InfoAut
Immagine di copertina per il post

Hanno l’obbligo di firma. In centinaia accompagnano i tifosi e bloccano la Questura

Centinaia di persone si sono mosse insieme dalle scuole Fibonacci alla Questura, scandendo cori in sostegno ai diffidati. Sono state accese torce e fumogeni e lanciati in direzione della Questura, quei “materiali pirotecnici” per cui negli anni tanti tifosi hanno ricevuto diffide a Pisa e in tutta Italia. Due camionette di polizia erano parcheggiate nei pressi dell’edificio, ma all’entrata era schierato solo un cordone di digos, probabilmente nel tentativo di non inasprire una situazione già abbastanza tesa. Evidente il nervosismo degli agenti in borghese, per una volta non più padroni, ma anzi di fatto “sotto assedio”, in casa loro. A lungo sono stati scanditi cori contro le forze dell’ordine, per i diffidati e per la squadra, al ritmo di tamburi, mentre il vento forte sferzava i bandieroni. Alla fine, all’orario previsto, i diffidati hanno salito gli scalini per andare a firmare in mezzo agli applausi e mentre i cori si alzavano ancora più forti. Poi il resto dei tifosi si è nuovamente spostato in corteo per entrare allo stadio nel secondo tempo dopo aver lasciato vuoto il settore della curva nord nel primo tempo con uno sciopero del tifo di fatto. Uno striscione in Curva è stato innalzato nella ripresa per spiegare quanto successo: “Eravamo a firmare coi fratelli diffidati, adesso all’Arena siamo tornati”.

La gara di ieri era la prima partita casalinga vietata ai tifosi recentemente daspati. Sono circa una quindicina (su novanta previsti) gli ultras a cui è già stato confermato il daspo, a molti dei quali con obbligo di firma. A questi bisogna aggiungere i ragazzi diffidati pochi giorni fa per aver preso le maglie dei giocatori, gli otto già diffidati immediatamente dopo gli eventi di Pisa-Brescia a Empoli, quelli che stanno ancora scontando daspo e firme per gli incidenti di Pisa-Ascoli di alcuni anni fa e cinque daspo di piazza che, nonostante la sentenza del TAR, non sono ancora stati annullati dal Prefetto (questi però senza obbligo di firma). Basterebbero questi dati per fornire un’idea di come sia in atto un tentativo strutturale di smantellare e punire il tifo organizzato a Pisa.

Tuttavia sarebbe un errore pensare che quello in atto sia processo irreversibile, e la Curva lo sta dimostrando, giocando veramente tutte le proprie carte per opporvisi. Striscioni, oltre 6000 firme raccolte, magliette e sciarpe per sostenere le spese legali, una manifestazione per le vie della città. In queste settimane gli ultras non sono stati inermi, la campagna “Pisa non si piega” è andata avanti con forza, e i primi risultati sono stati raccolti: il teorema dell’agguato, elaborato dalla Questura di Firenze per imporre novanta diffide, sta scricchiolando. Alcuni tifosi hanno vinto il ricorso e non hanno ricevuto il daspo, poiché non risultavano in alcun video della polizia, per altri potrebbero cambiare i termini della diffida (riguardo alle firme). In città la solidarietà è altissima, anche il sindaco è stato costretto a prendere parola dopo le mobilitazioni, rimangiandosi le dichiarazioni rilasciate dopo i fatti di Empoli.

Al di là del risultato immediato la protesta di ieri ha ribaltato per qualche ora il concetto stesso della repressione, parlando a mondi ancora più larghi di quelli del tifo organizzato. Le diffide, gli obblighi di firma, tutte le misure individuali e preventive sono stati ideati per isolare e umiliare, privarti del contesto sociale e aggregativo, fino a piegarti. Vorrebbero farti entrare a capo chino in Questura, due o tre volte per ogni partita, magari fra i sorrisi di scherno degli agenti in servizio. Questo rapporto di potere ieri, per alcune ore, è stato ribaltato. Questo ricatto è stato rotto, dimostrando come anche le misure cautelari e preventive che impongono per controllare e pacificare possano diventare terreno di scontro e di contesa. Ciò che sta succedendo a Pisa in rapporto al tifo organizzato inizia a rendere ingovernabili e insostenibili per la controparte i dispositivi di controllo e repressione come queste diffide. Basta chiedersi, infatti, se l’accompagnamento alle firme divenisse pratica abituale, per quanto tempo ancora sarebbe sostenibile per la Questura pisana?

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Oscar 2024: celebrità e stelle del cinema chiedono cessate il fuoco a Gaza

Numerose celebrità e stelle del cinema di Hollywood di alto profilo hanno manifestato il loro sostegno e la loro solidarietà ai palestinesi della Striscia di Gaza, chiedendo un cessate il fuoco sul tappeto rosso degli Oscar 2024.

Immagine di copertina per il post
Culture

Alle radici della Rivoluzione industriale: la schiavitù

E’ considerato come uno dei più noti storici dei Caraibi, insieme a Cyril Lionel Robert James, soprattutto per il suo libro intitolato “Capitalismo e schiavitù”, appena pubblicato in Italia da Meltemi editore.

Immagine di copertina per il post
Culture

ALTRI MONDI / ALTRI MODI VOL.II “Viaggio al centro della Terra”

Non si tratta di cercare degli altrove impossibili, altri mondi alternativi, comunità utopiche. Il centro della Terra è qui, in un angolo di mondo inesplorato.. in altri modi di agire, di contrapporsi, di emanciparsi, tutti da esplorare.

Immagine di copertina per il post
Culture

Art Not Genocide: oltre ventimila artisti firmano contro la presenza israeliana alla Biennale di Venezia

«Offrire un palcoscenico a uno Stato impegnato in continui massacri contro il popolo palestinese a Gaza è inaccettabile».

Immagine di copertina per il post
Culture

Immagini di classe. Produzione artistica, operaismo, autonomia e femminismo

Jacopo Galimberti, Immagini di classe. Operaismo, Autonomia e produzione artistica, DeriveApprodi, Bologna 2023

Immagine di copertina per il post
Culture

Dune nell’immaginario di ieri e di oggi

Dune può dirsi un vero e proprio mito contemporaneo capace di segnare profondamente l’immaginario collettivo

Immagine di copertina per il post
Culture

La propaganda di Israele nel più popolare sport americano

Israele ha approfittato dei 123 milioni di telespettatori, il massimo dallo sbarco sulla Luna del 1969, che hanno visto la finale del campionato di Football americano, per fare propaganda.

Immagine di copertina per il post
Culture

L’ecosocialismo di Karl Marx

Disponibile la tesi di dottorato del filosofo giapponese Kohei Saito, pubblicata dalla casa editrice Castelvecchi.

Immagine di copertina per il post
Culture

Contadini

La premessa: alla base di tutta la nostra vita c’è la produzione agricola.

Immagine di copertina per il post
Culture

Nutrire la rivoluzione.

Che rapporto c’è tra città e campagna, che rapporto vediamo tra la questione del cibo – della possibilità di un suo approvvigionamento – e la rivoluzione che immaginiamo. Sono alcuni dei temi del libro “Nutrire la rivoluzione. Cibo, agricoltura e rottura rivoluzionaria”, pubblicato da Porfido edizioni per la collana i Sanpietrini nel 2023.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brasile: la questione dei terreni e l’influenza politica nelle zone delle milizie hanno motivato l’assassinio di Marielle Franco

Secondo il documento, i fratelli Brazão decisero di assassinare Marielle Franco perché si opponeva alla votazione del Progetto di Legge (PL) 174/2016, di cui era autore Chiquinho Brazão, allora consigliere.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello dei lavoratori palestinesi per la Giornata della Terra. Lottiamo per la nostra terra e per la nostra libertà

Il 30 marzo in Palestina è il Giorno della Terra, che ricorda i caduti negli scontri del 30 marzo 1976 quando l’esercito israeliano inviò le proprie forze in tre paesi (Sachnin, Arraba e Deir Hanna) allo scopo di reprimere le manifestazioni che ebbero luogo a seguito della decisione delle autorità israeliane di espropriare vasti terreni agricoli. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Russia, l’ISIS e lo scacchiere della Jihad internazionale

La Russia è da tempo nel mirino dell’Isis e il gravissimo attentato di Mosca ne è la conferma. L’Isis, nonostante la sconfitta del Califfato nato tra Siria e Iraq, continua ad essere forte nel Caucaso, nel cosiddetto Khorasan e in Africa.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Antifa Budapest: Corteo a Roma né prigione né estradizione

Sabato 23 marzo a Roma c’è stato un corteo in solidarietà con Ilaria Salis, Gabriele e tutte le persone imputate per i fatti di Budapest. Il corteo è partito da metro Policlico, è passato nei pressi dell’ambasciata e poi è entrato nel quartiere di San Lorenzo dove si è concluso. Abbiamo raccolto diverse voci dal […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Un anno dopo Sainte-Soline: solidarietà, rabbia e gioia per le strade di Nantes

Un anno fa, decine di migliaia di noi hanno marciato in mezzo ai campi delle Deux-Sèvres contro i megabacini, e siamo rimasti intrappolati dalla repressione militare, intrappolati sotto il rombo delle granate sparate a migliaia.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il Fentanyl e la dolorosa condizione umana

Il dilagante consumo di fentanyl negli Stati Uniti rappresenta certamente «un dramma americano», come si legge negli ultimi due anni sui quotidiani

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

In Italia stanno sbarcando molti mezzi militari americani

La denuncia dei portuali del Collettivo Autonomo dei Lavoratori Portuali (CALP) di Genova

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Instagram, funzionamento e controversie delle nuove restrizioni sui contenuti politici

Da qualche giorno, probabilmente, avete notato su Instagram (e, in minor misura, anche sugli altri software di Meta) post inerenti ad una nuova limitazione, che sembra vera e propria censura, dei contenuti politici.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: dopo le cariche all’inaugurazione dell’anno accademico, occupato il rettorato

Occupato il rettorato dell’Università di Bologna. L’iniziativa si inserisce all’interno della “Israeli Genocide Week”, settimana di solidarietà e mobilitazione nelle Università contro il genocidio in corso a Gaza, promossa dai Giovani Palestinesi d’Italia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il Perù volta le spalle agli accordi climatici. I soldi e le lobby vincono ancora

Il Congresso della Repubblica del Perù, con il consenso del Ministero dell’Energia e delle Miniere (Minem), ha abrogato la legge che fissava un termine per la rimozione dei minatori illegali dal REINFO, il registro ufficiale delle attività minerarie nazionali.