InfoAut
Immagine di copertina per il post

La pizza al sabato. Lettera di Nicoletta Dosio

||||

A quest’ora in carcere sta passando il carrello della cena. Il sabato sera chi ha qualcosa sul conto-spesa può ordinare la pizza: un cartone di otto fette per otto-nove euro. E’ preparata dalla panetteria interna: niente di speciale, ma sempre meglio della sbobba scotta e maleodorante di strutto che regolarmente passa il convento.

Chi la compra, ne offre a chi non può comprarla, secondo una regola di solidarietà naturale e rispettata in una comunità che vive di antiche leggi non scritte, rigorose nell’imporre la tutela dei più deboli, il rispetto degli anziani e dei bambini, la condivisione con il compagno di cella delle poche cose che sono ammesse, quali il fornelletto da campeggio, un tegame e un pentolino, ceste di plastica dove riporre gli alimenti, i pacchi di cibi che i parenti portano da casa.

Grande è il consumo della plastica, l’unico materiale ammesso per piatti, bicchieri, posate, bottiglie: un mare di plastica non riciclata, che fa delle carceri una potente macchina dell’usa e getta e non solo di vite…

Chissà se altre detenute sono state scarcerate….Alla mia uscita c’è stata nella sezione la battitura di saluto: si sbatte contro il blindo lo sportello della finestrella-spioncino che di notte serve alle guardie per verificare la presenza delle recluse in cella.

Le mie compagne mi hanno lasciato un messaggio: di chiedere anche per loro il diritto alla salute, il che significa poter essere liberate, sfuggendo all’epidemia che sta già facendo vittime oltre le mura; ed anche di parlare di loro e di che cosa sia il carcere, di raccontare le loro storie, di pena più che di colpa.

Dietro le sbarre, nella convivenza forzata ma istruttiva, si impara a conoscere concretamente e ad odiare la sproporzione tra colpa e pena ed a capire come nella società che vogliamo non possa esserci posto per le prigioni.

Anche perché me lo hanno chiesto loro, rivendico il dovere di prendere parola per chiedere libertà per tutte e tutti, che nessuno debba aspettare forzatamente immobile e indifeso l’assalto del male.

………

Oggi domenica delle palme. Sono andata a rileggermi la storia di quel figlio di falegname che, sovversivo, finì in croce. In quelle pagine c’è la storia di tanti:

l’arrivo nella cittadella del potere, tra un tripudio popolare non destinato a durare;

la consapevolezza degli arresti imminenti, tanto che Yeshua avvertirà i compagni

Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così chi ha una sacca; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. La grande paura dei suoi compagni, i quali, incapaci di fronteggiare la repressione, lo l’abbandoneranno, ad uno ad uno.

Il processo senza difesa. La condanna a morte con l’accusa di sovversione: La morte da schiavo per chi aveva dichiarato che “ sarà più facile per una gomena entrare nella cruna di un ago che per un ricco entrare nel regno dei cieli”.

In tutte le celle del carcere, tra i pochi arredi, esiste il crocifisso: è il segno dell’espiazione, il monito di un potere che, attraverso il tempo, ha stravolto e addomesticato ai suoi fini quella memoria….. (Ah la croce come simbolo di guerra, dalle crociate fino ai cappellani militari, il crocifisso brandito sui roghi degli eretici e quello imposto nelle scuole e nei luoghi pubblici a sancire il privilegio dei patti lateranensi…. davvero, come ricorda Benjamin, “…neppure i morti saranno al sicuro dal nemico, se vince. E questo nemico non ha smesso di vincere”).

Ma, nella mia cella, della croce era rimasto solo il legno, l’uomo non c’era.

Forse è un epilogo differente della storia di sempre, forse non tutti i compagni se ne stanno nascosti, per sfuggire al potere che li bracca…e magari quel condannato è stato aiutato a fuggire e respira l’aria della primavera, libero ancora sul cammino delle lotte. Oppure, più semplicemente, a schiodare dal patibolo quel crocifisso è stato un altro condannato, come segno di ribellione e di pietas, da parte di chi la giustizia ingiusta l’ha provata e la vive quotidianamente sulla propria pelle.

Anche la libertà è un bene collettivo. Libere tutte e tutti!

Da Osservatorio Repressione

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

carceriNicoletta Dosiono tav

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Congo: la maledizione del cobalto

Quando Roger Milolo ha lasciato la sua città natale al confine tra la Repubblica Democratica del Congo (RDC) e lo Zambia per lavorare come operatore in una miniera di cobalto, sperava che la sua sarebbe stata una storia “dagli stracci alla ricchezza”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Gavio e ndrangheta. Le mani dei boss del cemento su TAV ed autostrada

Facciamo il punto su quanto emerso finora dall’indagine Echidna che ha scoperchiato il vaso di pandora dei rapporti tra politica, criminalità organizzata e imprenditori in Piemonte nel segno del cemento.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

I giorni delle canaglie

Questi primi di aprile sono giorni in cui si torna a parlare delle collusioni fra personaggi legati alla malavita, politici locali e imprese che gestiscono gli appalti per lavori direttamente o indirettamente legati alle grandi opere in Piemonte: sono i giorni delle canaglie.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bologna: un “mondo a parte” che non si lascerà mettere tanto facilmente da parte

Breve reportage sulla grande assemblea che si è tenuta l’altro ieri al parco Don Bosco: centinaia le persone accorse dopo il rilascio senza misure cautelari del diciannovenne arrestato la notte prima.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Francia: sostegno alle 17 persone arrestate dalla polizia antiterrorismo in seguito alla campagna di azione nazionale contro il mondo del cemento

Lunedì 8 aprile, 17 persone sono state arrestate in Normandia e nell’Ile de France in un’operazione condotta dalla Sottodirezione antiterrorismo. Alcuni di loro sono stati portati nella sede di Levallois-Perret e potrebbero rimanerci per 96 ore.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

PFAS: tre domande per capire ogni cosa sugli inquinanti eterni

I PFAS sono oggetto di una proposta di legge ambientale esaminata il 4 aprile. Questi inquinanti eterni, onnipresenti nei nostri prodotti di consumo, sono tossici per l’uomo.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TAV = Mafia. Nuove prove del coinvolgimento della ‘ndrangheta nel TAV Torino – Lione.

Negli scorsi mesi è venuta fuori, come succede ciclicamente, una polemica bipartisan sulla scritta che svetta sul Musiné all’ingresso della valle che recita TAV = Mafia. Oggi veniamo a conoscenza attraverso una notizia apparsa sul tg regionale che esistono nuove prove del coinvolgimento delle ‘ndrangheta nelle opere propedeutiche al TAV Torino – Lione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bologna: giovane aggredito e picchiato dai Carabinieri al Parco Don Bosco.

Nella “democratica Bologna” tre volanti dei carabinieri aggrediscono e picchiano un giovane all’interno del parco Don Bosco.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No Ponte: partono gli espropri.

In questi giorni sui giornali locali e nazionali sono state pubblicate le liste delle procedure per l’esproprio delle aree interessate alle opere anticipate per la realizzazione del ponte sullo Stretto.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Un anno dopo Sainte-Soline: solidarietà, rabbia e gioia per le strade di Nantes

Un anno fa, decine di migliaia di noi hanno marciato in mezzo ai campi delle Deux-Sèvres contro i megabacini, e siamo rimasti intrappolati dalla repressione militare, intrappolati sotto il rombo delle granate sparate a migliaia.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

VOI SETTE, NOI 99%

Dentro la Reggia di Venaria dal 28 al 30 aprile ci saranno i ministri delle 7 potenze mondiali a parlare di transizione ecologica ed energetica. A Torino si sta costruendo un percorso di avvicinamento che vede coinvolti comitati, associazioni ambientaliste, collettivi studenteschi e giovanili, realtà ecologiste.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stefanino Milanesi, una vita per la lotta

Uno dei più noti compagni e protagonisti delle lotte comprese tra gli anni Settanta e quelle odierne del popolo NoTav se n’è andato, improvvisamente.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Ste, che la terra ti sia lieve

Se ne è andato Stefano, compagno, No Tav. Come redazione di InfoAut ci uniamo al ricordo del movimento No Tav ed esprimiamo tutta la nostra vicinanza ed affetto ad Ermelinda, ai compagni ed alle compagne che hanno condiviso le piazze, le strade ed i sentieri di montagna con Stefano.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Fogli di Via in Val Susa: fino a che punto è lecito tacciare di pericolosità sociale persino chi…non c’era?

Questa volta parto dalle conclusioni, tiro le somme senza scrivere gli addendi, arrivo subito alla sintesi.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Tribunale di Torino: conferenza stampa sulla sorveglianza speciale di Giorgio

Questa mattina, alle ore 12.30 davanti al Tribunale di Torino, ci sarà una conferenza stampa sul tema della sorveglianza speciale. In particolare, riguardo l’accanimento giudiziario nei confronti di Giorgio Rossetto, militante di area automoma e No Tav della prima ora.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Lavori pericolosi in Valsusa

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da notav.info