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Briser les frontières: centinaia da Claviere a Monginevro per la libertà di movimento

Luca Perino|Luca Perino|Luca Perino|Luca Perino||||

Centinaia di persone alla marcia da Claviere a Monginevro in solidarietà con i migranti che tentano il passaggio verso la Francia, contro le frontiere e per la libertà di movimento.

“Briser les frontières”: spezzare le frontiere, queste le parole d’ordine con le quali era stata convocata l’iniziativa che si è svolta ieri al confine italo-francese. Una marcia nata dalla rete di solidarietà che si è creata attorno ai migranti, sempre più numerosi, che in queste settimane tentano il passaggio dall’Italia alla Francia attraverso le Alpi, in particolare dal Colle della Scala, il valico valsusino che partendo da Bardonecchia arriva oltralpe. Una rotta pericolosa (soprattutto in questo periodo di freddo rigido e nevicate abbondanti) in cui ogni giorno decine di persone rischiano la vita a causa di un’Europa che moltiplica le proprie barriere e che ha reso impraticabili altri punti di passaggio, primo fra tutti quello di Ventimiglia. E proprio a Ventimiglia ieri il sistema delle frontiere ha ucciso ancora: un migrante è morto folgorato nel tentativo di passare il confine aggrappato al tetto del treno che arriva in Francia. Sarebbe già il quinto caso dall’inizio del 2017, ma la lista dei migranti che perdono la vita in circostanze che non hanno nulla di incidentale ma sono diretta conseguenza di questo sistema è tristemente più lunga.

La marcia solidale di ieri è partita nella tarda mattinata da Claviere e si è snodata sui sentieri innevati aggirando i blocchi della polizia italiana e della gendarmerie francese per oltrepassare il confine tra i due paesi rivendicando libertà di movimento per tutte e tutti. Un serpentone di centinaia e centinaia di persone che al loro arrivo al Monginevro hanno trovato ad attenderle compagn* e attivist* francesi che si erano mobilitati dall’altro lato del confine. Diverse le bandiere No Tav che sventolavano nel corteo: un movimento che non solo ha dimostrato da sempre solidarietà e attenzione verso ciò che accade sul proprio territorio, ma che nell’opposizione a un’opera inutile e dannosa portata avanti in nome della circolazione di merci e capitali riconosce la battaglia per la libertà di movimento delle persone e per la possibilità di attraversare l’Europa senza rischiare la vita in rotte pericolose.

Un’iniziativa partecipata e visibile che ha portato nel centro del turismo invernale la realtà di quanto accade ogni giorno su quegli stessi sentieri; una marcia che ha varcato il confine italo-francese per rompere con una quotidianità fatta di controlli e respingimenti, in uno dei tanti angoli d’Europa in cui frontiere e confini rappresentano un dispositivo da abbattere.

 

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