InfoAut
Immagine di copertina per il post

Ma…?

||||

Per trenta anni, noi occidentali, abbiamo vissuto dentro una credenza vastamente e profondamente condivisa per la quale il mondo doveva smetterla di frazionarsi in stati egoisti. Molto male proveniva dallo Stato. L’egoismo delle nazioni, i nazionalismi, i confini, la società non aperta, l’odio ideologico, il fascio-nazismo. Soprattutto, il frazionamento statuale impediva il venirsi a formare e liberamente funzionare dell’infrastruttura che unica ci avrebbe dato benessere, futuro, pace: il mercato.

di Pierluigi Fagan da Sinistra in Rete

Chi sapeva del mondo guardava con ironica compassione quelle frange di diseredati che cianciavano contro la “globalizzazione”, invidiosi dell’altrui competenza e merito nel sapersi destreggiare in un gioco che non sapevano giocare perché inetti. Eh sì, purtroppo è la dura legge della natura, la sopravvivenza del più abile e chi non aveva certe abilità era comprensibile provasse a lamentarsi del gioco invece che capire di non esser in grado di giocarlo accettando la propria minorità manifesta.

Costoro erano gli stessi che ti guardavano con altezzosa commiserazione perché eri perplesso davanti i peana sulla smaterializzazione del mondo. Mentalità antiche erano ancora lì con ferro, nickel, petrolio, grano ed altre orribili materie materialiste, non capendo la bellezza eterea della smaterializzazione: bit, info, data, idrogeno (si vabbè è materia, ma gassosa), skill, empowerment, human capital, keep in touch, just in time, studia l’inglese che altrimenti sei fuori dai giochi, ignorante bavoso neandertaliano fuori luogo in un mondo di sapiens che esprimevano la loro naturale élite di sapiens-sapiens.

Gli stessi erano poi quella massa di ispirati risvegliati che s’erano di recente accorti del Grande Problema Climatico. Per cinquanta anni avevano definito chi di quel problema si corrucciava degli “abbracciatori di alberi”, ma poi s’erano ravveduti ed avevano loro abbracciato la causa verde come unica salvezza di un mondo altrimenti destinato alla catastrofica rovina, l’estinzione umana.

Poi un bel giorno del tardo febbraio del 2022, tutto ciò scompare di colpo, magicamente, la storia svolta ad angolo retto e nessuno più si volta indietro a guardare cosa c’era prima, da dove si veniva, qual era la diritta Via che s’era smarrita.

Ma quale globalizzazione? Cosa vuoi fare affari con i barbari, gli autocrati, i cinesi, i nemici della democrazia, gli illiberali? Qui c’è da difendere i valori diamine! No stupido, non i valori della borsa, i valori dei principi!

Ma quale smaterializzazione imbecille! Ma non ti chiedi mai di cosa diavolo è fatta la tua vita? Ma non ti accorgi quanto ferro, nickel, grano è necessario per vivere a te che in fondo sei solo un animale con lo smartphone? E ti sei domandato di cosa diavolo è fatto uno smartphone oltreché data, bit, like, Instagram e musica gratis? E cosa pensi che queste materie le trovi gratuite e disponibili nel “mondo grande e terribile”? O pensi che per averle dobbiamo sottoporci ai ricatti dei “barbari, autocrati, cinesi, nemici della democrazia, illiberali?”. Certa gente è proprio idiota, non capisce.

Che poi è la stessa che non capisce che non si possono sacrificare i propri valori per un metrocubo di gas e i valori vanno difesi coi sacrifici, a costo di tornare al carbone, all’atomo, magari andiamo a far legna così facciamo anche esercizio e ci teniamo in forma.

Ci sono due costanti in questo breve filmato delle nostre vite.

La prima è l’ineffabilità con cui gli stessi che per trenta anni dicevano il “tutto” ora dicono l’esatto contrario di quello stesso “tutto”. Li vedi trasformati ma è un attimo, una increspatura della percezione. Erano sorridenti e fiduciosi di futuro, ora sono arrabbiati e frustrati perché tu non capisci che la pace si ottiene con la guerra. Sono improvvisamente isterici perché vedono tremendi rischi per le essenze della nostra civiltà di cui si sono autoeletti “guardiani” e tu non li segui. Lo stato è bene, armato è meglio! Il nazionalismo è giusto, è diritto sacrosanto di auto-determinazione dei popoli e va difeso con la spada. Nazi-fascisti? Vabbè ma sono pur sempre difensori dell’Occidente. Confini aperti? Ma sei pazzo? Cortine di ferro, muri, valloni, cavalli di frisia se necessario, civiltà di qua, barbari di là. Cosa? Libertà di parola? A chi? Al nemico? Ma se è nemico cosa vuoi parlare, ascoltare, discutere, devi solo picchiare, urlare, tagliargli la lingua.

Scadenti giornalisti di costume, frustrati critici televisivi, polemisti sulla qualunque purché si urli e si faccia rissa, uomini senza qualità, ora sono diventati grandi strateghi geopolitici, esperti di Relazioni Internazionali, filosofi dell’etica del pan per focaccia o drone suicida killer con chip AI, per antico carro armato made in URSS, fangoso, stupido nella sua cieca brutalità sovietica. Codice colore? Dallo squillante verde primavera e speranza al giallo e blu sebbene un tono di verde militare nella T-shirt sia di complemento.

La seconda costante del breve, ridicolo, se non tragico filmato dei nostri ultimi trenta e passa anni, è la stupidità.

La stupidità venne così definita dal grande C. M. Cipolla, uno dei pochi storici che si prese la briga di illuminare quella delicata transizione dal medioevo al moderno, andando a contare cose: armi, cannoni, legni, morti per epidemie, pidocchi, odori, medicine, spezie, monete, da usare per racconti storici basati su i numeri, con talvolta una sottile ironia davanti anche alla stupidità storica di chi, più che storico, in fondo è spesso solo un letterato scadente. La stupidità è: un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita.

Forse è per una sottile ed inconscia percezione della vasta e diffusa stupidità che molti, di questi tempi confusi ed incerti, odiano. Odiano la stupidità dell’altro, che sia neo-putiniano o pacifista o complessista o anti-occidentalista o multipolarista o non disposto a tagliarsi il gas per l’ideale superiore. Sono molto arrabbiati. Si capisce. Debbono odiare l’altro perché se si fermassero un attimo, se guardassero indietro a quello che pensavano e dicevano poco tempo fa, con quanta convinzione e veemenza sostenevano l’esatto contrario di quello che sostengono oggi, rimarrebbero lì con l’aria interdetta di ciò che nonostante gli sforzi affiora naturalmente alla coscienza. Quel “ma…?” che aprirebbe alla terribile consapevolezza: “ma vuoi vedere che quello stupido sono io?”.

E sì, la storia ha svoltato ad anglo retto ma dietro l’angolo c’è lo stesso stupido che eri prima. E questa è la Grande Costante della Storia: stupidi furbi che dominano stupidi scemi

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

guerranatorussiaTRANSIZIONE ECOLOGICAucraina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contestati i ministri della guerra al Politecnico di Torino

Riceviamo e ricondividiamo il comunicato del CUA di Torino sulla contestazione di ieri al convegno istituzionale tenutosi alla sede del Valentino del Politecnico. Ieri mattina un gruppo di student3 dell’Università di Torino ha contestato il convegno a porte chiuse che si è tenuto al castello del Valentino su tecnoscienza e intelligenza artificiale, con ospiti di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Milano: 25 Aprile con la resistenza palestinese

Milano – Per un 25 Aprile con la Palestina, Piazza Duomo h. 13:30.
La Resistenza non è soltanto memoria, ma è oggi. Palestina libera!

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: i Me`phaa di Tilapa creano sistema di giustizia a difesa del loro territorio

Il popolo Me`phaa di Tilapa, Guerrero, ha presentato il proprio sistema di giustizia denominato Sicurezza di Protezione Territoriale Indigena (Serti), per “difendere il territorio da una prospettiva indigena, olistica e integrale”, di fronte alle minacce di progetti minerari, saccheggio territoriale e controllo dei gruppi del crimine organizzato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Protezione Civile: 2.000 palestinesi scomparsi a seguito del ritiro delle forze israeliane da alcune aree di Gaza

La Difesa civile della Striscia di Gaza ha rivelato in un comunicato divulgato domenica che circa duemila palestinesi sono stati dichiarati dispersi in varie aree dell’enclave dopo il ritiro delle forze di occupazione israeliane (IOF) da esse.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un documento trapelato dal New York Times su Gaza dice ai giornalisti di evitare le parole: “Genocidio”, “Pulizia Etnica” e “Territorio Occupato”

Nel mezzo della battaglia interna sulla copertura del New York Times riguardo la guerra di Israele, i principali redattori hanno emanato una serie di direttive.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

USA per la Palestina: dipendenti Google licenziati e studenti alla Columbia University sgomberati dalla polizia

Negli Stati Uniti proteste in corso a sostegno del popolo palestinese, per il quale diversi settori della società civile si sono mobilitati.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giornata di mobilitazione per il clima e a sostegno della Palestina.

Da Nord a Sud Italia questa mattina lo sciopero climatico lanciato da Fridays For Future ha riempito le piazze di giovani e giovanissimi che hanno ribadito le connessioni stringenti tra la devastazione dei territori e le guerre, rappresentando un forte grido in sostegno alla Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello alla mobilitazione in sostegno alla popolazione di Gaza ed alla resistenza palestinese

Ci appelliamo a tutt3 coloro che vogliono sostenere la resistenza del popolo palestinese per difendere una prospettiva universale di autodeterminazione, uguaglianza, equità e diritti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attacco iraniano a Israele: quali conseguenze per il Libano?

Lo Stato ebraico potrebbe intensificare la lotta contro Hezbollah, ma secondo gli esperti una guerra aperta sul territorio libanese è improbabile.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: il popolo mapuche convoca una marcia a Temuco contro un megaprogetto elettrico

Viene convocata anche per chiedere la fine della promulgazione e dell’applicazione di leggi che cercano di fronteggiare i genuini processi di rivendicazione territoriale che comunità e Pu lof portano avanti in attesa della ricostruzione e liberazione nazionale mapuche.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Tamburini di guerra

Mentre gli stati continuano ad ammassare armamenti il tentativo di condizionamento dell’opinione pubblica sull’inevitabilità della guerra raggiunge nuove vette, tra giornalisti che lodano i benefici per l’economia dell’industria delle armi, propaganda nelle scuole e proposte politiche scellerate.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Congo: la maledizione del cobalto

Quando Roger Milolo ha lasciato la sua città natale al confine tra la Repubblica Democratica del Congo (RDC) e lo Zambia per lavorare come operatore in una miniera di cobalto, sperava che la sua sarebbe stata una storia “dagli stracci alla ricchezza”.

Immagine di copertina per il post
Culture

Quando il polemos si fa prassi

Majakovsky aveva paura che «una corona» avrebbe potuto «nascondere la sua fronte così umana e geniale e così vera» e «che processioni e mausolei» avrebbero offuscato la «semplicità di Lenin».

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Obbligati a produrre rifiuti e a devastare i nostri territori: il caso di Valledora.

Oggi il sistema ci impone non solo di essere consumatori di prodotti, ma anche produttori di rifiuti: senza tregua e senza alcuna possibilità di sottrarci a questo ruolo quotidiano obbligato, per quanto frugali cerchiamo di essere.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Verso il G7 Ambiente e Energia a Torino: assemblea informativa sul mercato energetico.

Da prima dello scoppio della guerra in Ucraina siamo sottoposti a un continuo rincaro sui prezzi dell’energia, in particolare sul gas.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Dal modello del supermercato al modello della biblioteca pubblica: la necessità di nuove utopie.

La transizione ecologica che viene proposta dall’alto è iniqua. Anche perché è iniqua – l’ecologia, per definizione, non lo è – non è una vera transizione ecologica.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

“Siamo dalla parte giusta della storia”. Luigi ci scrive dal carcere

Luigi ci scrive dal carcere. Pubblichiamo di seguito il testo.