InfoAut
Immagine di copertina per il post

Fiat, sfuma il piano Fabbrica Italia. Marchionne Vs tutti

A distanza di 2 anni la Fiat ritira gli investimenti con la giustificazione che il piano Fabbrica Italia era solo una dichiarazione di intenti, che però è costata cara ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, che come spesso succede sono gli unici a pagare il conto.

Eppure, nonostante molti non hanno voluto o saputo vedere, il piano di Marchionne aveva due scopi principali: (1) ridurre il capitale fisso installato per i problemi di sovradimensionamento del capitale fisso nell’industria dell’auto, (2) con lo scopo indiretto di aumentare il profitto dell’azienda Fiat. Questo progetto poteva però avverarsi solo nel caso in cui si sarebbero garantiti dei volumi produttivi molto alti. Lo stesso Marchionne (in linea con molti altri) sosteneva, allora, che la crisi economica sarebbe finita in tempi brevi: i volumi produttivi sarebbero quindi stati possibili per la Fiat, modificando i processi produttivi: riducendo tempi e diritti dei lavoratori.

Ma come abbiamo visto, quella ripresa non si è verificata, dimostrando automaticamente che quel modello non tiene. Marchionne ne dà notizia solo adesso mentre i sindacati gialli sembrano ancora non crederci. L’altra parte della medaglia è quindi tutto quello che si è prodotto in seguito all’idea del modello Fabbrica Italia: una compressione sui livelli di sfruttamento. Ci troviamo quindi di fronte, da un lato, la debolezza, l’ipocrisia e la violenza del progetto in questione e dall’altra l’idea di una crisi di cui non si prevede, né percepisce la fine, anzi, che ogni giorno di più sembra accentuare le sue torsioni interne a scapito dei lavoratori e delle lavoratrici.

Ma anche se Marchionne è un ottimo padrone e un ottimo amministratore, i tempi per gli affari non li detta lui, ma sempre il mercato. Nella logica finanziaria attuale infatti, l’obiettivo diventa quello di sintonizzarsi in tempi brevi con quello che è l’accumulazione finanziaria. Se i tempi dettano le condizioni, è chiaro che portano anche ad un’obsolescenza rapidissima degli investimenti industriali. Di fronte all’impossibilità di garantire valori finanziari rapidi, bisogna puntare su una strategia diversa e a condizioni diverse e probabilmente un mercato statunitense può garantire l’attuazione di strategie diverse, secondo Marchionne. Diritti compressi e impresa mobile. Verrebbe da dire oltre al danno, la beffa.

All’interno del gioco delle carte del padrone Fiat si situano i sindacati gialli che insieme al Pd non hanno certamente voluto leggere tra le righe del diktat di Marchionne; il sindaco Fassino difende quest’ultimo, mentre Monti si pone sempre al di sopra delle parti, ripetendo la solito formula: sarà il mercato, in propria autonomia, a creare le condizioni della crescita. Una bella lavata di mani che conclude con un bel “non è compito del governo”. Eppure non dimentichiamo quando a suo tempo il banchiere Monti aveva difeso a spada tratta il progetto Fabbrica Italia.

Oggi le dichiarazioni dell’ad rimbalzano nei vari mezzi di comunicazione e come un fiume in piena, nel suo solito stile arrogante, non le manda a dire e risponde a tutti: all’industriale delle scarpe Della Valle che aveva osato criticarlo, a Cesare Romiti (che come in un film surreale faceva le critiche da sinistra ai sindacati confederali) e a chiunque altro pretende oggi una qualche corrispondenza tra promesse e fatti, come Angeletti e Bonanni che oggi chiedono al super-padrone di mantenere la parola data. Il campione dell’acume resta però il sindaco di Torino Piero Fassino che assicura che la Fiat resterà in Italia e soprattutto a Torino.

Per giustificare la mossa – chiara fin dall’inizio per chi ha saputo (e voluto) guardare dietro la coltre delle parole fumose e le promesse non scritte – L’ad Fiat chiama in causa le condizioni generali del mercato, le famose “esternità” in cui tutto può rientrare. Quello su cui è certo è chi paga, sempre chi sta in basso, che deve chinare la testa quando le cose vanno bene, e levarsi dai piedi quando le condizioni mutano.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

fabbricafiatlavoromarchionne

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Cronaca e riflessioni sulla mobilitazione per la Palestina a Pisa

In questi mesi Pisa, come molte altre città d’Italia, ha visto e continua a vedere un’intensa e articolata mobilitazione per la libertà della Palestina e per lo stop al genocidio. Dallo scorso autunno, sin dall’intensificarsi dell’offensiva israeliana sulla Palestina e la ripresa dei bombardamenti su Gaza dopo il 7 ottobre, giovani e studentǝ della città […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

“Lavender”: la macchina dell’Intelligenza Artificiale di Israele che dirige i bombardamenti a Gaza

L’esercito israeliano ha contrassegnato decine di migliaia di gazawi come sospetti per l’assassinio, utilizzando un sistema di puntamento AI con scarsa supervisione umana e una politica permissiva per i danni collaterali, rivelano +972 e Local Call.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

ELEZIONI LOCALI DEL 2024 IN TURCHIA

Riprendiamo dall’osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale questo quadro sulle elezioni a livello locale che si sono tenute in Turchia il 31 marzo 2024. Pur non condividendo l’enfasi sulla rinascita della socialdemocrazia, il testo ha il merito di fornire un panorama chiaro sulla sconfitta subita dall’AKP di Erdogan. La Turchia ha vissuto una […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Uscita la legge europea sull’Intelligenza Artificiale: cosa va alle imprese e cosa ai lavoratori

Il 13 marzo 2024 è stato approvato l’Artificial Intelligence Act, la prima norma al mondo che fornisce una base giuridica complessiva sulle attività di produzione, sfruttamento e utilizzo dell’Intelligenza Artificiale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il colore dei manganelli

Quei fatti si inseriscono in un contesto nel quale la repressione – nelle piazze, nei tribunali, nelle carceri, nei centri di detenzione per migranti – è diventata strumento ordinario di governo

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La crisi nel centro: la Germania nell’epoca dei torbidi. Intervista a Lorenzo Monfregola

La Germania, perno geopolitico d’Europa, epicentro industriale e capitalistico del continente, sta attraversando senza dubbio un passaggio di crisi.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Guerre, decoupling ed elezioni negli USA. Intervista a Raffaele Sciortino

Le prospettive del conflitto sociale saranno sempre più direttamente intrecciate con le vicende geopolitiche mondiali, con l’evoluzione delle istanze che provengono da “fuori” e dunque anche con la tendenza alla guerra scaturente dall’interno delle nostre società

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Per una lettura condivisa sul tema pensionistico

All’innalzamento dell’età pensionabile va aggiunto poi un ulteriore problema: mentre gli  importi pensionistici vengono progressivamente abbassati la convenienza  del pensionamento anticipato diminuisce.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Digitalizzazione o giusta transizione?

Sfinimento delle capacità di riproduzione sociale, economia al collasso e aumento del degrado ecologico: di fronte a queste sfide per il settore agricolo non basta il capitalismo verde

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Agricoltori calabresi in rivolta, un’analisi

Ancora sulle proteste degli agricoltori, pubblichiamo questa interessante analisi sulle mobilitazioni in Calabria apparse originariamente su Addùnati il 24 gennaio.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lavoro: maxi-sequestro a GS (Gruppo Carrefour). Quale futuro attende lavoratori e lavoratrici?

Si arricchisce di ulteriori dettagli il maxisequestro della Procura di Milano (65 milioni di euro) a Gs spa, il gruppo di 1.500 supermercati italiani di proprietà del colosso francese Carrefour.

Immagine di copertina per il post
Culture

Altri Mondi / Altri Modi – Conclusa la seconda edizione. Video e Podcast degli incontri

La seconda edizione del Festival Altri Mondi/Altri Modi si è chiusa. E’ stata un’edizione intensa e ricca di spunti: sei giorni di dibattiti, musica, spettacoli, socialità ed arte all’insegna di un interrogativo comune, come trovare nuove strade per uscire dal sistema di oppressione, guerra e violenza che condiziona quotidianamente le nostre vite?

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libia: scioperi e blocchi negli impianti di gas che riforniscono l’Eni

Il 20 Febbraio 2024 i membri del gruppo libico Petroleum Facilities Guard (PFG) hanno bloccato i flussi di gas in un complesso facente capo alla “Mellitah Oil & Gas” nella città di Al-Zawiya.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Addio Pasquale, compagno generoso ed instancabile

Apprendiamo con amarezza che per un malore improvviso è venuto a mancare Pasquale Lojacono.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Cremona: la polizia sgombera la Prosus, occupata da 4 mesi dai lavoratori

I lavoratori dell’azienda di macellazione Prosus di Vescovato, alle porte di Cremona, che dal 16 ottobre 2023 occupavano lo stabilimento sono stati sgomberati questa notte.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Scuola. Tecnici e professionali: un “capolavoro” al servizio delle imprese

L’iter parlamentare della riforma degli istituti tecnici e professionali è in discussione alla Camera.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

2023: un anno di scioperi USA

Questo articolo di “Labor Notes” ripreso da “In These Times” traccia un bilancio degli scioperi che si sono succeduti negli Stati Uniti nel 2023. Per questo va letto e rilanciato.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Prima Classe e sfruttamento di classe

Il commissariamento dell’azienda Alviero Martini Spa di Milano per sfruttamento lavorativo è l’ennesima occasione per riflettere sulle trasformazioni delle filiere del nostro paese e sulle devastanti condizioni di lavoro che stanno dietro il tanto celebrato “Made in Italy”.