Festa dell’Unità? Tour di contestazioni
Una delle contestazioni più significative è toccata proprio a Renzi ieri a Catania dove un migliaio di manifestanti sono stati caricati dalla polizia per impedire la loro entrata alla Festa dell’Unità. Nonostante questo le contestazioni per Renzi, dalla platea di Villa Bellini ci sono state lo stesso.
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Ma nel capoluogo siciliano erano ormai venti giorni che si andava avanti così, i ministri del Partito della Nazione sfilano tra i blitz dei soggetti più variegati, dai professori e gli attivisti per la casa che hanno interrotto Delrio parlando di scuola e terremoto in occasione dell’inizio della festa, fino agli studenti e agli attivisti No Muos.
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A Bari ieri, alcuni studenti hanno manifestato davanti ai cancelli della Fiera del Levante per sostenere il No al Referendum. Mentre a Firenze è il renzianissimo sindaco Nardella che veniva contestato dai movimenti di lotta per la casa mentre l’8 settembre era proprio il premier a essersi preso un bel pò d’insulti salendo sul palco.
Ovunque, dalle grandi città fino alle piccole feste di paese il Pd si è trovato a confrontarsi con questa situazione. Anche interi pezzi della base del partito hanno scelto questa occasione per far sentire la propria voce al premier. Nonostante le feste dell’unità abbiano ormai sempre di più dispositivi di sicurezza simili a quelli dello stadio, con la digos in borghese a controllare chi entra e chi esce e le camionette della celere pronte dietro l’angolo, il malumore è riuscito ad esprimersi.
La ministra Boschi ovunque va riceve il benvenuto, qui a Milano dove un gruppo di manifestanti per il no viene fermato e aggredito a spintoni e calci dai militanti del PD (alla faccia del Partito “Democratico”!).
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Ma ancor prima, il nove agosto, si trova a doversela vedere con i cittadini truffati dalla Banca Etruria a Santomato (Pistoia).
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A Lodigiano è stato direttamente impedito ai manifestanti per il NO di entrare alla festa a vedere l’intervento della ministra.
A Pesaro il due settembre il ministro della difesa Pinotti ha subito la contestazione di alcuni attivisti contro la guerra.
Il clima di un No che travalica la riforma costituzionale, ma che si fa portatore delle esigenze di milioni di italiani con l’acqua alla gola sta crescendo. Lavoratori precari, esodati, studenti, disoccupati ci vorrebbero far annuire obbidienti ma a quanto pare c’è chi dice NO. Renzi e i suoi ministri si troveranno a dover continuare a girare il paese nel tentativo di convincere qualche elettore in più a votare sì, speriamo che in quelle occasioni ci sia sempre una buona accoglienza pronta a fargli fare i conti con il paese reale!
Immaginiamo che le contestazioni, piccole e grandi, a questo governo siano state ancora di più in questo mese, se ne siete a conoscenza segnalatecele con l’hashatag #ChiDiceNo.
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