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Precari della scuola occupano il provveditorato

Tra pochi giorni avrà inizio anche in Sicilia l’anno scolastico in un clima che si preannuncia già rovente: a causa dei tagli imposti dalla riforma Gelmini, infatti, per centinaia di insegnanti l’assegnazione dell’incarico nelle varie scuole da parte del provveditorato avverrà con netto ritardo e dopo l’inizio dell’anno scolastico (con il calendario attuale non prima del primo ottobre il personale riuscirà a prendere servizio). Un “astuto” stratagemma che permetterà di pagare fino ad una mensilità in meno per ogni precario e che relegherà ancora una volta, e sempre di più, professori e personale scolastico ad una condizione di estrema precarietà che non farà che ripercuotesi sugli studenti e sulla qualità del loro percorso scolastico.
A fronte di questa situazione già da questa mattina un gruppo di precari ha occupato il terzo piano dell’ufficio scolastico regionale chiedendo che le nomine, da parte del provveditorato, vengano effettuate, come di consueto, prima dell’inizio dell’anno. A questo aggiungono la richiesta che dal Ministero arrivi l’assegnazione di 650 posti, invece degli insufficienti 150 già assegnati, tra personale docente e personale Ata per sopperire alla mancanza d’organico, annoso problema che da anni affligge le scuole del capoluogo siciliano e della provincia, smentendo così le dichiarazioni della Gelmini che aveva assicurato che l’inizio dell’anno scolastico si sarebbe svolto con regolarità senza problemi per gli alunni e per gli insegnanti stessi.
Dall’occupazione gli insegnanti e il personale Ata hanno inoltre ribadito l’appuntamento che vedrà, per domani mattina, di fronte allo stesso provveditorato, lo svolgersi di un’assemblea pubblica dei precari della scuola e si sono detti pronti a rilanciare la loro lotta.

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