InfoAut
Immagine di copertina per il post

La Furia Ultras a pochi metri dal Ministero degli Interni del Cairo

Tre cortei nella sola capitale hanno attraversato le strade della periferia e del centro, passando per Piazza Tahrir e fermandosi davanti alle mura costruite nelle vie intorno al ministero per contrastare le manifestazioni. Intonando lo slogan della giornata “Il popolo vuole giustiziare il federmaresciallo” i manifestanti hanno iniziato a buttare giu le mura mattone per mattone. Dopo poco i primi lanci di candelotti di gas lacrimogeni, le prime fucilate e gli scontri.

Difficile per il momento fare un primo bilancio dei feriti, alcune voci ancora da confermare parlano già di morti, ma è certo che l’intensità dello scontro è pari all’odio che divide le parti. In piazza ci sono gli ultras dell’al Ahly e dello Zamelek uniti come noi mai, ma c’è anche il Cairo rivoluzionario che vuole abbracciare i suoi ragazzi (come ripetono moltissimi twitt e le persone intervistate durante i cortei) all’indomani dell’efferata punizione con cui lo Scaf, l’autorità della transizione democratica egiziana, ha voluto colpire il braccio forte e generoso del movimento di Piazza Tahrir.

Tornano le barricate, le maschere antigas, le confezioni di ventolin, gli angeli delle motociclette (che portano al riparo i feriti più gravi), le ambulanze e gli ospedali da campo, ma torna anche la determinazione del movimento che da ore non sta retrocedendo di un passo per raggiungere l’obiettivo: il ministero degli interni che è ormai a pochi metri. Via Mohamed Mahmoud, che abbiamo conosciuto durante le insurrezioni d’autunno, è satura di gas. I testimoni sul posto stanno dichiarando che anche questa volta i gas che vengono sparati contro i manifestanti sono molto pesanti e simili a quelli al gas nervino utilizzati pochi mesi fa dalla polizia.

Intanto nei palazzi del potere cadono teste e rimbalzano le accuse con i Fratelli Musulmani che puntano il dito contro i lealisti di Mubarak definiti come responsabili degli scontri avvenuti allo stadio, lo Scaf ha fatto dimettere il capo della polizia e sembra essersi trincerato tra un nocomment ufficiale e dichiarazioni ufficiose che per alcuni analisti aumentano solo il torbido. L’opposizione rilancia le accuse contro il ministero degli interni dichiarando che da tempo gli Ultras dell’al Ahly avevano messo in conto la vendetta da parte della polizia per il loro ruolo da protagonisti nel movimento rivoluzionario.

Ma la verità più forte, come le pietre che vengono lanciate in queste ore contro la polizia, sembra essere quella della piazza che ricorda il valore altamente simbolico della giornata del 2 febbraio che in Egitto è sinonimo della Battaglia dei Cammelli. Esattamente un anno fa piazza Tahrir veniva attaccata da uomini a cavallo di cammelli e armati di spade e fucili. Secondo inchieste di movimento si trattava di un’operazione repressiva architettata dai lealisti di Mubarak e polizia politica. In quella occasione, in cui morirono o rimasero feriti molti egiziani, a distinguersi  per la prima volta nelle difesa della piazza furono proprio gli ultras dell’al Ahly che in quei primi giorni della rivoluzione egiziana insieme alla tifoseria dello Zamalek iniziavano a prendere parte alla lotta del movimento.

Quindi un simbolo e una congiuntura politica perfetta per far compiere un passo avanti alla reazione guidata dallo Scaf attaccando direttamente e indirettamente la prima fila del movimento rivoluzionario. Una sorta di ritorno esplicito e micidiale del regime contro la rivoluzione.

Eppure da ieri notte l’Egitto non si è fermato un solo istante. Tutti i club dell’al Ahly sparsi per il paese sono stati presidiati da ultras e solidali. Al Cairo la tifoseria dello Zamalek si è unita subito ai cori di rabbia e odio scanditi dagli amici dell’al Ahly. Alla stazione della capitale una folla gigantesca ha atteso fino a tarda notte che tornassero i reduci del massacro allo stadio. E da questa mattina manifestazioni ovunque, compresa Port Said i cui abitanti non ci stanno ad essere indicati come filo-governativi e hanno scandito slogan che denunciano l’operazione dello Scaf in cui in un modo o nell’altro sono rimasti coinvolti. Ad Alessandria i primi funerali dei ragazzi uccisi (tutti giovanissimi tra i 15 e i 35 anni) si sono tramutate in manifestazioni così come a Suez.

La notte di battaglia che sta iniziando nelle strade del Cairo intorno al Ministero degli Interni Potrebbe avere degli esiti imprevedibili sia per le autorità che per il movimento. Si potrebbe trattare della prima notte di lotta di una lunga serie che dopo anche le ostilità con i Fratelli Musulmani e il neoeletto parlamento potrebbe consentire al movimento rivoluzionario di approfondire il conflitto e continuare a separare le parti: la piazza e le istituzioni tutte. Oppure potrebbe essere l’occasione per lo Scaf per far tornare in grande stile lo stato d’emergenze e tentare un giro di vita contro le soggettività sociali e politiche più forti e determinate della piazza. In ogni modo lo scontro è appena iniziato, e la vendetta promessa dal movimento Ultras di Piazza Tahrir ha già portato a pochi metri del Ministero degli Interni  il braccio e il cuore della rivoluzione.

 

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Egittoultras

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

In Italia stanno sbarcando molti mezzi militari americani

La denuncia dei portuali del Collettivo Autonomo dei Lavoratori Portuali (CALP) di Genova

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: dopo le cariche all’inaugurazione dell’anno accademico, occupato il rettorato

Occupato il rettorato dell’Università di Bologna. L’iniziativa si inserisce all’interno della “Israeli Genocide Week”, settimana di solidarietà e mobilitazione nelle Università contro il genocidio in corso a Gaza, promossa dai Giovani Palestinesi d’Italia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Un’altra provocazione di Milei che annuncerà un indulto per i genocidi

Il presidente Javier Milei, su richiesta della sua vicepresidente Victoria Villarruel, ha deciso che il prossimo 24 marzo concederà un indulto a tutti i militari genocidi

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Misure cautelari per tre militanti di Antudo per un sanzionamento alla Leonardo SPA. Repressione su chi fa luce sulle fabbriche di morte e le guerre in atto

Ieri mattina la Questura di Palermo ha eseguito tre misure cautelari, due obblighi di firma e una custodia cautelare in carcere per tre militanti di Antudo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: “UNIBO complice del genocidio. Stop accordi con Israele”. La polizia carica il corteo per la Palestina

Centinaia di studentesse e studenti in corteo per le strade di Bologna mentre si svolge l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università felsinea alla presenza della ministra Bernini.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il senato accademico di Unito blocca il bando Maeci sugli accordi di cooperazione con le università sioniste

Riceviamo e ricondividiamo il comunicato del CUA di Torino sul blocco del senato accademico dello scorso martedì. IL SENATO ACCADEMICO DI UNITO BLOCCA IL BANDO MAECI SUGLI ACCORDI DI COOPERAZIONE CON LE UNIVERSITÀ SIONISTE Ieri, dopo ore passate in presidio al rettorato dell’università di Torino, dopo mesi di mobilitazione, è stata ottenuta una prima vittoria: […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: Israele all’attacco dell’ospedale Al Shifa, di Rafah e di Jabalya. Picchiato in carcere Marwan Barghouti.

Palestina. “A Gaza 150 strutture dell’Unrwa sono state distrutte, 400 addetti sono stati uccisi e più di 1.000 feriti. Israele ha inoltre arrestato diversi dipendenti e li ha maltrattati, mentre civili e bambini continuano a morire e la fame aumenta”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Anan dal carcere di Terni: “La resistenza non è terrorismo”

Anan ha rilasciato una lunga e articolata dichiarazione spontanea pronunciando un j’accuse nei confronti del carattere squisitamente politico dell’indagine.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Rete studentesca per la Palestina Napoli: “Basta bugie, basta complicità tra Italia ed Israele”

Crediamo fermamente di non avere tolto a nessuno il diritto di parola: Maurizio Molinari è il direttore di la Repubblica, che tutti i giorni trova ampio spazio per omettere, tagliare e ricucire le informazioni e diffondere fake news sul genocidio in Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le forze israeliane impediscono a migliaia di fedeli di entrare a Gerusalemme per pregare

Ieri mattina, venerdì 15 marzo, le forze di occupazione israeliane hanno impedito a migliaia di fedeli musulmani palestinesi di raggiungere la moschea di Al-Aqsa

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’Italia dimentica Regeni e la 185 e fa affari con l’Egitto

L’Italia continua a violare almeno lo spirito della legge 185 del 1990 dove si vieta l’esportazione di materiale di armamento « verso i Paesi i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani ».

Immagine di copertina per il post
Storia di Classe

Il primo sciopero della storia – Documenti dello sciopero in Egitto sotto Ramses III

14 novembre 1157 A.C. In Egitto, durante il regno di Ramses III, gli abitanti di un villaggio, che stavano costruendo i templi di Tebe, si fermarono: fu il primo sciopero della storia. Lo racconta il papiro redatto da uno scriba, conservato presso il Museo egizio di Torino. Il Papiro dello Sciopero di Torino è un […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Scontri in autostrada. Le forche per gli ultras, il silenzio sulla gestione dell’ordine pubblico

Nessun tentativo di adombrare complotti, ma solo un’amara riflessione: può essere che non ci sia uno straccio di giornalista interessato a capire come si stanno comportando le forze dell’ordine in questa vicenda?

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Gli ultras e la “liberal ipocrisia” che rafforza l’autoritarismo

Lo pseudo garantismo e la denuncia della deriva autoritaria del governo Meloni finiscono per diventare un’invocazione di arresti, di misure di prevenzione, di più polizia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La COP 27 dalle mille e una contraddizioni

Il messaggio principale di questa Cop è che non c’è giustizia climatica senza giustizia sociale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Missione Sirli: Francia e Egitto collaborano nella lotta al terrorismo bombardando civili

Pochi giorni fa è stata pubblicata un’inchiesta da parte di un media indipendente francese, Disclose, che rivela il coinvolgimento della Francia in azioni militari condotte dall’Egitto nei confronti di presunti trafficanti alla frontiera con la Libia. La missione, dal nome Sirli, è iniziata nel febbraio 2016 quando la Francia ha stabilito di sostenere l’Egitto di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sospeso il processo per l’omicidio di Giulio Regeni

«Gli agenti egiziani vanno informati» La terza Corte d’Assise annulla il rinvio a giudizio. Ora servirà una nuova rogatoria per chiedere l’elezione di domicilio dei quattro membri della National security. La decisione dopo una lunghissima giornata di dibattimento La terza Corte d’Assise di Roma rientra in aula alle 20.45, dopo quasi sei ore di camera […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Business first! Regeni e Zaki non contano: altra fornitura di elicotteri di Leonardo all’ Egitto

Patrick Zaki? Giulio Regeni? Non contano. Le dichiarazioni solidarietà, di indignazione per la detenzione del primo e l’omicidio del secondo non scalfiscono di un millimetro il rapporto di collaborazione tra l’Italia e l’Egitto e il business delle armi continua imperterrito (come pr altro quello del petrolio).  L’ultimo affare riguarda una partita di elicotteri operativi al 100 per cento. […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Egitto: Il ministero egiziano della repressione e dei depistaggi si addestra in Italia

Tra il 2018 e il 2019 la polizia italiana ha formato agenti egiziani. Una collaborazione con il ministero più controverso d’Egitto: quello che gestisce i servizi segreti, che ha depistato sull’omicidio di Regeni e di cui fanno parte i suoi aguzzini. E quello che ogni anno indaga, incarcera e fa sparire dissidenti veri e presunti […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

A 5 anni dalla scomparsa di Giulio Regeni

Cinque anni fa moriva Giulio Regeni, dottorando presso l’università di Cambridge dapprima rapito e poi ucciso in Egitto mentre conduceva delle ricerche sul ruolo dei sindacati autonomi nelle proteste che stavano attraversando il paese. (L’immagine tratta dalla pagina satirica Compagni Annoiati riporta la foto che Giulio aveva mandato dall’Egitto, due giorni prima di essere rapito.) […]