ai giovani in città sono solo quelli del consumo o quelli in cui per potersi permettere un concerto bisogna accendere un mutuo.

Una città in cui l’attività autogestita e autofinanziata è messa sotto attacco proprio perchè irriducibile ad una normalizzazione di metodi e contenuti che è il vero centro dell’attacco alle pratiche di socialità dal basso a cui mirano tutte le ordinanze bipartisan dell’ultimo decennio..ma Bologna trova ogni giorno la forza per portare avanti momenti solidali e di crescita collettiva, così come ci sta dimostrando in questi giorni il costante accampamento di piazza del Nettuno..

articolo tratto da Univaut

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