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Lettera di Davide Rosci dal carcere di Teramo

Carissim*,
giudicare in modo lucido quello che mi è accaduto in questo ultimo mese penso sia impossibile pertanto non cercherò di commentare o analizzare i singoli eventi.
Quando ti piombano addosso certe cose forse conviene solo prendere atto, quindi piano piano spero di realizzare e reagire così come ho sempre fatto.
Rientrare in carcere è stata per me una sorpresa, così come credo per tutti, e sinceramente mi sarei aspettato che questo Stato ‘’Democratico’’ mi avrebbe concesso il tempo tecnico per trovare un lavoro e quindi reinserirmi nella società, ma così non è stato.
Purtroppo loro credono di rieducarmi sbattendomi dentro e se la soluzione migliore gli appare questa veramente c’è da rimanere perplessi su quale metodo di misura sia stato adottato, la strada ora sarà tutta in salita e da qui non riesco a vedere la fine.
L’unica cosa che so di dover fare è di essere forte per me, ma soprattutto per i miei famigliari perché sono loro che subiscono di più ciò che è accaduto.
A loro va attualmente tutto il mio pensiero e proprio per loro devo restare calmo e lucido.
La cassazione ha chiuso l’ultimo capitolo di questo libro e il finale ha lasciato una morale chiara: in Italia il fascismo è vivo nelle istituzioni, le leggi fasciste servono a sbattere in carcere chi non si piega ad un sistema che premia chi ruba, inquina e lucra sulla povera gente e purtroppo che il sacrificio dei partigiani è servito a ben poco. Piangersi addosso non serve a nulla quindi c’è solo da augurarsi che dagli errori del passato si possano trarre insegnamenti per il futuro. Non farlo risulterebbe un regalo troppo grande a coloro che da sempre guidano l’Italia per i loro sporchi interessi. Sono certo che da domani si aprirà una discussione in merito.
Prima di congedarmi da questa missiva, e prendermi un caffè che il mio concellino Eddy ha fatto, voglio chiedere a tutti voi che avete sempre dimostrato tanta solidarietà di stare vicini soprattutto a mia madre. Vi chiedo di tenerla presente per un lavoretto come badante, donna delle pulizie o altro perché con la morte di mio padre non ha più un sostegno economico.
Siete stati tutti voi per me una famiglia e se una famiglia, in questo caso allargata, è unita nulla potrà piegarla.
Vi voglio bene.”

Davide Rosci


per scrivere a Davide:

Davide Rosci

Casa Circondariale – Località Castrogno

64100 TERAMO

 

Vi invitiamo a scrivere mettendo nella busta anche i francobolli necessari a Davide per rispondere

 

Per chi avesse la possibilità e volesse dare un aiuto economico alla famiglia di Davide:

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intestato a Di Febo Fiorella (mamma di Davide)

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pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

15 ottobrecarcereDavide Rosci

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