InfoAut
Immagine di copertina per il post

I governi continuano a prendere a schiaffi i terremotati

||||

Nella sequela di annunci e propaganda del governo giallo-verde indubbiamente il fare contro i migranti e naufraghi e ritoccare sì-no il mondo del lavoro sono indubbiamente i temi inflazionati.
Partendo da questo presupposto, la questione degli sbarchi in particolare ha attivato nuovi “luoghi comuni” nei commentatori social, nuovi viral fake adatti a tirare l’acqua al proprio (?) mulino ideologico.

Tra questi, uno dei più gettonati perché mostra una sorta di “solidarietà da tastiera” da e per gli italiani è quello delle risorse destinate ai migranti che vengono sottratte ai terremotati. L’ultima frontiera del tentare di mettere contro due figure ricattabili nella società, scagionando il padrone collettivo e facendo gli interessi dell’esecutivo di turno.
Ma son proprio i terremotati e chi gli è stato realmente a fianco in questi anni, soprattutto dalla zona del cratere vicino Amatrice, a mettere i puntini sulle “i” e denunciare la propaganda (di bassa Lega, è il caso di dirlo), per la quale poi all’odio contro i migranti seguono promesse dall’alto mai mantenute.
Anzi, tratto costante dal governo renziano a quello attuale è di non accondiscere ai bisogni manifestati dai terremotati all’interno dei decreti.
Ce lo spiegano bene le Brigate di Solidarietà Attiva – Terremoto Centro Italia in questo post.
Buona lettura

I Governi continuano a prendere a schiaffi i terremotati

Matteo Salvini, Luigi Di Maio e Danilo Toninelli hanno impiegato i primi mesi al governo nel tentativo di metterci gli uni contro gli altri: tra le operazioni più squallide c’è stata quella di schierare ripetutamente i terremotati contro i migranti, in una guerra tra poveri del tutto insensata che – come era ovvio – non avrebbe generato nulla di buono.
Oggi i terremotati hanno la conferma che anche il “governo del cambiamento” li sta tradendo: non una delle innumerevoli richieste avanzate nei mesi scorsi e maturate in decine di assemblee con la popolazione trova ospitalità nel prossimo decreto terremoto. Non c’è il reddito di cratere, non c’è nessuna semplificazione burocratica, non c’è nessuna misura di sostegno economico a chi è rimasto senza lavoro. Si continua sulla traccia del lavoro fatto dai governi precedenti, traccia che però evidentemente era fallimentare.
Facciamo nostra la rabbia del coordinamento dei Comitati Terremoto centro italia: “Siamo molto delusi, ci aspettavamo un cambio di marcia dopo le promesse e le rassicurazioni dei mesi scorsi. Invece ci tocca constatare che nulla di concreto è stato fatto, né sul piano del sostegno economico né per la semplificazione burocratica. Avevamo chiesto chiaramente che si prendessero provvedimenti innanzi tutto per sostenere i terremotati rimasti senza lavoro, ad esempio dando loro la priorità nelle assunzioni nei concorsi pubblici. Una misura minima, e tra l’altro non onerosa: neppure questa è stata accolta. Se non ci sarà un cambio di passo non ci resterà che prendere atto che anche questo governo, come i precedenti, non ha intenzione di ascoltare le nostre richieste, e comportarci di conseguenza”.
Ai terremotati garantiamo il nostro pieno e totale sostegno, come da due anni a questa parte stiamo facendo.
Non vi lasceremo soli.

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

governoterremoto

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il Fentanyl e la dolorosa condizione umana

Il dilagante consumo di fentanyl negli Stati Uniti rappresenta certamente «un dramma americano», come si legge negli ultimi due anni sui quotidiani

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quando tagliava l’erba risparmiava i fiori. Le parole della madre di Stefano

Sono rimasta molto colpita dall’enorme affetto che in questi giorni tutti mi hanno dimostrato e voglio ringrazio tutti. Il legame con Stefano era totale, in simbiosi, a lui avevo trasmesso tutto, purtroppo anche le mie allergie, i problemi di tiroide.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stefanino Milanesi, una vita per la lotta

Uno dei più noti compagni e protagonisti delle lotte comprese tra gli anni Settanta e quelle odierne del popolo NoTav se n’è andato, improvvisamente.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Ste, che la terra ti sia lieve

Se ne è andato Stefano, compagno, No Tav. Come redazione di InfoAut ci uniamo al ricordo del movimento No Tav ed esprimiamo tutta la nostra vicinanza ed affetto ad Ermelinda, ai compagni ed alle compagne che hanno condiviso le piazze, le strade ed i sentieri di montagna con Stefano.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Giocate, giocate! L’azzardo del Governo

Il gioco d’azzardo nel nostro Paese non conosce crisi e la crescita del gioco online sembra sempre più inarrestabile. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Roma: morta a 75 anni Barbara Balzerani

In carcere e poi fuori la Balzerani ha riletto a lungo la storia – personale e collettiva – degli anni ’70 e ’80, attraverso molti incontri pubblici, prese di posizione e soprattutto con numerosi libri.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano 2-3 marzo 2024: assemblea nazionale dei movimenti per il diritto all’abitare

La fase economica, sociale e politica che stiamo vivendo racchiude in sé tutte le contraddizioni che il sistema capitalistico porta in seno.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Askatasuna: siamo ancora qua… eh già!!

Prendiamo parola a seguito dell’inizio del percorso di co-progettazione che porterà il pian terreno e il giardino del centro sociale a diventare bene comune.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Askatasuna: “Così è, ci pare”

Abbiamo aspettato qualche giorno prima di prendere parola davanti alla delibera sull’Askatasuna emessa dal Comune di Torino. Fatecelo dire, le reazioni scomposte a cui abbiamo assistito ci hanno fatto ridere sotto e sopra i baffi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Askatasuna: “Così è, se vi pare”

“Apriamo spazi al quartiere per i bisogni collettivi!” così 27 anni fa scrivevamo su uno striscione il giorno in cui in tante e tanti occupavamo il Centro Sociale Askatasuna.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Marcia popolare No Tav: venerdì 8 dicembre Susa-Venaus.

Da sempre l’8 dicembre per il Movimento No Tav è un momento di ricordo della grande giornata di lotta e resistenza del 2005 ma è soprattutto uno sguardo che dal passato volge al futuro per continuare la battaglia contro il progetto del treno ad alta velocità Torino Lione.

Immagine di copertina per il post
Formazione

2-3 ottobre, governo e Meloni non siete i benvenuti!

Riprendiamo il comunicato studentesco sulla due giorni di mobilitazione tenutasi a Torino in concomitanza con il Festival delle Regioni. Ieri il corteo partito dalle scuole superiori ha contestato il ministro dell’Istruzione Valditara, mentre oggi la manifestazione ha contestato l’arrivo della premier Giorgia Meloni, per la prima volta in città, ed è stata più volte caricata brutalmente dalla polizia che ha causato diversi feriti tra i manifestanti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il governo Meloni ci ruba il futuro.

Di seguito pubblichiamo l’appello dell’ Unione Sindacale di Base per la manifestazione nazionale che si terrà a Roma il 24 giugno.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kurdistan: i guerriglieri rispondono agli attacchi turchi

Mentre l’esercito turco continuava i suoi attacchi contro le aree di guerriglia, i guerriglieri esercitarono il loro diritto all’autodifesa cinque volte, distruggendo un lanciagranate turco.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kurdistan: a meno di un mese dal sisma, nuovi attacchi turchi in Nord-Iraq e Siria

Meno di un mese dopo il violento terremoto che ha provocato oltre 51mila vittime accertate, più di 122mila feriti  e milioni di sfollati, l’esercito turco continua ad attaccare il movimento di liberazione curdo in nord-Iraq e nel nordest della Siria. Nonostante nella Turchia sud-orientale interi villaggi e quartieri siano stati cancellati dal sisma del 6 […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: manifestazione per la libertà del leader curdo Ocalan e a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma

“Il tempo è arrivato, libertà per Ocalan! Pace in Kurdistan!”, sono le parole d’ordine del corteo che ha sfilato sabato 11 febbraio a Roma e indetto da Rete Kurdistan, dall’Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia e dalla comunità curda in Italia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cemil Bayık: Non compiremo azioni militari a meno che lo stato turco non ci attacchi

Il co-presidente del Consiglio esecutivo della KCK, Cemil Bayık, ha dichiarato: “Fermare le azioni militari in Turchia, nelle metropoli e nelle città. Abbiamo deciso di non agire a meno che lo Stato turco non ci attacchi”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Terremoto: il punto della situazione tra Turchia, Kurdistan e Siria

Continua a salire il bilancio delle vittime del terremoto in Turchia e Siria: secondo le ultime stime sono stati raggiunti i 16mila morti, ai quali va aggiunto un numero mai precisato di dispersi e decine di migliaia di feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Terremoto in Siria e Turchia: la raccolta fondi di Mezzaluna Rossa Kurdistan

Il catastrofico terremoto ha avuto il suo epicentro a Gazantiep; qua e nelle zone limitrofe sono andati distrutti centinaia di edifici, compresi quelli storici, tra cui la Chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun e il castello di Gaziantep. Le abitazioni di moltissimə sono ridotte a un cumulo di detriti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sentenza shock terremoto de L’Aquila: la colpa è dei morti

Il tribunale civile taglia i risarcimenti per 29 vittime del terremoto: «Dormivano, incauti»