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Dopo le intimidazioni, gli studenti del DeNittis scendono in strada!

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di indizione di una manifestazione prevista per oggi alle 12.30 davanti al liceo De Nittis di Bari, per protestare contro la spirale di militarizzazione della scuola, con tanto di guardie private che puntano armi gli studenti. I fatti, di cui abbiamo già parlato qui, sono l’ennesima conseguenza di una torsione autoritaria degli istituti scolastici e del mondo della formazione in generale, dove le espressioni di dissenso studentesco sono sempre più affrontate con la logica della questione di ordine pubblico e dove la trasformazione degli istituti in aziende vere e proprie conduce alla formazione di corpi di repressione dei conflitti.

Siamo gli studenti e le studentesse del Liceo Artistico De Nittis, che tre notti fa hanno tentato di occupare la propria scuola per protestare contro le disastrose condizioni in cui versa l’istituto da anni.

Dopo essere entrati (senza procurare alcun tipo di danno) a volto scoperto e dopo aver controllato la zona posteriore della scuola, ci siamo diretti verso l’entrata principale con l’intento di accedere alla struttura in totale sicurezza; intorno alle 2:30 del mattino è accaduto l’imprevedibile e l’impensabile: dopo aver suonato il clacson un paio di volte, abbiamo visto uscire un uomo da una macchina privata che si dirigeva verso di noi con una pistola alla mano.

Siamo rimasti impietriti e quello che ci è stato gridato è: «Fermi tutti, vi sparo! Vi sparo, ho una pistola!».

«Fermo, siamo studenti» è stata la risposta mentre tutti ci giravamo per scappare verso l’uscita, presi dal panico.

Ci rincorreva e continuava a gridare «Muovetevi e ringraziate che non vi sto facendo nulla», abbiamo scavalcato un muro, mentre insisteva nell’inveirci contro. L’uomo stesso ha affermato di essere stato incaricato dalla preside, nei giorni precedenti all’avvenimento, di impedire agli studenti di occupare l’istituto.

Ormai fuori da scuola ci guardavamo l’un l’altra: tre ragazze si sono ferite nella corsa, due alle mani e una alla gamba quindi ci affacciamo dentro e vediamo che l’uomo aveva i distintivi di riconoscimento dell’ IVRI , un’agenzia di sicurezza privata ed è lui stesso incredibilmente a dircelo: «Sono stato incaricato dalla vostra Dirigente Scolastica ieri stesso per impedire eventuali occupazioni».

Il giorno successivo ci siamo riuniti in un’assemblea pubblica di fronte i cancelli della scuola, per denunciare le scelte di Irma d’Ambrosio, la dirigente scolastica della nostra scuola, le cui misure repressive avevano l’unico scopo di scongiurare mobilitazioni da parte degli studenti e delle studentesse.

Un’assemblea gremita di studenti, ma anche genitori e professori. Non siamo soli. La protesta si allarga al Pascali dove viene indetto un vero e proprio sciopero bianco spontaneo di alunni e con il consenso dei docenti. Iniziano ad arrivare I comunicati di solidarietà da altre realtà cittadine e nazionali cosi come le denunce degli studenti del collettivo vengono visualizzate e condivise da centinaia e centinaia di persone.

La scelta di assoldare una guardia giurata come impedimento a una mobilitazione studentesca, che aveva lo scopo di denunciare il disastroso stato nel quale versa il nostro istituto attraverso la storica pratica studentesca dell’occupazione è una scelta indegna, come è vergognoso che l’unica risposta che abbiamo avuto è una risposta militare. Al posto di risolvere i problemi si persegue chi denuncia i problemi.

Il tentativo della dirigente di scaricare le proprie responsibilità in merito al gravissimo episodio di violenza ed abuso di potere dei quali siamo stati vittima, è la dimostrazione di una gestione del rapporto con gli studenti assolutamente conflittuale e non costruttiva. Il fatto che sia la dirigente che parte del corpo docente si rifiuti di credere alla nostra versione dei fatti è uno strappo irreparabile nei confronti degli studenti. Noi non abbiamo paura a ribadire apertamente quello che è accaduto, davanti a giornalisti e a chiunque ce lo chiederà, anche se questo dovesse costarci una denuncia per invasione.

Chiediamo di poter visionare il contratto attraverso il quale si è affidato l’incarico all’istituto di vigilanza e se questo prevedesse la vigilanza armata. Vogliamo sapere se questo incarico sia stato sottoposto e approvato dal consiglio di istituto, quando e in quali termini. Vogliamo che tutta questa documentazione ci venga immediatamente consegnata e in caso contrario chiediamo le dimissioni della dirigente Irma D’Ambrosio per la sua fallimentare gestione della cosa pubblica.

Continueremo a lottare contro una scuola che nega i propri problemi e contro una scuola che passa dall’essere disciplinare all’essere poliziesca.

La scuola è nostra.

Oggi 22 dicembre scenderemo per le piazze e le strade per manifestare, ci vediamo al De Nittis alle ore 12:30

NON SPEGNI IL SOLE SE GLI SPARI ADDOSSO !!!

Collettivo De Nittis – BariCollettivo De Nittis – Bari

 

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