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Il Brasile in piazza contro la gestione della crisi sanitaria ed economica di Bolsonaro

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Decine di migliaia di brasiliani sono scesi di nuovo in piazza ieri in centinaia di località del Paese per chiedere l’impeachment del presidente Jair Bolsonaro per la sua gestione della crisi sanitaria ed economica del coronavirus, con il bilancio della pandemia che supera il mezzo milione di morti.

In oltre 400 città in Brasile è esplosa per la quarta volta da maggio la protesta contro il governo di Jair Bolsonaro responsabile di una gestione sanitaria ed economica della pandemia disastrosa. Il presidente che ha più volte assunto attegiamenti negazionisti e minimizzatori nei confronti del contagio oggi deve fare i conti con un paese sull’orlo del tracollo sanitario e sociale dove l’intera crisi è stata scaricata sui più deboli. 1.108 sono stati i decessi per Covid nelle ultime 24 ore, mentre il numero di contagi ha raggiunto le 19.670.534 unità con i 38.091 nuovi casi registrati sabato. Il governo di Bolsonaro è tra l’altro accusato di casi di corruzione proprio nel merito della gestione della pandemia.

A Rio e San Paolo due grandi manifestazioni hanno attraversato la città al grido di “Fuori il criminale corrotto”, nella notte poi a San Paolo hanno avuto luogo scontri tra manifestanti che hanno tentato di assaltare una banca e la polizia che ha lanciato lacrimogeni sulla folla.

La protesta continua a crescere mentre Bolsonaro ostenta sicurezza mostrandosi in pubblico tra i suoi sostenitori a Brasilia, ma come se non bastasse anche la crisi climatica sta aggravando la situazione del paese, con la prima gelata dal 1944 che ha messo in ginocchio il mercato del caffè che ha visto un aumento dei prezzi del 60%.

 

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