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Bologna, 1 maggio di lotta contro lo sfruttamento

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Circa cinquecento persone sono scese in piazza oggi a Bologna per rispondere all’appello del SI Cobas che intendeva costruire un primo maggio di lotta anche nella città emiliana.

Le parole d’ordine erano la lotta alla precarietà e allo sfruttamento, la rabbia per le centinaia di morti sul lavoro che si ripetono ogni anno, l’opposizione alle leggi che costruiscono le condizioni di sfruttamento per la forza-lavoro migrante. Non una festa del lavoro, ma una giornata di lotta che si aggiunge alle tante altre grazie alle quali un settore importante di forza-lavoro è uscita da dinamiche di relazioni industriali di tipo schiavistico, obbligando al rispetto della loro dignità.

Il corteo, composto principalmente da facchini del settore della logistica, operai e studenti universitari si è mosso per le vie del centro andando a sanzionare le sedi di supermercati come Pam e negozi come H&M, aperti anche nella giornata di oggi.

In piazza anche i compagni e le compagne del Laboratorio Crash e dei collettivi studenteschi ed universitari dell’antagonismo cittadino, che hanno sottolineato le trasformazioni in corso nel tessuto produttivo e sociale cttadino, a cavallo tra turistificazione, emergenza abitativa, precarizzazione delle esistenze.

Durante la giornata sono state colpiti diversi luoghi istituzionali. Sia sindacati confederali, con il lancio di uova alla sede centrale della CGIL di via Marconi, sia edifici governativi, con il passaggio sotto la Prefettura.

Ripartiti, il corteo si è recato su via Indipendenza, sanzionando le due sedi di Zara presenti nella via. Diverse decine di operai provenienti da Firenze hanno riportato infatti anche a Bologna le mobilitazioni in corso nello stabilimento di Reggello, dove la multinazionale spagnola sfrutta le sue maestranze con turni di lavoro infiniti, buste paghe illegali, mancanze nei pagamenti delle ferie.

Il corteo si è poi chiuso in piazza Otto Agosto rilanciando le mobilitazioni in ambito lavorativo necessarie per i prossimi tempi.

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