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California. Scoppia la protesta dopo l’ennesimo omicidio razzista della polizia

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A Sacramento due agenti hanno crivellato di colpi un ragazzo di colore; sostengono di aver scambiato il suo smartphone per una pistola.

 

L’ennesimo omicidio a sfondo razziale commesso dalle forze dell’ordine in America è avvenuto domenica sera ma sono serviti tre giorni perché la polizia ammettesse le proprie responsabilità.

Due agenti erano intervenuti in seguito a una segnalazione di furto d’auto. Arrivati sul posto hanno individuato un sospettato, e, temendo che fosse armato hanno aperto il fuoco. Un totale di venti colpi si sono abbattuti sul corpo di Stephan Clark, 22 anni e due figli piccoli, lasciandolo a terra senza vita. Ma quello che aveva in mano, che gli agenti sostengono di aver scambiato per una pistola, era un semplice telefono, e il ragazzo non stava rubando alcunché, si trovava nel cortile della sua abitazione.

Gli agenti sono stati messi in congedo pagato, in attesa che si concluda l’inchiesta sull’accaduto, ma moltissime persone già hanno iniziato a mobilitarsi perché sia davvero fatta luce sulla vicenda. Il 23 marzo in centinaia, insieme alla famiglia e agli amici della vittima, hanno bloccato un’autostrada con cartelli e striscioni, e nei prossimi giorni sicuramente si terranno nuove proteste.

 

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