Centrali a Carbone, le mobilitazioni ignorate dai mass media
“Negli Stati Uniti – ricorda il Wwf – si è calcolato che ogni anno 13.200 morti siano dovuti agli effetti delle emissioni di gas inquinanti delle centrali a carbone. Le centrali a carbone, infatti, sono fonte di un cocktail micidiale di inquinanti, tra cui nichel, cadmio, piombo, mercurio, cromo, arsenico, fluoro, cloro e loro composti. Sono anche tra le principali cause delle piogge acide. Gli impatti di queste sostanze sul territorio hanno anche pesanti ripercussioni economiche per settori quali l’agricoltura, la pesca, il turismo e persino per il valore delle proprietà”. “Benchè l’uso del carbone nel mondo sia in aumento a causa del prepotente sviluppo delle economie emergenti (Cina e Indi innanzi tutto), questi Paesi – sottolinea il Wwf – stanno adottando provvedimenti per limitare le proprie emissioni”. La Cina non permetterà che le proprie emissioni pro capite di CO2 raggiungano i livelli di quelle degli Stati Uniti ha dichiarato lunedì scorso Xie Zhenhua, vice presidente della commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme. Ma anche gli Usa stanno invertendo la rotta: il Sierra Club ha calcolato che dal 2000 ben 152 centrali a carbone sono state chiuse o ne è stata impedita l’apertura.
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