InfoAut
Immagine di copertina per il post

Midterm USA: nessuna sorpresa

||||

Prime considerazioni sul voto americano di midterm.

I Democratici hanno riconquistato la maggioranza alla Camera, mentre i Repubblicani hanno mantenuto quella al Senato. E’ questo il risultato delle elezioni di midterm americane, più importanti di altre volte poiché test sulla presidenza Trump a due anni dalla sua per molti inaspettata elezione.

I democratici avranno il controllo dei lavori dell’assemblea legislativa e potranno eventualmente anche avviare (ma non concludere, causa mancata maggioranza al Senato ) le procedure di impeachment verso Trump. Quest’ultimo manterrà però il potere di nomina di alcuni ruoli-chiave in ambito governativo, come ad esempio la Corte Suprema dove recentemente è stato eletto Brett Kavanaugh nonostante le accuse di violenza sessuale che gli erano state rivolte da una donna in un dibattimento che è stato tra gli elementi più discussi della campagna elettorale.

Proprio questo è un primo dato: non c’è stata un’ondata di sostegno femminile ai Democratici, o quantomeno è stata fortemente limitata. L’elettorato femminile che ha votato Trump sembra averlo riconfermato, dimostrando ancora una volta che l’economia domina sulle politiche identitarie al momento del voto. Le quote di sostegno ai Dem da parte di donne, giovani, minoranze etniche sono cresciute rispetto al 2016 ma non al punto di poter parlare di un vero e proprio processo mobilitativo.

E’ proprio l’economia ad aver probabilmente assicurato a Trump i voti necessari: in questo momento i dati sulla disoccupazione sono ai minimi storici e per la finanza le cose non sono mai andate così bene in termini di profitti, a dieci anni dalla crisi globale. Il tycoon, che proprio sul riportare il lavoro in America ha costruito la sua vittoria del 2016 e questa campagna elettorale, ha puntato tutto su questo tema e sull’ostilità manifesta verso stati come la Cina e l’Iran, contro cui sono appena state reimposte le sanzioni cancellate nel 2015 con l’accordo sul nucleare.

Sul lungo periodo però, le previsioni sull’economia Usa sono fosche, sia per le conseguenze della guerra commerciale con la Cina, sia per gli effetti di lungo periodo dei tagli alle tasse per quanto riguarda il debito del paese, sia per i tagli al welfare per le fasce medio-basse della popolazione effettuati nei primi due anni di governo, che ne ridurranno probabilmente la propensione al consumo.

Su questo il fatto che uno Stato come il Michigan, che ospita la “Motor City” Detroit, sia tornato ai Dem può essere visto come un primo segnale della disillusione verso le politiche di Trump sul lavoro e sul ritorno della produzione manifatturiera negli Stati Uniti. Quella di Trump in questi due anni è stata una bolla in ambito economico che non è detto duri fino al 2020. Su questo dato probabilmente si giocherà la prossima campagna elettorale.

Inoltre la differente guida tra le due camere rallenterà l’azione di governo di Trump nei prossimi due anni, per quanto in passato chi si è trovato in questa situazione abbia sempre descritto gli avversari come “ostruzionisti” provando a scaricare la colpa dell’inazione. Dall’altra parte infatti molte figure del rinnovamento democratico hanno perso elezioni che si pensava potessero essere loro appannaggio in stati come ad esempio la Florida. E Trump senza dubbio è riuscito a mobilitare la sua base, assicurandosi la tenuta al Senato e evitando ogni prospettiva di “onda blu”.

Lo scenario sembra dunque non aver riservato nessuna particolare sorpresa, in un contesto globale dove da un lato l’ondata trumpiana prende forza con l’elezione di Bolsonaro in Brasile, dall’altro le convulsioni dei pro-Brexit iniziano a gettare luce sul consenso popolare alle dinamiche di isolazionismo e protezionismo. Prossima tornata elettorale rilevante per capire le tendenze a livello globale, le elezioni europee del 2019.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

midtermtrumpUsa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brasile: la questione dei terreni e l’influenza politica nelle zone delle milizie hanno motivato l’assassinio di Marielle Franco

Secondo il documento, i fratelli Brazão decisero di assassinare Marielle Franco perché si opponeva alla votazione del Progetto di Legge (PL) 174/2016, di cui era autore Chiquinho Brazão, allora consigliere.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello dei lavoratori palestinesi per la Giornata della Terra. Lottiamo per la nostra terra e per la nostra libertà

Il 30 marzo in Palestina è il Giorno della Terra, che ricorda i caduti negli scontri del 30 marzo 1976 quando l’esercito israeliano inviò le proprie forze in tre paesi (Sachnin, Arraba e Deir Hanna) allo scopo di reprimere le manifestazioni che ebbero luogo a seguito della decisione delle autorità israeliane di espropriare vasti terreni agricoli. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Russia, l’ISIS e lo scacchiere della Jihad internazionale

La Russia è da tempo nel mirino dell’Isis e il gravissimo attentato di Mosca ne è la conferma. L’Isis, nonostante la sconfitta del Califfato nato tra Siria e Iraq, continua ad essere forte nel Caucaso, nel cosiddetto Khorasan e in Africa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

In Italia stanno sbarcando molti mezzi militari americani

La denuncia dei portuali del Collettivo Autonomo dei Lavoratori Portuali (CALP) di Genova

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: dopo le cariche all’inaugurazione dell’anno accademico, occupato il rettorato

Occupato il rettorato dell’Università di Bologna. L’iniziativa si inserisce all’interno della “Israeli Genocide Week”, settimana di solidarietà e mobilitazione nelle Università contro il genocidio in corso a Gaza, promossa dai Giovani Palestinesi d’Italia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Un’altra provocazione di Milei che annuncerà un indulto per i genocidi

Il presidente Javier Milei, su richiesta della sua vicepresidente Victoria Villarruel, ha deciso che il prossimo 24 marzo concederà un indulto a tutti i militari genocidi

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Misure cautelari per tre militanti di Antudo per un sanzionamento alla Leonardo SPA. Repressione su chi fa luce sulle fabbriche di morte e le guerre in atto

Ieri mattina la Questura di Palermo ha eseguito tre misure cautelari, due obblighi di firma e una custodia cautelare in carcere per tre militanti di Antudo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: “UNIBO complice del genocidio. Stop accordi con Israele”. La polizia carica il corteo per la Palestina

Centinaia di studentesse e studenti in corteo per le strade di Bologna mentre si svolge l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università felsinea alla presenza della ministra Bernini.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il senato accademico di Unito blocca il bando Maeci sugli accordi di cooperazione con le università sioniste

Riceviamo e ricondividiamo il comunicato del CUA di Torino sul blocco del senato accademico dello scorso martedì. IL SENATO ACCADEMICO DI UNITO BLOCCA IL BANDO MAECI SUGLI ACCORDI DI COOPERAZIONE CON LE UNIVERSITÀ SIONISTE Ieri, dopo ore passate in presidio al rettorato dell’università di Torino, dopo mesi di mobilitazione, è stata ottenuta una prima vittoria: […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: Israele all’attacco dell’ospedale Al Shifa, di Rafah e di Jabalya. Picchiato in carcere Marwan Barghouti.

Palestina. “A Gaza 150 strutture dell’Unrwa sono state distrutte, 400 addetti sono stati uccisi e più di 1.000 feriti. Israele ha inoltre arrestato diversi dipendenti e li ha maltrattati, mentre civili e bambini continuano a morire e la fame aumenta”.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Macron, à la guerre!

Il presidente francese si lancia in dichiarazioni apparentemente scomposte sulla guerra russo-ucraina, palesando lo “spirito dei tempi” di una parte delle elites europee. Il tronfio militarismo da prima guerra mondiale ci avvicina al disastro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Washington ha silenziosamente inondato Israele di armi utilizzate per la Pulizia Etnica di Gaza

Mentre la Casa Bianca finge pubblicamente di essere preoccupata per l’assassinio di massa di civili palestinesi da parte di Israele, negli ultimi cinque mesi il Pentagono ha fornito decine di migliaia di bombe usate per radere al suolo la Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Guerre, decoupling ed elezioni negli USA. Intervista a Raffaele Sciortino

Le prospettive del conflitto sociale saranno sempre più direttamente intrecciate con le vicende geopolitiche mondiali, con l’evoluzione delle istanze che provengono da “fuori” e dunque anche con la tendenza alla guerra scaturente dall’interno delle nostre società

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Biden e le tensioni con il Texas

In queste ultime settimane, negli Stati Uniti la tensione intorno alla questione migranti e’ tornata alle stelle.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Costante trumpista: la guerra civile latente negli Stati Uniti

In molti avevano creduto che dopo i fatti di Capitol Hill il trumpismo come fenomeno politico sarebbe stato archiviato, presentandosi al limite nelle forme di un estremismo suprematista tanto più radicale quanto residuale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Logistica di guerra: l’idea di difesa degli USA

I bombardamenti guidati da USA e Gran Bretagna in Yemen contro gli Huthi vengono spacciati dalla Nato come “difensivi”. Ma cosa difendono e per chi?

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

USA e Gran Bretagna attaccano lo Yemen. Navi, sottomarini e aerei colpiscono la capitale e le città portuali

Le forze Houthi hanno fatto sapere che i bombardamenti di Stati Uniti e Gran Bretagna hanno ucciso 5 persone e ferito altre 6. I raid sono stati 73 e hanno colpito 5 regioni dello Yemen controllate dagli Houthi.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Per capire l’ascesa dell’estrema destra bisogna partire dai media

Processi di normalizzazione e sdoganamento nei media della politica di estrema destra dipendono dai media mainstream, più che dall’estrema destra stessa