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Non c’è da cantar vittoria!

In risposta all’emendamento governativo sul nucleare‏


Art. 5.

(Abrogazione di disposizioni relative alla realizzazione di nuovi impianti nucleari)
1. Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche, mediante il supporto dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare.

Questa al momento è la sintesi dell’emendamento posto dal governo al decreto legge omnibus  che fa strillare da ieri pomeriggio i media sulla cancellazione del nucleare (trovate i allegato l’emendamento per intero). Intanto l’iter: oggi viene presentato al Senato, dopo il voto passa alla Camera. Dopo il voto della Camera viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Se era un decreto normale ci sarebbe voluto almeno 1 mese, trattandosi di modifica che può bloccare il referendum, accelerando possono metterci 2 settimane; diciamo che per il 15 maggio il Decreto è in Gazzetta; trattandosi di Decreto entro 60gg deve essere convertito in legge, pena decadenza o essere reiterato, si arriva al 15 luglio, ovvero a referendum effettuato: poiché lo scopo del governo è bloccare il referendum, forse  è sufficiente il Decreto per permettere alla Cassazione di decidere se mantenere o meno il referendum alla luce del contenuto del Decreto.

 

Se l’emendamento  rimane quello di cui sopra è solo il tentativo del governo di darla a bere agli elettori che si apprestano a votare SI all’80% contro il nucleare e per l’acqua bene comune, superando largamente il quorum al 65%.. In quanto si tratta SOLO DI UNA SOSPENSIONE TEMPORANEA DEL PIANO NUCLEARE – Legge 99/2009 – in attesa di tempi migliori, cessata l’eco dei tragici avvenimenti di Fukushima; lo dice esplicitamente Romani e l’insieme del governo Berlusconi che vuole evitare una sonora sconfitta che segnerebbe la fine del suo governo e delle leggi ad personam per non venire condannato.

Quindi non c’è da cantare vittoria finchè la legge non viene abrogata del tutto. Piuttosto c’è da procedere con ancora più speditezza nella campagna referendaria, smascherando questo pesante attacco e altri che il governo metterà in atto per far fallire il quorum.
Il Comitato Promotore del Referendum sul Nucleare con Di Pietro sostiene che l’emendamento sia una truffa: a loro per legge compete, una volta che il Decreto sia votato, di presentare le note in Cassazione avverse alla richiesta di soppressione del referendum  che il governo avanzerà.
A noi tutte/i compete la  protesta diffusa  per evitare di farci scippare il referendum contro il nucleare, attraverso i trucchi e le pastoie a cui ci ha abituato il governo Berlusconi.
Accentuiamo la mobilitazione, manteniamo e partecipiamo a tutte le scadenze previste nel 25° di Cernobyl – dal 23 aprile (cortei a Trino e Caorso), al 26/4 (Montalto e Civitavecchia), al 29/4 (Roma,  davanti sede nazionale Enel), ai 1° maggio in tutta Italia –  seguiamo gli eventi , rintuzzando i colpi di coda di un governo agonizzante.

Roma 20.4.2011            Coordinamento  Antinucleare salute ambiente energia

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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