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Assalto del FMLN all’esercito

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L’ FMLN, il ‘Fronte Farabundo Martí per la Liberazione Nazionale’ di El Salvador, nato come organizzazione di guerriglia rivoluzionaria si è generato dall’unione di quattro organizzazioni di sinistra, nel 1980.

L’ FMLN ha condotto operai e contadini ad una rivolta per risollevare le sorti della società salvadoregna, sopraffatta dal regime militare guidato dal generale Maximiliano Hernández Martínez, che aveva preso il potere nel 1931 dopo un colpo di stato. La loro prima grande offensiva militare avvenne il 10 gennaio 1981.

Durante questa offensiva, l’FMLN stabilì un controllo operativo che mantenne per tutto il resto della guerra civile. Tra il 19 e il 20 Giugno del 1986, i rivoltosi riuscirono ad attaccare la base dell’esercito di San Miguel.

Mimetizzandosi grazie a vestiti neri e grasso cosparso lungo il corpo, riuscirono ad eludere la sorveglianza ed intrufolarsi oltre il filo spinato.

 

Servendosi anche di razzi RPG penetrarono all’interno, creando il caos necassario a far proseguire l’offensiva e mantenere il controllo da parte dei compagni sopraggiunti all’esterno. Grazie a questo e successivi assalti alle forze militari, come il più grande del novembre 1989, l’FMLN riuscì a prendere il controllo di ampi settori del paese.

A San Salvador riuscirono ad inserirsi rapidamente e a riprende in mano la situazione critica di molti quartieri poveri, fino a quando l’esercito non si spinse a bombardare anche in queste zone della città.

L’offensiva del 1989 pare esser stato il punto di svolta nella guerra civile, in cui è apparso chiaro che il governo non sarebbe stato in grado di sconfiggere militarmente l’FMLN. Dopo questa chiara sconfitta, il governo statunitense e quello di El Salvador non hanno potuto far altro che arrendersi ed iniziare un negoziato, conclusosi nel 1992.

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pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

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