InfoAut
Immagine di copertina per il post

Il giorno dopo Torino SottoSopra

||||

Ricondividiamo la nota del Centro Sociale Askatasuna e del CSA Murazzi su Torino SottoSopra, il carnevale per la nostra città.

Dopo qualche ora di sonno e una mattinata per riflettere ci teniamo a condividere alcuni pensieri sulla giornata di ieri.

Torino Sottosopra è partito come un esperimento collettivo di alcune delle molte anime che hanno sentito negli ultimi anni l’esigenza di porre l’accento, in maniera differente, sul clima che andava a crearsi in città. La crisi di vocazione del nostro territorio è un argomento di cui si discute incessantemente da trent’anni, se non di più, ma le discussioni spesso si risolvono in un nulla di fatto. In effetti sembrano esistere solo due racconti o narrazioni possibili: quello nostalgico della gloriosa città industriale dei tempi andati oppure quello della smart city, tutta turismo e università, luccicante e sfavillante.

A noi sembra che entrambi questi racconti siano inappropriati a descrivere la città in cui viviamo. In primo luogo perché sono racconti falsi: il mito della città industriale si basava sullo sfruttamento di centinaia di migliaia di operai che entravano in fabbrica la mattina per uscire quando il sole era già calato, con l’incarnazione del padre padrone nella famiglia Agnelli. La smart city di oggi si nutre della precarietà di centinaia di migliaia di giovani, che fanno lavori dequalificati, creativi o meno, e di un securitarismo altrettanto soffocante.

Già, perché l’esatto rovescio della medaglia della smart city sono precarietà, impoverimento, esclusione e controllo sulle vite. La città vetrina costruita per il turismo va tenuta pulita anche a costo di spegnere alcuni degli aspetti di vitalità e peculiarità che hanno significato molto per la storia di Torino. E quindi via di sgomberi, chiusura dei locali, aumento degli affitti, espulsione dei poveri e degli emarginati dalle zone centrali (o anche solo “valorizzabili”), gentrification e poi telecamere, sicurezza, decoro e ordine pubblico a livelli esasperati. In questa fabbrica della smart city c’è chi ci lavora, chi ne viene espulso e chi (pochissimi) gode dei profitti.

L’ascesa del Movimento Cinque Stelle all’interno di una piccola metropoli da sempre governata dal centrosinistra sembrava cogliere esattamente il punto di rottura a cui la politica post-industriale dei Chiamparino e dei Fassino aveva condotto. Infatti un’inedita (per questi tempi) comunanza di intenti elettorale tra i giovani lavoratori e studenti non garantiti della smart city e gli esclusi delle periferie aveva portato a vincere Chiara Appendino. Questa inedita comunanza non avveniva nelle piazze e non si faceva soggetto sociale, ma entrambe le parti rifiutavano, anche se solo nel chiuso dell’urna, il destino che gli era stato assegnato. Era prima di tutto il riconoscimento di dei nemici comuni.

Quello che è successo poi è in gran parte noto, il cambiamento tanto promesso non solo non si è verificato, ma la sindaca ha proseguito sostanzialmente le politiche dei suoi precursori, solo con più imperio e imposizione. La precaria comunanza di intenti tra esclusi e precari della Smart City si è rotta (per ora) spingendo parte dei primi nel rancore individualista e rigettando parte dei secondi nelle braccia dei loro carnefici di centro-sinistra, quelli del razzismo peloso, del Jobs Act e di Intesa San Paolo.

Veniamo a noi, nell’indizione di Torino SottoSopra abbiamo provato a delineare dei confini tra la città che esiste e un’altra città potenziale. E’ inutile farsi illusioni, non sarà un carnevale, o un’occupazione come è stato ai tempi del Cacao a cambiare questa situazione, ma crediamo che sia importante oggi come oggi riaprire il dibattito sulla Torino che non vogliamo e su qual è quella che ci immaginiamo. Questa esperienza attraversata da moltissimi giovani e costruita con il contributo fondamentale degli e delle artisti/e più importanti/e della nostra città ci ha permesso di dire che dentro il grigiore della Smart City c’è chi ancora si pone delle domande e non accetta le condizioni che gli sono state imposte. Questo dibattito ora va ampliato, va chiarito, approfondito verso nuove prospettive.

E’ fondamentale che siano i giovani a palesare la necessità di un cambiamento. In primo luogo perché i giovani, oltre ad essere i lavoratori precari di questa fabbrica, ne sono anche i consumatori depauperati ed espropriati. In secondo luogo perché una città dove i giovani sono messi ai margini è un luogo destinato a morire. E infine perché solo i giovani possono essere quel “trait d’union” tra chi è escluso e chi è sfruttato che può portare a girare Torino SottoSopra.

Centro Sociale Askatasuna

CSA Murazzi

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

gentrificationtorino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un appello a difesa del Servizio Sanitario Nazionale.

E’ uscito un appello firmato a nome di quattordici personalità nell’ambito della sanità e della scienza per tutelare il servizio sanitario nazionale, qui è possibile leggerne il contenuto.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sgomberi al Quarticciolo. In borgata nessuna persona resta sola.

Ieri mattina 3 famiglie della borgata sono state sgomberate da ATER e dalla Prefettura di Roma. Una ragazza incinta, una donna sola con due figli, persone in attesa di una casa popolare da decenni. Persone che abitano in quelle case dal 2002. Persone che pagano la colpa di non potersi permettere una casa. Non veniteci […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il Fentanyl e la dolorosa condizione umana

Il dilagante consumo di fentanyl negli Stati Uniti rappresenta certamente «un dramma americano», come si legge negli ultimi due anni sui quotidiani

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quando tagliava l’erba risparmiava i fiori. Le parole della madre di Stefano

Sono rimasta molto colpita dall’enorme affetto che in questi giorni tutti mi hanno dimostrato e voglio ringrazio tutti. Il legame con Stefano era totale, in simbiosi, a lui avevo trasmesso tutto, purtroppo anche le mie allergie, i problemi di tiroide.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stefanino Milanesi, una vita per la lotta

Uno dei più noti compagni e protagonisti delle lotte comprese tra gli anni Settanta e quelle odierne del popolo NoTav se n’è andato, improvvisamente.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Ste, che la terra ti sia lieve

Se ne è andato Stefano, compagno, No Tav. Come redazione di InfoAut ci uniamo al ricordo del movimento No Tav ed esprimiamo tutta la nostra vicinanza ed affetto ad Ermelinda, ai compagni ed alle compagne che hanno condiviso le piazze, le strade ed i sentieri di montagna con Stefano.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Giocate, giocate! L’azzardo del Governo

Il gioco d’azzardo nel nostro Paese non conosce crisi e la crescita del gioco online sembra sempre più inarrestabile. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Roma: morta a 75 anni Barbara Balzerani

In carcere e poi fuori la Balzerani ha riletto a lungo la storia – personale e collettiva – degli anni ’70 e ’80, attraverso molti incontri pubblici, prese di posizione e soprattutto con numerosi libri.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano 2-3 marzo 2024: assemblea nazionale dei movimenti per il diritto all’abitare

La fase economica, sociale e politica che stiamo vivendo racchiude in sé tutte le contraddizioni che il sistema capitalistico porta in seno.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Askatasuna: siamo ancora qua… eh già!!

Prendiamo parola a seguito dell’inizio del percorso di co-progettazione che porterà il pian terreno e il giardino del centro sociale a diventare bene comune.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Contro fascismo, sessismo, razzismo e guerra. Ora e sempre resistenza! Siamo sempre qua.

La facciata del centro sociale Askatasuna assume una nuova veste. In un presente senza storia rimettiamo al centro la Storia di ieri per guardare in avanti, in una prospettiva in cui c’è bisogno di tutta la capacità, le forze, le intelligenze di ognuno e ognuna per produrre trasformazioni .

Immagine di copertina per il post
Culture

Altri Mondi / Altri Modi – Conclusa la seconda edizione. Video e Podcast degli incontri

La seconda edizione del Festival Altri Mondi/Altri Modi si è chiusa. E’ stata un’edizione intensa e ricca di spunti: sei giorni di dibattiti, musica, spettacoli, socialità ed arte all’insegna di un interrogativo comune, come trovare nuove strade per uscire dal sistema di oppressione, guerra e violenza che condiziona quotidianamente le nostre vite?

Immagine di copertina per il post
Formazione

Torino: 23 aprile corteo contro il convegno vergognoso del Politecnico

Condividiamo di seguito l’appello degli studenti e delle studentesse universitarie torinesi mobilitati in sostegno al popolo palestinese in vista del convegno che si terrà il 23 aprile al Politecnico alla presenza del Ministro Tajani, di Eni e MAECI.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Chi ha paura dei cittadini attivi ?

In molte città italiane le motoseghe che abbattono alberate al riparo di barriere e di schieramenti di forze dell’ordine stanno producendo anche lacerazioni tra popolazioni e amministratori. A cosa porteranno queste fratture? E quali saranno gli effetti del rifiuto dei tecnici comunali di confrontarsi con gli agronomi che sostengono le istanze dei cittadini?

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Le ragazze di Torino in sciopero della fame

Da martedì 6 febbraio al carcere di Torino nella sezione femminile è iniziato un nuovo sciopero della fame.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: contestazione alla RAI, cariche sui manifestanti

Hanno fatto molto scalpore in questi giorni le parole pronunciate dall’Amministratore Delegato RAI, Roberto Sergio, in sostegno al governo israeliano.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Protesta degli agricoltori a Torino Sud.

Da lunedì 5 febbraio alle porte di Torino Sud è iniziato uno dei tanti presidi della protesta dei trattori, che in queste ultime settimane ha preso piede in tutto il paese.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Askatasuna: “Così è, ci pare”

Abbiamo aspettato qualche giorno prima di prendere parola davanti alla delibera sull’Askatasuna emessa dal Comune di Torino. Fatecelo dire, le reazioni scomposte a cui abbiamo assistito ci hanno fatto ridere sotto e sopra i baffi.