17 obblighi di firma con l'accusa di associazione a delinquere hanno raggiunto nella giornata di ieri altrettanti compagni dei centri sociali palermitani, militanti politici e generosi protagonisti delle lotte degli ultimi anni. Il teorema escogitato dalla magistratura equiparerebbe le tante mobilitazioni portate avanti dagli imputati a delinquenza comune. Un'operazione di riduzione della realtà tesa a limitare la libertà di iniziativa e organizzazione politica per disinnescare un motore fondamentale delle spinte collettive al riscatto e alla dignità nei tanti contesti in cui i compagni si radicano socialmente: università, scuole, luoghi di lavoro e territorio.
Come compagni e compagne di Pisa esprimiamo la nostra solidarietà e complicità con gli imputati, consapevoli che non sarà questo castello di carte a scalfire la determinazione del movimento palermitano. Osserviamo ogni giorno come i conflitti che solcano anche il nostro territorio sulla linea della discriminazione di classe e della guerra ai poveri esprimano una forza capace di organizzarsi e così trovare strumenti per il riscatto. Questa lotta è legittima perché è legittimo organizzarsi per rifiutare quanto ci viene fatto subire, è legittimo rompere l'individualismo di storie e condizioni di vita per trasformare in meglio la realtà. Che a decidere della riuscita dei nostri sforzi dentro le lotte sia la magistratura e non la politica e le nostre capacità non lo permetteremo. Per affermarlo, come sempre, sapremo far valere i valori e la forza dei nostri mondi cresciuti nelle lotte.
Non ci fermerete!
Con i compagni e le compagne di Palermo
Antagonisti Pisani
S.A. Newroz
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