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No Tav, è vendetta di Stato: 140 anni di condanne. Cariche a Bussoleno [IN AGGIORNAMENTO]

h 23,30: Tutti e 3 i No Tav fermati/e vengono rilasciati con denuncia a piede libero.

h.21,35 Corteo #notav si conclude e rilancia sull’assemblea popolare di domani sera. Pare che i fermi saranno rilasciati ma si attende conferma. A sarà dura!

h.21,15 Il corteo torna nuovamente verso il piazzale della stazione di Bussoleno al grido di “liberi tutti!”

h.21,10 I fermati risultano essere 2 giovani compagne di Torino e un compagno della Valle

h.21,05 I notav sono ripartiti in corteo dalla statale

h.21,00 Sono 2 i notav rilasciati. In statale prosegue il presidio per aspettare la liberazione degli altri 3

h.20,50 Alcuni dei fermati durante le cariche vengono rilasciati. Il blocco sulla statale continua

h.20,45 Confermati 5 fermi, due sulla statale e tre in autostrada

h.20,35 Situazione di stallo, i giornalisti riportano 5 fermati. I notav rimangono sulla statale dove nel frattempo è stato schierato l’idrante

h.20,25 Sono 4 i fermati, fanno tutti parte del Comitato di Lotta Popolare di Bussoleno. La statale rimane bloccata dai notav.

h.20,20 Diversi fermati durante le cariche in autostrada, almeno 3, rincorsi dalla polizia sull’autostrada

h.20,10 La polizia sgombera l’autostrada e insegue i compagni nei boschi. Compaiono gli idranti. Almeno un fermo.

h.20,05 La polizia spintona i notav fermi sulla statale. Fuochi d’artificio in autostrada e lancio di lacrimogeni da parte della polizia che rincorre i manifestanti

h.20,00 Mentre continua il fronteggiamento in statale un gruppo di notav occupa l’autostrada #sorpresa

h.19,45 Un numero sempre maggiore di celerini si schiera davanti al corteo impedendo il passaggio ai notav. Inizia il fronteggiamento.

h.19,00 Tango Down di Anonymous sul sito carceretorino.it!

h.18,30 Il presidio notav convocato davanti alla piazza della stazione di Bussoleno si muove in corteo

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Si chiude oggi con la sentenza di primo grado il maxiprocesso contro 53 No Tav accusati di aver preso parte alle grandi giornate di lotta e di resistenza del 27 giugno e del 3 luglio del 2011, rispettivamente lo sgombero della Libera Repubblica della Maddalena e il giorno dell’assedio al cantiere di Chiomonte.

Una sentenza che arriva al termine di un processo lungo, in cui gli avvocati della difesa sono stati impegnati per mesi a ricostruire la reale successione degli eventi e a contestualizzare quegli episodi all’interno della ventennale esperienza di lotta No Tav, scontrandosi però più volte col muro intransigente della Procura, che dal canto suo ha da subito fatto di tutto per creare un clima di tensione e di criminalizzazione attorno alle udienze (che si sono svolte quasi tutte nell’aula bunker del carcere delle Vallette), esasperando i toni e producendo falsità evidenti o prove raffazzonate a sostegno dei propri teoremi, fino ad arrivare alle richieste di condanne “esemplari” (e di pesanti risarcimenti) dello scorso inizio ottobre (a questo proposito alcuni commenti qui e qui).

Un processo tutto politico, in cui (assieme a quello che si è poi aperto nei confronti di Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò) si è palesato chiaramente il tentativo – fallito – inaugurato dall’ex procuratore Giancarlo Caselli di schiacciare e intimidire tutto il movimento No Tav tramite gli strumenti giudiziari; un processo da cui i due pm con l’elmetto Padalino e Rinaudo sono stati estromessi e allontanati per mano del Procuratore capo a pochi giorni dalle arringhe, per lasciare spazio alle colleghe Quaglino e Pedrotta, che certo non hanno messo in discussione la linea tenuta fin lì dalla Procura.

 

Qui le prime dichiarazioni di alcuni imputati subito dopo la sentenza:

Le considerazioni dell’avvocato La Macchia:

 

Di seguito riportiamo il commento a caldo di notav.info sulla sentenza, con la serenità e la consapevolezza di sempre che il movimento No Tav proseguirà sulla sua strada senza lasciare nessuno indietro ed è anzi pronto a scendere in piazza già da questa sera per ribadirlo.

Appuntamento alle 18 a Bussoleno nella piazza della stazione!

Qui invece gli appuntamenti dei prossimi giorni.

 

Si è consumata oggi nell’aula bunker del Carcere delle Vallette la vendetta dello stato ai danni del Movimento No Tav.

Il tribunale di Torino, per voce del giudice Bosio, ha condannato 47 dei 53 No Tav a più di 140 anni complessivi di galera e ad un risarcimento che supera il centinaio di migliaia di euro, per i fatti del 27 giugno e del 3 luglio 2011. In tutto sono 6 gli assolti.

Questa sentenza conferma per molti dei No Tav le richieste dell’accusa e per altri la pena addirittura supera quella richiesta dalla Procura.

Confermate quindi le accuse per i reati di lesioni, danneggiamento e violenza con minaccia a pubblico ufficiale e vengono riconosciute le aggravanti per utilizzo di armi, lancio di corpi contundenti, travisamento, lancio di pietre, bombe carte e raggi di segnalazione. Le pene sono più alte per i fatti del 3 luglio rispetto a quelle del 27 giugno.

Condanne pesanti quindi, che vanno a confermare il teorema accusatorio di una Procura che ha dettato regole e modi del processo al Tribunale il quale, assolutamente passivo e asservito ai poteri in gioco, ha permesso che tutta una serie di forzature e intimidazioni ai danni dei testimoni avvenissero, senza battere ciglio. Il giudice Bosio aveva voglia di andare in pensione e chiudere la carriera assecondando i soliti noti (potenti, amici dei potenti e amici suoi) e così ha fatto.

Un regalo che viene chiaramente fatto all’oramai pensionato Caselli ex-procuratore capo di Torino e ideologo di questa persecuzione ai danni del movimento No Tav. Tutta la sua corte, e quella che lui serve da una vita, saranno pronti a dire che avevano ragione e che giustizia è stata fatta (dopo tutte le batoste che si sono presi in quest’ultimo anno). Volevano una condanna pesante per poter agitare ancora una volta il feticcio del Nemico Pubblico No Tav ma si sa, la credibilità agli occhi dei più se la sono oramai giocata da un pezzo e noi la nostra strada non abbiamo mai smesso di percorrerla, dimostrando che abbiamo ragione da vendere e loro torto marcio.

Quasi due anni di processo con udienze a cadenza settimanale e la chiara volontà di sanzionare una volta per tutte le pratiche di lotta che il movimento ha saputo rendere patrimonio comune in questa valle, questo è il significato di questo procedimento che oggi si è andato a concludere.

Consapevoli di questo da subito abbiamo fatto uscire la nostra voce da quelle quattro mura spoglie sempre presidiate da ampi contingenti di forze dell’ordine, e lo abbiamo fatto a modo nostro, tutti insieme.

Abbiamo raccontato la storia del nostro movimento, con estremo orgoglio ed emozione, ripercorrendo quei giorni di lotta a partire dal 27 giugno 2011, quando in centinaia difendemmo la Libera Repubblica della Maddalena fino ad arrivare al 3 luglio, giorno in cui in decine di migliaia si è tornati in Clarea per assediare il fortino tirato su, alla bene e meglio, dai solerti servi dello stato.

In questi anni abbiamo continuato a ripercorrere quei sentieri, continuando a praticare la lotta nelle forme più disparate, adeguandoci al nemico che nel frattempo al posto del “fortino” ha costruito una caserma militare vera e propria.

Gli imputati e le imputate sono stati forti e coraggiosi per tutta la durata del processo, non si sono fatti intimidire ed insieme hanno affrontato quell’aula abitata da miserabili figure, senza fare un passo indietro anche a fronte delle più ardite minacce.

Questa condanna oggi viene data al Movimento No Tav tutto, perché dopo decenni ancora non abbassiamo la testa e continuiamo a lottare, forti della ragione e della volontà (mai negoziabile) di difendere la nostra valle e le nostre vite.

E’ la vendetta della stato alla nostra Resistenza e alla testardaggine che continuiamo a dimostrare, mettendo in discussione un sistema corrotto e ingiusto.

Ripartiamo da qui, senza alcun rimorso!

Solidarietà a tutti i condannati!

Ci vediamo alle 18 a Bussoleno, di fronte al negozio di Mario il barbiere (a pochi metri dalla stazione).

ps: in questo momento i No Tav stanno improvvisando un blocco di fronte al tribunale delle Vallette. Dalla serie…non ci fermerete mai!

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