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Sgombero di una casa popolare a Torrevecchia, il quartiere non resta a guardare

(Leggi anche: “Guardando l’incendio di Milano dal Bronx”)

Questa mattina il “Bronx”, quartiere popolare su via di Torrevecchia, periferia Nord Ovest di Roma, si è svegliato alle 7.00 di mattina con l’arrivo delle forze dell’ordine che dovevano effettuare lo sgombero della signora Antonietta e della sua Famiglia.

Le forze dell’ordine si sono da subito dimostrate indisponibili a ogni forma di dialogo e hanno inizato l’esecuzione dello sgombero dell’alloggio ATER, che Antonietta occupava in attesa di regolarizzazione da oramai 8 anni, spingendo via il picchetto organizzato dai compagni dello sportello casa della vicina occupazione di Valle Ri. fiorita.

La tensione si fa alta già da subito quando la sorella di Antonietta nel tentativo di raggiungere l’abitazione sotto sgombero cade a terra battendo la testa dopo essere stata violentemente strattonata dalla polizia presente sul posto. Nell’arco di circa un’ora, mano a mano che la notizia si andava diffondendo il presidio solidale si andava ingrossando di molti abitanti, occupanti o assegnatari, del quartiere. A quel punto il presidio si è spostato nei pressi dell’incrocio con via di Torrevechia dove alcuni degli abitanti del quartiere, soprattutto donne, hanno improvvisato dei blocchi stradali bloccando le macchine con i loro corpi e rovesciando alcuni cassonetti di cui almeno uno è stato dato alle fiamme. Mentre il presidio si ingrossava ulteriormente, altri cassonetti venivano aggiunti alle barricate improvvisate e due ragazzi riuscivano a salire sul tetto del palazzo nel tentativo di fermare lo sgombero.

La tensione è nuovamente salita quando un gruppo di donne si è staccato dal blocco stradale e ha tentato di tornare davanti all’appartamento sotto sgombero venendo respinte da un cordone di celere. Rimossi i blocchi il presidio si è spostato nei pressi del camion dei traslochi che stava caricando i mobili per liberare la casa tentando prima di rallentare le operazioni di carico del camion e poi la partenza. Partenza sofferta del mezzo che solo dopo un paio d’ore è riuscito a partire definitivamente dopo che la polizia ha rimosso, con molti spintoni e una breve carica, i cassonetti nuovamente posizionati in mezzo alla strada dagli abitanti. Durante questa maldestra operazione dipartenza una donna è stata travolta dal camion dei trasporti, oramai guidato da un poliziotto poiché abbandonato dall’addetto ai lavori, ed è stata portata di urgenza al policlinico Gemelli. Grande assente della giornata è la politica istituzionale che dimostra definitivamente la propria impotenza di fronte ai bisogni reali della popolazione romana. Chiara è la volontà di affrontare l’emergenza abitativa solo con l’utilizzo della “forza pubblica” e con l’esercizio della violenza. Una violenza non solo fisica, ma anche psicologica, che incombe su chiunque senta sulla propria testa di poter perdere da un momento all’altro la casa in cui ha sempre vissuto. Assente anche l’Unione inquilini a cui la famiglia ha pagato più di una tessera senza mai ricevere un concreto aiuto.

Dopo la partenza del camion il presidio si è trasformato in una assemblea che ha convocato un presidio sotto il municipio per domani alle 13. Si dice che saranno 8000 gli sgomberi di case popolari occupati “abusivamente” in tutta Roma ed una sola cosa è chiara che nessun partito e nessuna istituzione farà niente per tutelare la popolazione che in questa case ci abita. Solo organizzandoci insieme, dal basso, possiamo trovare le inaspettate combinazioni che possano realmente bloccare sfratti e sgomberi.

 

SOLO INSIEME RESISTERE è POSSIBILE!

da Casaxtutti

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