InfoAut
Immagine di copertina per il post

Torino: fermiamo la guerra, costruiamo la pace!

||||

In Ucraina si continua a combattere una guerra dagli enormi costi umani, ecologici e sociali. Le istituzioni nazionali ed internazionali si riempiono la bocca della parola pace, ma nessuno sta facendo quanto dovuto per arrivare a questo risultato.

Gli interessi dei governi dell’UE, della NATO, dei fabbricanti d’armi non sono i nostri interessi. La loro guerra la paghiamo ogni giorno, salata. L’economia di guerra in cui ci stanno tuffando porterà ulteriore impoverimento, fame e destinerà i nostri soldi alle spese di guerra invece che a servizi essenziali, tanto più durante una pandemia, come scuola, sanità e trasporti.

Per fermare la guerra dobbiamo mobilitarci in prima persona. Esiste un senso comune contro la guerra diffuso nel paese, nei posti di lavoro, nelle scuole. Un senso comune che è maggioranza e di cui i governanti di ogni partito devono prendere atto. L’Italia deve ripudiare la guerra, concretamente, smettendo di inviare armi, cambiando la sua postura da cobelligerante e cercando di costruire strade per il dialogo. Solo una mobilitazione popolare ampia e di massa può permetterci di farla finita con la guerra e i suoi costi sociali.

Costruiamo la pace, una pace giusta.

Costruire la pace non vuol dire tornare ad una normalità in cui la spesa militare cresce senza fine mentre diritti, servizi e bisogni vengono calpestati. Costruire la pace vuol dire ripensare al modello energetico del nostro paese ad esempio, cambiare la nostra politica estera basata sugli interessi di ENI, vuol dire farla finita con le servitù militari e la sudditanza alla NATO e alle richieste dell’UE, vuol dire disinvestire dagli armamenti e investire in ciò di cui il paese ha realmente bisogno, vuol dire mettere a critica un sistema dei media nelle mani di pochi ricchissimi. Costruire la pace vuol dire eliminare le condizioni in cui la guerra prolifera.

Venerdì 20 Maggio alla Venaria Reale si riuniranno i Ministri degli Esteri del Consiglio d’Europa e discuteranno di come rafforzare le politiche di guerra dell’Unione Europea. Immaginiamo già che usciranno da quel vertice dichiarando impegni per la pace mentre nella pratica continueranno a sostenere e finanziare il conflitto.

Lo stesso giorno i sindacati di base hanno lanciato uno sciopero generale contro la guerra che sarà un momento per lavoratori e lavoratrici per iniziare a far sentire la propria voce.

In continuità con lo sciopero mattutino che vedrà presidi e iniziative sui posti di lavoro, incontriamoci in PIAZZA CASTELLO a Torino, VENERDÌ 20 MAGGIO alle 18 per una piazza collettiva, aperta a chiunque rifiuti la guerra e i suoi costi umani e sociali, con musica, interventi e iniziative per fermare la guerra e costruire la pace.

Qui l’evento Fb 

FERMIAMO LA GUERRA, COSTRUIAMO LA PACE! || Venerdì 20 Maggio, Torino – H.18 P.zza Castello

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

guerratorino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il Fentanyl e la dolorosa condizione umana

Il dilagante consumo di fentanyl negli Stati Uniti rappresenta certamente «un dramma americano», come si legge negli ultimi due anni sui quotidiani

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quando tagliava l’erba risparmiava i fiori. Le parole della madre di Stefano

Sono rimasta molto colpita dall’enorme affetto che in questi giorni tutti mi hanno dimostrato e voglio ringrazio tutti. Il legame con Stefano era totale, in simbiosi, a lui avevo trasmesso tutto, purtroppo anche le mie allergie, i problemi di tiroide.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stefanino Milanesi, una vita per la lotta

Uno dei più noti compagni e protagonisti delle lotte comprese tra gli anni Settanta e quelle odierne del popolo NoTav se n’è andato, improvvisamente.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Ste, che la terra ti sia lieve

Se ne è andato Stefano, compagno, No Tav. Come redazione di InfoAut ci uniamo al ricordo del movimento No Tav ed esprimiamo tutta la nostra vicinanza ed affetto ad Ermelinda, ai compagni ed alle compagne che hanno condiviso le piazze, le strade ed i sentieri di montagna con Stefano.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Giocate, giocate! L’azzardo del Governo

Il gioco d’azzardo nel nostro Paese non conosce crisi e la crescita del gioco online sembra sempre più inarrestabile. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Roma: morta a 75 anni Barbara Balzerani

In carcere e poi fuori la Balzerani ha riletto a lungo la storia – personale e collettiva – degli anni ’70 e ’80, attraverso molti incontri pubblici, prese di posizione e soprattutto con numerosi libri.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano 2-3 marzo 2024: assemblea nazionale dei movimenti per il diritto all’abitare

La fase economica, sociale e politica che stiamo vivendo racchiude in sé tutte le contraddizioni che il sistema capitalistico porta in seno.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Askatasuna: siamo ancora qua… eh già!!

Prendiamo parola a seguito dell’inizio del percorso di co-progettazione che porterà il pian terreno e il giardino del centro sociale a diventare bene comune.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Askatasuna: “Così è, ci pare”

Abbiamo aspettato qualche giorno prima di prendere parola davanti alla delibera sull’Askatasuna emessa dal Comune di Torino. Fatecelo dire, le reazioni scomposte a cui abbiamo assistito ci hanno fatto ridere sotto e sopra i baffi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Askatasuna: “Così è, se vi pare”

“Apriamo spazi al quartiere per i bisogni collettivi!” così 27 anni fa scrivevamo su uno striscione il giorno in cui in tante e tanti occupavamo il Centro Sociale Askatasuna.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

In Italia stanno sbarcando molti mezzi militari americani

La denuncia dei portuali del Collettivo Autonomo dei Lavoratori Portuali (CALP) di Genova

Immagine di copertina per il post
Confluenza

VOI SETTE, NOI 99%

Dentro la Reggia di Venaria dal 28 al 30 aprile ci saranno i ministri delle 7 potenze mondiali a parlare di transizione ecologica ed energetica. A Torino si sta costruendo un percorso di avvicinamento che vede coinvolti comitati, associazioni ambientaliste, collettivi studenteschi e giovanili, realtà ecologiste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Misure cautelari per tre militanti di Antudo per un sanzionamento alla Leonardo SPA. Repressione su chi fa luce sulle fabbriche di morte e le guerre in atto

Ieri mattina la Questura di Palermo ha eseguito tre misure cautelari, due obblighi di firma e una custodia cautelare in carcere per tre militanti di Antudo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi: verso il libero mercato?

L’intento è ben celato, ma evidente: smantellare la legge n. 185 del 1990, quella che introdusse in Italia “Nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Trappole esplosive e imboscate: come i sadici “Hunger Games” di Israele mirano a far morire di fame la popolazione di Gaza

Ci sono crescenti segnalazioni di agguati israeliani che prendono di mira direttamente i civili a Gaza mentre aspettano gli aiuti, spesso dopo che falsi messaggi segnalano che i soccorsi sono in arrivo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Crescono le spese militari dell’Italia in Africa nonostante le violazioni dei diritti umani

Aumenta l’impegno militare nel continente Africano: il governo Meloni, in continuità con i governi precedenti, proroga le missioni in corso e ne aggiunge di nuove, anche nei paesi che violano i diritti umani e il diritto internazionale.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Raúl Zibechi: sempre più vicini al collasso

La notizia del drastico calo del traffico nel Canale di Panama e in quello di Suez, provocati rispettivamente dal cambiamento climatico e dalla guerra, non è sotto i riflettori mediatici.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fasano: manifestazione contro il G7 ed in solidarietà con il popolo palestinese

Tutti quanti hanno ribadito che quella del G7 a Fasano  non è la tanto declamata “Vetrina Internazionale” sostenuta dagli enti locali ma un incontro che porta con sé solo guerre, miseria per il l’intero pianeta, feroci cambiamenti climatici, distruzione dei territori.